La Shoah nelle opere di Marc Chagall: ricerca
Il fenomeno della Shoah attraverso le opere di Marc Chagall: analisi dei quadri la Solitudine, la Crocifissione Bianca, La Contestazione ed Exodus
Indice
La Shoah nelle opere di Chagall
Tra il 1933 e il 1941 Chagall è travolto dagli eventi che hanno caratterizzato la Seconda Guerra Mondiale e, mantenendo lo stile del mondo fiabesco e fantastico, affronta, tramite la descrizione di atmosfere e sensazioni, il periodo della guerra, ponendo particolare attenzione agli eventi discriminatori nei confronti degli ebrei. I dipinti trasmettono le sensazioni e le emozioni che Chagall prova davanti alle violenze e alle atrocità che vengono afflitte al suo popolo. I quadri più significativi di questo periodo sono: “Crocifissione bianca” e “Solitudine”. In questo contesto si rafforza il legame di Chagall con le sue origini giudaiche. Questi anni segnarono l’animo e l’opera di Chagall che, anche negli anni successivi alla fine della guerra, dipinse atmosfere tristi, alternando colori aggressivi e cupi e rappresentando, attraverso l’uso di simboli, il dolore e la speranza del suo popolo mantenendo sempre lo stile fantastico e fiabesco. Ne è un esempio “La caduta dell’angelo” completato nel 1947 e “Il bue scuoiato” del 1947. La morte della moglie e l'orrore della guerra lasciarono un'impronta significativa anche nell’opera tarda del pittore.
Analisi delle opere che rappresentano la persecuzione ebraica
Vediamo di seguito l'analisi dei quadri la Solitudine, la Crocifissione Bianca e La Contestazione ed Exodus.
Solitudine
La scena rappresenta un ebreo barbuto seduto su di un prato, che in atteggiamento pensieroso e con aria malinconica tiene nella mano sinistra il rotolo chiuso della legge di Mosè: la Torah. L’uomo sembra afflitto da malinconici pensieri, immerso in una tristezza a cui non trova rimedio neanche consultando le tavole della legge chiuse nella sua mano. Accanto all’uomo c’è un piccolo violino e una mucca, anch’essa triste. Entrambe le figure sono sedute su di un prato al di fuori di una città, appena visibile sullo sfondo. L’espressione dell’uomo, la sua postura e il luogo fanno pensare che l’ebreo si sia allontanato da casa per cercare un luogo tranquillo dove poter pensare e trovare una soluzione al grave problema che lo preoccupa. Ma ecco che all’orizzonte si alzano delle nubi nere minacciose che stanno inghiottendo il paesaggio e dopo aver allontanano l’angelo dal Paese si dirigono verso le due figure.
La premonizione del male viene presentata da questi semplici elementi. La mucca e il violino insieme all’uomo barbuto simboleggiano il popolo ebraico, le minacciose nubi nere che avvolgono il paese sullo sfondo rappresentano il male che sta per abbattersi sul popolo mentre le leggi della tradizione ebraica chiuse insieme alla fuga dell’angelo segnano la perdita della protezione divina e della felicità che fanno posto alla tristezza e al dolore. Il dipinto inoltre rappresenta l’isolamento che viene imposto al popolo ebraico. L’atmosfera malinconica del quadro quindi richiama l’attenzione sui pericoli che incombevano per il pittore, sul suo popolo e su tutta l’Europa e si realizzano in questa sorta di preannuncio di sofferenza.
Crocifissione bianca
Il dipinto è ispirato agli eventi relativi alla persecuzione ebraica che hanno caratterizzato gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Chagall non rappresenta una scena reale, ma fantastica trasformando il quadro nell’idea di sofferenza e persecuzione del popolo ebraico attraverso immagini e simboli.
Il quadro mostra varie scene di disordine che si stanno svolgendo intorno alla figura del Cristo crocifisso posto al centro del dipinto. In alto a sinistra orde di rivoluzionari con bandiere rosse saccheggiano e distruggono un paesino, più in basso dei profughi su di una barca chiedono aiuto l’immagine rappresenta il tentativo degli ebrei di sfuggire dai persecutori, in basso a sinistra tre uomini spaventati dal caos si disperano mentre uno di essi stringe a sè quasi a cercare conforto la Torah. In basso a destra invece un uomo vestito di verde sta scappando passando sopra alle leggi in fiamme simbolo degli ebrei senza casa costretti per le persecuzioni a scappare, in alto a destra un nazista profana una sinagoga in fiamme dietro la quale sta una bandiere tedesca. Infine quattro persone, gli Angeli dell’Alleanza, piangono e si disperano alla vista di queste orribili scene allontanandosi nella fredda oscurità dello sfondo. Ma ecco un raggio di luce, di speranza penetrare dall’alto e illuminare la bianca ed intatta figura del Cristo, ai cui piedi sfavilla la luce del candelabro a sette braccia. L’intero quadro descrive la situazione degli ebrei in quegli anni travolti dal caos delle orde rivoluzionarie e dai nazisti che distruggono la loro tradizione. Sono ebrei sconvolti e confusi dal disordine, che chiedono disperatamente aiuto dispersi in un mare oscuro e grande. In questo clima di confusione Chagall manda un messaggio di speranza rappresentata dal Cristo avvolto da questa sfolgorante luce bianca che distrugge la cupa e fredda oscurità. Il concetto di speranza, la fede, è rimarcato dalla scala bianca appoggiata alla croce la quale indica la via di fuga offerta da Cristo alla gente disperata. La figura del Cristo rappresenta il martirio degli Ebrei in quanto il Cristo crocifisso è, come riporta l’iscrizione in ebraico sulla croce, “Gesù di Nazareth, re dei Giudei” ed è avvolto dallo scialle di preghiera degli ebrei. Per Chagall quindi la fede in Cristo diventa l’unica speranza di salvezza dal presente della guerra.
La Contestazione
L’atmosfera che si respira in questo quadro è pesante e soffocante. L’intero quadro è avvolto dal rosso delle fiamme, simbolo di profonda angoscia e distruzione. Il male è arrivato. La scena rappresenta la distruzione di una città. Una donna su di un carro tenta di farsi strada tra le fiamme per raggiungere la salvezza insieme al suo bambino.
In basso a sinistra un uomo agita disperatamente, chiedendo aiuto, il candelabro a tre braccia verso un angelo che sta dormendo e che quindi non si cura della città in fiamme. Vicino all’uomo la figura del Cristo crocifisso a terra, morto anche lui inghiottito dalle fiamme.
In alto a destra, delle figure lontane in fila che stanno aspettando rassegnate che le fiamme li divorino. Ecco rappresentata la morte della speranza simboleggiata dal Cristo a terra, dall’angelo addormentato e dal candelabro a tre braccia. Il male ha trionfato la città è in fiamme. È la disperazione della gente e la perdita della speranza dell’autore. La tragedia della guerra e dell’antisemitismo è così inumana da non permettere nessuna soluzione o via di scampo.
Exodus
Il quadro rappresenta come suggerisce il titolo l’esodo degli ebrei dall’Egitto avvenuta nel 1200 a.C. In basso a destra c’è Mosè che stringe le tavole della legge ricevute dalla mano di Dio. L’immensa folla che emerge dietro di lui raffigura il popolo d’Israele in viaggio verso la terra promessa. Oltre che rappresentare la vicenda della Bibbia il dipinto simboleggia anche tutti gli altri esodi degli ebrei. Ci sono numerosi elementi che in questo dipinto, come in molti altri dell’opera di Chagall, simboleggiano i suoi pensieri, le sue credenze e la tradizione e sono: l’orologio a pendolo, il gallo, la capra, la mucca, il candelabro a sette braccia, il Cristo crocifisso e il pesce. Tutti questi simboli rafforzano il legame del pittore con la tradizione e la cultura ebraica.
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