Simulazione seconda prova Classico Latino e Greco: traduzione e risposte | 2 aprile 2019
Ecco lo svolgimento della Simulazione seconda prova Classico Latino e Greco: traduzione della versione di Latino e risposte di comprensione del testo di Greco
SIMULAZIONE SECONDA PROVA CLASSICO: TRACCIA, TRADUZIONE E RISPOSTE DI COMPRENSIONE
Come già annunciato dal Miur, la traccia della seconda prova per il classico alla Maturità 2019 comprenderà sia una versione di Latino che un testo Greco a cui seguono domande di comprensione. Ecco qui di seguito la traccia della simulazione del 2 aprile e la traduzione.
Maturità 2019, consigli per la seconda prova di latino
VERSIONE DI LATINO: TRADUZIONE DI COME CONTROLLARE L'IRA DI SENECA
COME CONTROLLARE L'IRA: TRADUZIONE
Coloro che sono soliti essere presi da epilessia, comprendono che la cattiva salute già sopraggiunge, se il calore ha abbandonato le estremità del corpo e la vista è incerta e c’è tremito dei nervi, se la memoria svanisce e la testa gira. Così i soliti rimedi prevengono l’incipiente malattia, e tutto ciò che fa perdere conoscenza è allontanato dall’odorato e dal gusto: o si combatte contro il freddo e l’irrigidimento con fomenti, oppure, se la medicina non è stata abbastanza utile, si allontanano dalla massa e senza testimoni cadono a terra. E’ utile conoscere la propria malattia e le sue forze, soffocarle prima che si estendano. Vediamo cosa è, ciò che più ci agita: uno lo agitano le contumelie di parole, uno di fatti; questo vuole che si badi alla sua nobiltà, questo alla sua bellezza; questo brama di essere stimato elegantissimo, quello dottissimo; questo non sopporta la superbia, questo l’ostinazione; quello non ritiene degni gli schiavi e che con loro ci si adiri, questo è crudele in casa e mite fuori: quello giudica ingiuria l’ essere pregato, questo contumelia il non essere pregato. Non tutti sono colpiti dalla stessa parte: dunque bisogna sapere cosa sia debole in te, affinché tu lo tenga a riparo al massimo.
TRACCIA DI LATINO E GRECO: PARTE SECONDA
Nel testo su scritto Seneca sottolinea l’importanza della conoscenza del proprio male: come sappiamo quando stiamo per avere un attacco di epilessia grazie agli avvisi del nostro corpo (il calore che ci abbandona, la vista che sparisce e così via), e possiamo dunque aiutarci con dei rimedi talvolta medici, talvolta no, così è necessario avere cognizione del proprio essere, della forza e della debolezza del nostro carattere. Soltanto in questo modo l’uomo può avere controllo sull’ira. L’autore auspica altresì al divertimento e allo scherzo per sfuggire a questa dannosa passione.
Altresì Plutarco paragona l’ira ad una malattia dell’animo, ma sottolinea e ci dà dei consigli circa l’importanza del domarla. Secondo
l’autore bisogna sopprimere e abbandonare l’ira non appena inizia a manifestarsi mediante un controllo equilibrato di se stessi.
Entrambi gli autori ci insegnano come questa passione bestiale sia naturale in noi, come il dolore di una persona in lutto, come un attacco di epilessia: la tranquillità, la moderazione e la lucidità d’animo salvano l’uomo, che dev’essere pronto a sconfiggerla non appena si percepiscano i sintomi.