Salvatore Quasimodo: vita e opere | Video

Salvatore Quasimodo: vita e opere del poeta principale esponente dell'Ermetismo. Video a cura di Emanuele Bosi

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redazione

Salvatore Quasimodo

Chi era Salvatore Quasimodo?
Fonte: redazione

Il nome di salvatore Quasimodo è associato da sempre a quello dell’Ermetismo.

Salvatore Quasimodo nasce a Modica il 20 agosto 1901. Resta in Sicilia fino al 1918, quando si diploma all'istituto tecnico, ma soprattutto inizia a scrivere poesie e pubblicarle su alcune riviste locali. Si trasferisce poi a Roma, dove si iscrive a Ingegneria, facoltà che poi abbandonerà per motivi economici. Infine, va a Reggio Calabria, dove entra in contatto con una persona molto importante per lui: Salvatore Pugliatti. Musicologo, giurista, ma soprattutto amante della poesia, è lui che lo convince a riprendere in mano i testi scritti mentre viveva a Roma. Da qui nasce la raccolta Acqua e terre, pubblicata a Firenze nel 1930.

Gli anni successivi portano a nuove pubblicazioni: Oboe sommerso nel '32, Èrato e Apòllion nel 1934, e la prima raccolta antologica del 1938.

Opere di Salvatore Quasimodo

Ma cosa c’entra l'Ermetismo con Quasimodo? Beh, è in questi anni che inizia a collaborare con la sua rivista ufficiale, Letteratura. Nel farlo, riprende in mano i lirici greci e inizia la sua ricerca stilistica, che mescola l'ermetismo con la lirica classica.

Nel 1940 Quasimodo pubblica un'antologia dei lirici greci. L'anno dopo riceve la cattedra di Italiano al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, e nel 1942 esce la raccolta Ed è subito sera, una sintesi antologica che – probabilmente ti sembrerà strano – si rivela un best seller. Una cosa che già allora era rarissima per la poesia.

Ad un certo punto accade qualcosa. Se fai un rapido conto degli anni lo avrai già capito: scoppia la Seconda guerra mondiale, e tutto cambia. La guerra è stata una cesura per molte cose, inclusa la produzione letteraria di quegli anni. La poesia di Quasimodo, dopo la guerra, non sarà più la stessa: da intimista e criptica diventa impegnata e attenta alla società. Nel 1947 viene pubblicata la raccolta Giorno dopo giorno, e successivamente La vita non è sogno, Il falso e vero verde e infine La terra impareggiabile.

Nel 1959, la svolta. Quasimodo riceve il premio Nobel per la Letteratura. Proprio lui: un geometra, ingegnere mancato, riesce a vincere il premio più ambito per uno scrittore. Immagina le reazioni degli intellettuali del tempo: moltissimi lo ritengono un premio immeritato, tanto che Quasimodo viene lentamente oscurato.

Nel 1966 arriva l'ultima raccolta, Dare e avere. Due anni dopo, Salvatore Quasimodo muore.

Quasimodo e l'Ermetismo

Cosa devi ricordare di davvero importante sulla poetica di Quasimodo? Beh, innanzi tutto in cosa consiste l’Ermetismo, del quale lui è il vero protagonista. Spesso accanto al suo nome vengono citati anche Montale e Ungaretti, ma nessuno di loro si riconobbe realmente con questo movimento: anzi, ne presero entrambi le distanze.

Quasimodo no: è lui che lo rende vivo e concreto, lavorando su uno stile ben definito.

I punti da tenere a mente quando si parla di Ermetismo sono quattro:

  1. Il rovesciamento del decadentismo tipico di Gabriele d’Annunzio;
  2. Un’etica e un’estetica che rivendicano la profonda libertà spirituale dell’uomo;
  3. L’opposizione alla disgregazione culturale e sociale dell’uomo di quel tempo;
  4. L’utilizzo di una scrittura che si ribella a qualsiasi imposizione esterna: si ricerca una poesia pura, non corrotta.

Il lascito di Quasimodo nella letteratura

È vero: già Ungaretti e Montale avevano iniziato ad andare in quella direzione.

Montale aveva scoperto il correlativo oggettivo, Ungaretti si professava Soldato della speranza: ogni parola, anche nella loro poetica, diventava un universo da esplorare. Ma si tratta di cose che hanno più a che fare con il concetto, con l’ideologia. Quasimodo, invece, concretizza tutto questo in un discorso stilistico. Nella sua prima raccolta emerge chiarissimo il rapporto tra parola-immagine-intimità. I significati sono tutti racchiusi nella parola, la poesia ha una dimensione intima.

Ora forse ti chiederai: cosa succede dopo la guerra? Beh, succede che la poesia abbraccia un punto di vista più ampio. La parola diventa politica, sociale, inizia a rendersi più chiara e comprensibile. Questo significa che Quasimodo ha abbandonato l’Ermetismo? È in contraddizione col passato?

Secondo molti critici no, anzi. Quasimodo è un poeta che si interessa all’uomo, a tutti i suoi aspetti. La dimensione sociale non è altro che il completamento di quella intimista: è come se, finalmente, con il nuovo corso che dà alla poesia, Quasimodo cogliesse il senso completo dell’umanità.

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Guarda il video su Salvatore Quasimodo a cura di Emanuele Bosi.

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