Saggio breve ambito storico-politico prima prova 2018. Traccia svolta su masse e propaganda

La traccia svolta del saggio breve di ambito storico-politico per la prima prova della maturità 2018. Argomento: masse e propaganda

Saggio breve ambito storico-politico prima prova 2018. Traccia svolta su masse e propaganda
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TRACCIA SVOLTA SAGGIO BREVE AMBITO STORICO-POLITICO

AMBITO STORICO POLITICO

Masse e propaganda

È una massa quella da cui è sospinto Renzo a Milano nei Promessi Sposi? È una massa quella che acclama Mussolini durante i discorsi a Piazza Venezia? È una massa quella che si riversa davanti ai negozi per l’uscita dell’ultimo modello di un cellulare?

Se si dice massa, si pensa alla folla, ad un gruppo indistinto di persone prive di individualità.

E allora sì, Renzo è sospinto da una massa; non è convinto, ma alla fine si lascia trascinare. Sì, la gente che acclama Mussolini è una massa perché viene condotta all’interno di un’ideologia. Sì, quella davanti al negozio è una massa, una folla accecata che segue chi gli sta davanti per emulazione inconsapevole.

TRACCE SVOLTE PRIMA PROVA 2018

Si fa gruppo da quando si è bambini e, da quando si è bambini, ci si schiera con il più forte contro il più debole. Il più forte ti compra con il suo apprezzamento ed è in quel momento che si crea il primo nucleo, il feto di quel bambino che anni più tardi evolverà in una massa abbagliata da un’ideologia fasulla.

L’omologazione distrugge, ma è vero anche che mettersi insieme può creare grandi cose. Può dar forza ad un’idea, può far rumore e sollecitare interesse, può far vincere. È per questo che i totalitarismi del Novecento hanno basato la loro politica sulla massa: creare un gruppo compatto, dargli un nemico da odiare e cristallizzare, come dice Andrea Baravelli in Nemico e Propaganda, la fedeltà dell’opinione pubblica a un dato progetto politico.

Si mettono in atto strategie di consenso, di mobilitazione e di manipolazione della realtà, si dirige l’opinione pubblica verso un preciso scopo: rendere il popolo un gruppo di assertori passivi, un gruppo di gente che fa su e giù con la testa e dice sì in maniera inconsapevole.

La massa effettivamente può risultare un luogo comodo, un nido in cui rifugiarsi. L’individuo si smarrisce, i successi e le sconfitte sono di tutti in modo uguale. Si lancia la pietra e si ritira la mano perché tanto quella mano si mescolerà a tutte le altre e non si potrà incolpare nessuno in particolare.

MATURITÀ 2018 SAGGIO BREVE STORICO-POLITICO

Ci vuole coraggio a uscire dalla calca, a cambiare direzione. Se ti trovi ad un bivio e non segui la folla, la strada devi percorrerla da solo, gli ostacoli sono soltanto tuoi e, se ti perdi, dovrai ritrovarti con il solo aiuto delle tue capacità.

E allora, la propaganda preme proprio su questo, sul timore che l’uomo ha di essere messo con le spalle al muro e rimanere da solo. È la stessa paura che da piccoli, a scuola, si aveva di rimanere esclusi dal gruppo. Chi fa propaganda lo sa bene quali sono le preoccupazioni dell’essere umano e fa leva sulla debolezza di ognuno.

Per rendersi la vita più facile, poi, stabilisce anche un nemico: a scuola era il più debole, nella storia sono stati - e sono - gli emarginati.

Far parte di un gruppo, di una folla, di una massa è gratificante fino a prova contraria, però. Da soli si può brancolare, ma nel branco c’è la sicurezza assoluta di perdere se stessi a meno che non si usi la testa e si faccia gruppo consapevolmente, con uno scopo conscio.

La domanda chiave è: qualcuno ci ha messo in mezzo a tutta questa gente o abbiamo deciso noi, da soli, di unire le forze e di raggrupparci?

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