Sicilia araba: storia e caratteristiche della dominazione araba

Quali sono le caratteristiche della Sicilia araba? Quali monumenti e tradizioni hanno lasciato? Storia degli arabi in Sicilia.
Sicilia araba: storia e caratteristiche della dominazione araba
getty-images

1Storia dell’occupazione araba in Sicilia

Cattedrale di Palermo Santa Maria Assunta in stile arabo-normanno
Fonte: getty-images

La storia dell’invasione degli arabi in Sicilia è un capitolo particolarmente interessante della storia di quest’isola. Gli arabi conquistarono progressivamente tali territori tra il IX e il X secolo e le tracce della loro permanenza hanno segnato in maniera molto profonda l’architettura, la cultura, l’economia e anche la lingua della regione.  

2I saccheggi degli arabi e la Sicilia bizantina

La conquista della Sicilia da parte degli arabi avvenne progressivamente e in tempi diversi. Nel corso del VII e dell’VIII secolo si ebbero i primi fondamentali contatti: gli arabi, marinai molto abili ed esperti, compirono diversi saccheggi nell’isola

L’occupazione vera e propria va tuttavia collocata nel IX secolo. All’epoca, la Sicilia era sotto il dominio bizantino. Tra popolazione locale e bizantini vi erano numerose situazioni di attrito: i siciliani erano infatti pesantemente tassati da Bisanzio. Il malcontento e la disaffezione verso questi dominatori erano così estremamente diffusi tra gli abitanti della regione. 

3La conquista araba della Sicilia

Palermo, Chiesa di San Giovanni degli Eremiti. Dopo la conquista islamica della Sicilia la chiesa fu trasformata in moschea ma con l'arrivo dei normanni fu restituita ai cristiani
Fonte: getty-images

La conquista della Sicilia ebbe inizio durante il periodo in cui la dinastia musulmana aglabita (o aghlabita) era molto potente e controllava il Mediterraneo a partire dalla sua roccaforte, la Tunisia. Il nome di questa dinastia deriva dal nome del suo capostipite: Ibrahim ibn al-Aghlab. 

I musulmani, partiti negli anni Venti dell’Ottocento dall’attuale Tunisia, nell’arco di circa un secolo riuscirono a conquistare l’isola. Fu una conquista lenta e difficoltosa. Essa ebbe origine dopo che un ufficiale al servizio di Bisanzio, Eufemio da Messina, si ribellò a Bisanzio e fuggì in Tunisia per chiedere aiuto alla dinastia aglabita che, intervenuta in suo soccorso, decise di attaccare la Sicilia, non solo per procacciarsi dei bottini, ma per combattere contro Bisanzio e cominciare a conquistare in modo stabile la ricca isola. 

Maioliche dipinte a mano con fregi di epoca arabo-normanna. Scalinata di Santa Maria del Monte, Caltagirone (Sicilia)
Fonte: getty-images

Le tappe della progressiva conquista dell’isola possono essere così riassunte.

Nell’827 gli arabi, dalla Tunisia, partirono alla volta dell’isola con circa settanta navi e numerosi cavalli. Conquistate Mazara del Vallo e Marsala, località strategicamente utili per avviare ulteriori spedizioni, si diressero verso la capitale bizantina della regione, Siracusa. La conquista di Siracusa non fu immediata e l’invasione araba andò incontro a un periodo di stallo.

Grazie all’arrivo di nuovi soldati dal Nord Africa, nell’831 venne conquistata Palermo, città prescelta come sede della nuova capitale del dominio musulmano. L’invasione di Palermo non fu complessa e avvenne senza particolari scontri.  

La città, infatti, accolse gli arabi come liberatori e dunque l’avvicendamento tra bizantini e arabi fu un accadimento che segnò sì una cesura dal punto di visto della storia della città e dell’isola, ma avvenne pacificamente e senza spargimenti di sangue. Palermo divenne una città splendida, molto prospera e con circa 200mila abitanti, una cifra molto elevata per l’epoca.  

All’interno di essa vennero costruiti importanti edifici: non solo l’immenso palazzo dell’emiro, ma anche moschee e una serie di fortificazioni utili a difendere la città dagli assalti via mare. La bellezza della città era dovuta anche agli splendidi giardini che decoravano le vie e le piazze. Palermo divenne così il centro più importante del dominio musulmano in Sicilia.  

Miniatura che raffigura i musulmani che assediano la città bizantina di Messina in Sicilia
Fonte: getty-images

La conquista dell’isola, per poter essere ultimata, dovette proseguire ancora per alcuni decenni. Nell’843 l’invasione araba raggiunse un altro successo. Durante quest’anno è da segnalarsi infatti la conquista di Messina, importante porto nell’area settentrionale della regione

Dell’878 è la fondamentale conquista della città di Siracusa, località prospera e fiorente che all’epoca era la capitale del dominio bizantino dell’isola e sede del potere bizantino sull’isola. La conquista della città fu particolarmente difficile e sanguinosa. Dopo un anno di assedio, la città cadde e numerose furono le vittime. In seguito alla conquista della città, molti cittadini siracusani furono deportati come schiavi.

Infine, del 965 è la conquista araba della città di Rometta, una cittadina nei pressi di Messina, nell’area settentrionale dell’isola. Con il 965 la conquista dell’isola fu completata.

4Le caratteristiche della conquista e le diverse dinastie musulmane

Cappella Palatina: mosaici bizantini con fondo oro e muqanas tipici dell'architettura islamica
Fonte: getty-images

L’invasione araba e, parimenti, la sconfitta del potere bizantino in Sicilia fu assai lunga e non avvenne in modo lineare. Numerose erano infatti le piazzeforti bizantine e diverso era il grado di interesse degli arabi verso le differenti aree dell’isola. 

La conquista della Sicilia fu inoltre portata avanti da diverse dinastie che si avvicendarono a capo del mondo arabo. L’invasione siciliana fu guidata all’inizio dagli Aglabiti; ma fu poi portata avanti dai Fatimidi, una dinastia che mantenne il potere dall’inizio del 900 fino alla prima metà del XII secolo. I Fatimidi ebbero la loro capitale a Il Cairo. A seguire, fu fondamentale la dinastia kalbita. Sotto tale dinastia, discendente dalla popolazione araba dei Kalb, Palermo e la Sicilia araba raggiunsero il massimo della ricchezza e dello splendore. 

5Le innovazioni importate dagli arabi in Sicilia

La permanenza degli arabi in Sicilia, durata circa due secoli ha lasciato tracce importanti nella vita e nella storia dell’isola. L’arte subì una grande influenza e sotto il loro dominio Palermo, la capitale, divenne una delle città più importanti e ammirate del Mediterraneo. 

Notevoli furono i miglioramenti che gli arabi seppero apportare nel campo dell’agricoltura. Essi introdussero nuove tecniche di irrigazione e nuove colture. Agli arabi si deve infatti la coltivazione: 

  • del pistacchio,
  • della canna da zucchero,
  • dell’albicocco,
  • del carciofo,
  • di una nuova tipologia di grano.
Portalampada in ceramica con decoro in stile arabo
Fonte: getty-images

La Sicilia, inoltre, divenne un centro commerciale di prim’ordine, traendo vantaggio dalla sua posizione, luogo di passaggio dei diversi traffici che avvenivano all’interno dei vasti possedimenti arabi che avevano come centro le coste bagnate dal Mediterraneo. 

La Sicilia durante il dominio musulmano andò incontro a una fase di intensa urbanizzazione e di rigoglio culturale; all’interno delle città convivevano musulmani, ebrei, cristiani. Coloro che non intendevano convertirsi all’islam, dovevano pagare una sorta di tassa: molti siciliani decisero quindi di abbracciare la fede islamica, soprattutto nell’area occidentale dell’isola. 

6I contrasti con i bizantini e l’invasione dei normanni

I bizantini cercarono di opporsi in diversi momenti alla conquista musulmana dell’isola. Tra i tentativi più noti, vi fu quello portato avanti dal generale bizantino Giorgio Maniace nel 1038. L’importante uomo militare riuscì a riconquistare la vecchia capitale bizantina, Siracusa, e alcuni territori dell’area orientale. Tali conquiste, tuttavia furono effimere. Non solo il popolo siciliano esprimeva un fortissimo malcontento nei confronti degli antichi dominatori bizantini, accusati di vessare la popolazione con tasse molto alte, ma il generale stesso venne richiamato a Bisanzio e imprigionato, per volontà dell’imperatore Michele IV.

La fine del dominio arabo in Sicilia fu causata dall’invasione dei Normanni avvenuta nel corso dell’XI secolo. Tale popolo, il cui nome deriva dall’espressione “uomini del Nord”, si spinse nell’Italia meridionale e a un membro della famiglia Altavilla si deve la conquista della Sicilia e l’abbattimento del potere musulmano nella regione.

Incoronazione di Ruggero II, il Re normanno di Sicilia. Mosaico della Chiesa della Martorana a Palermo
Fonte: getty-images

Fu infatti Ruggero I, proprio della prestigiosa famiglia normanna Altavilla, a riportare le vittorie decisive contro i musulmani a metà dell’XI secolo. Ruggero I, dopo aver ottenuto il controllo della Calabria, si volse a Sud e con una serie di battaglie avvenute in Sicilia nel corso degli anni Sessanta del XI secolo riuscì a poco a poco a battere i musulmani. In questa impresa fu aiutato anche da uomini provenienti dalla repubblica marinara di Pisa.

Ottenuta la capitale Palermo nel 1072, Ruggero I completò la conquista della regione facendo cadere nel 1091 la città di Noto. Ruggero I ottenne il titolo di Gran Conte di Sicilia e grazie alle sue abilità militari, i Normanni si sostituirono ai musulmani nel dominio dell’isola. Ruggero I fu piuttosto tollerante e si servì di molti funzionari musulmani per governare l’isola e al tempo stesso mantenne la struttura dell’ordinamento amministrativo preesistente.

    Domande & Risposte
  • Cosa hanno lasciato gli arabi in Sicilia?

    Arte, cultura, scienze oltre ad una profonda influenza nella lingua e nella gastronomia.

  • Quanto è durata la dominazione araba in Sicilia?

    E' durata circa 200 anni, dall'827 al 1091.

  • Chi ha conquistato la Sicilia dopo gli arabi?

    I normanni, in particolare Ruggero I di Sicilia. L'isola diventò completamente normanna con la battaglia di Noto del 1091 che sancì la definitiva sconfitta araba dopo 30 anni di guerra.