Scapigliatura: definizione, caratteristiche ed esponenti

Scapigliatura: definizione, caratteristiche, esponenti e opere della corrente letteraria italiana nata dalla nuova società industriale. Autori e temi
Scapigliatura: definizione, caratteristiche ed esponenti
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1Scapigliatura: definizione

La Scapigliatura è un movimento letterario della seconda metà dell’800, che ebbe i suoi centri a Milano e Torino. Il nome deriva dal titolo del romanzo pubblicato da Carlo Righetti, con lo pseudonimo di Cletto Arrighi, "La scapigliatura e il 6 Febbraio" (1862). Gli esponenti, oltre Arrighi, furono Praga, Tarchetti, Pisani, Dossi, Camillo e Arrigo Boito, Camerana e il pittore Cremona.    

2Scapigliatura: protagonisti e opere

Ritratto di Cletto Arrighi: giornalista, politico e scrittore italiano. Dipinto di Cremona
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L’ambiente sociale in cui si colloca è quello della nascente società industriale, della frenetica vita cittadina, in cui è presente la contrapposizione tra una borghesia avida di denaro e potere e la nascente classe operaia.  

In tale contesto l’intellettuale avverte la necessità di allargare il raggio delle sue esperienze ed è altrettanto consapevole d'avere perso il suo tipico ruolo di guida o d'interprete del movimento sociale, che gli appare sempre meno razionale e omogeneo e sempre più complicato e caotico. I suoi temi e gli atteggiamenti di contestazione tradiscono il disagio di un ceto intellettuale che non si riconosce più nei valori della cultura positivista, fiduciosa nelle conquiste della scienza e del progresso. La società moderna e di massa che nasce dalla rivoluzione industriale appare in tutto il suo carattere alienante, vincolate alla legge del successo e del profitto, ridotta ad una vita d’abitudine conformistica e di ottusità.  

3I temi della Scapigliatura

Per questo il movimento degli scapigliati polemizza contro la classe politica, ritenuta indegna moralmente per la corruzione ed infedele ai grandi valori di libertà e giustizia del Risorgimento, ma anche contro la letteratura e l’arte, considerate lontane dalla realtà della vita e bisognose di una totale rifondazione nei principi e nei metodi.  

Si preferirono le tematiche:  

  • della vita bruciata dal vizio;
  • del rifiuto della normalità borghese;
  • drammi quotidiani dell’esistenza emarginata dei barboni e degli artistoidi delle periferie delle nuove metropoli industriali.

Non sorprende che le caratteristiche predominanti includessero un rifiuto dell'accademismo, una sfida alle norme borghesi, un marcato anticonformismo, e un'affinità per la trasgressione e la provocazione. Tuttavia, questi atteggiamenti ribelli avevano un impatto maggiore sulle condotte di vita e sociali degli artisti piuttosto che sull'innovazione intrinseca delle loro creazioni, che tendevano a interpretare i temi del romanticismo francese in modi sentimentali e affettati, catturandone solo gli elementi più superficiali.

3.1Ascolta l'audio lezione sulla Scapigliatura

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4Chi sono gli scapigliati?

Iginio Ugo Tarchetti (San Salvatore Monferrato, 1839 - Milano, 1869). Esponente della Scapigliatura milanese
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Gli scapigliati sono giovani ribelli e anticonformisti, che hanno come modello l’artista "bohèmien", povero e ignoto, che vive alla giornata. La volontà di scandalizzare è all'origine dei loro atteggiamenti sregolati (spesso sono drogati o alcoolizzati) condivisi con i francesi Baudelaire, Rimbaud e Verlaine. Quindi il gusto per la polemica non rimane confinato nella teoria dei libri, ma diventa vera e propria esperienza esistenziale, che ostenta atteggiamenti di provocazione e sregolatezza

Tra i bersagli della polemica degli scapigliati c’è il Romanticismo e soprattutto quella produzione modesta che il De Sanctis definisce "Arcadia romantica" e che è l'ultimo tentativo di riproporre i valori romantici declassandoli, stemperandoli; il sentimento dà luogo al sentimentalismo e a una letteratura patetica (Prati e Aleardi). La Scapigliatura è proprio la reazione all'Arcadia romantica e al romanticismo, e testimonia il disagio degli intellettuali di fronte alla delusione storica e di fronte al processo di industrializzazione portatore solo di valori economici. 

Un altro degli obiettivi polemici è Manzoni che si trasforma in una sorta di simbolo di tutto ciò che gli scapigliati rifiutano. Manzoni rappresenta anche il modello di "intellettuale organico", che diede omogeneità e consapevolezza della propria funzione elaborando un proprio progetto culturale, aderendo alla realtà politica e sociale, coll’intento di trasformarla secondo gli ideali, liberali, di dignità e indipendenza nazionale, attraverso una militanza morale insieme meditativa e operativa. Tutto questo viene rifiutato dagli scapigliati che si sentono inadeguati ad un ruolo di guida in un mondo che rifiutano e contestano. 

5L'apertura a nuovi temi

Da questo rifiuto generale per il loro contesto storico-sociale, deriva la necessità e il bisogno di apertura a nuovi temi fino ad allora inesistenti nella letteratura italiana, e da qui l’apertura alla produzione francese.  

Gli scapigliati intuiscono il valore del naturalismo francese e della sua descrizione oggettiva ed impersonale dei fenomeni individuali e collettivi; per lo stesso motivo riprendono quegli aspetti irrazionali, fantastici, macabri del Romanticismo europeo rimasti esclusi dalla tradizione italiana. Hanno allargato il canone romantico del vero, rappresentando vicende comuni, non mediate dall’interpretazione dello scrittore (come accade in Manzoni), spesso passionali e torbide (cfr. Tarchetti, Fosca, la storia di una donna brutta e malata che attrae irresistibilmente un giovane ufficiale), descritte con spietato realismo, anche nello stile.  

Charles Baudelaire
Fonte: ansa

In poesia riprendono i temi del francese Baudelaire, da cui derivano il modello esistenziale del poeta "maledetto" e il linguaggio simbolico e provocatorio; riprendono una concezione della poesia fondata non sulla ragione, ma sull’intuizione dei misteriosi legami della realtà. Poesia, quindi, come attività creatrice che detesta le regole.   

Il linguaggio poetico perde la sua oggettività e razionalità, per diventare allusivo, evocativo di quel mondo enigmatico che suscita in ogni uomo un insieme indistinto di pensieri ed emozioni.   

Così collegandosi alla più avanzata cultura europea, gli intellettuali scapigliati introducono in Italia:  

  • una letteratura non aulica, apertamente antiborghese, di un linguaggio vicinissimo al parlato popolare;
  • forme poetiche vicine a quelle del Simbolismo aprendo così la via sia al romanzo verista sia alla cultura decadente. Verga, ad esempio, rimase per anni a Milano e scrisse romanzi di gusto scapigliato).
    Domande & Risposte
  • Dove nasce e si sviluppa il movimento della Scapigliatura?

    Nasce a Milano e si sviluppa nel resto dell’Italia.

  • In che anni nasce la Scapigliatura?

    Tra il 1860 e il 1870.

  • Quali sono gli artisti che appartengono al movimento della Scapigliatura?

    Emilio Praga, Cletto Arrighi, Igino Ugo Tarchetti, Carlo Dossi, Arrigo Boito, Giovanni Camerana, Luigi Conconi, Francesco Filippini e Cremona.