Le sirene nella mitologia
Le sirene, cosa rappresentano nella mitologia greca: significato, origine e ruolo nell'Odissea
LE SIRENE NELLA MITOLOGIA
La sirena è una figura della mitologia classica solitamente rappresentata nella forma di una giovane donna nella parte superiore del corpo, talvolta dotata di ali, e nella parte inferiore come un uccello o, a partire dal XII secolo, di pesce. La figura antropologica, che dipinge la sirena metà donna e metà uccello, si riferisce più precisamente alle arpie, che attiravano i naviganti, servendosi della propria bellezza e del canto dolcissimo di cui erano capaci per incantarli e farli naufragare. I miti che si riferiscono alle sirene sono molti, e riguardano soprattutto le loro origini: alcuni miti greci ipotizzavano che le sirene fossero figlie di Acheloo e Mnemosine, o Calliope, o Tersicore.
LE SIRENE DI ULISSE
Le sirene sono in grado di ammaliare i naviganti con il loro canto, conducendoli al naufragio e quindi alla morte sugli scogli, che oggi possiamo identificare come quelli dell’isola di Li Galli, poco più a sud della penisola sorrentina; nel corso dei miti, notiamo che solo due navi sfuggono al loro canto: quella degli Argonauti e quella di Ulisse, di ritorno dalla guerra di Troia.
Ulisse riesce a resistere alle sirene grazie ai consigli di Circe, che gli raccomanda di farsi legare dai compagni e di mettere della cera nelle orecchie degli ultimi, così da impedirgli di seguire il dolce canto delle sirene, che li porterebbe al naufragio e alla morte certa contro i rovinosi scogli dell’isola. Le sirene sono i simboli delle insidie che può riservare il mare ai naviganti, con tutte le sue attrazioni ed i suoi pericoli.
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