Roy Lichtenstein: vita, opere e stile
Indice
1Chi era Roy Lichtenstein
Roy Lichtenstein (1923-1997) è stato uno degli artisti statunitensi più innovativi della seconda metà del Novecento, nonché uno dei principali esponenti della Pop Art americana.
Dallo stile potente e inconfondibile, le migliaia di opere di Lichtenstein realizzate tra gli anni Sessanta e Novanta del Novecento contribuirono allo sviluppo dell’arte americana e influirono sul corso della storia dell’arte contemporanea.
2Lichtenstein: biografia
2.1Giovinezza
Roy Fox Lichtenstein nacque il 27 ottobre 1923 nella città di New York, presso una famiglia agiata. Il giovane Lichtenstein mostrò sin da subito il suo interesse per la musica e l’arte, frequentando assiduamente musei e studiando presso scuole d’arte.
A seguito del servizio militare in Europa per la Seconda Guerra Mondiale, nel 1946 Lichtenstein tornò in America e concluse i suoi studi alla Ohio State University sotto la supervisione di Hoyt L. Sherman (1903–1981) che poi lo assunse come insegnante d’arte.
Nel 1949 Lichtenstein si sposò con Isabel Wilson Sarisky (1921-1980) per poi trasferirsi a Cleveland. Tra gli anni ’40 e ’50, nel mentre accettava lavori come disegnatore e decoratore, Lichtenstein sperimentò un linguaggio artistico misto tra gli stilemi cubisti ed espressionisti.
2.2Esordi
Durante gli anni Cinquanta la carriera lavorativa e le aspirazioni artistiche di Lichtenstein indussero lui e la sua famiglia a spostarsi sempre più vicino a New York, dove ebbe modo di avere le prime mostre personali e di frequentare le attività e personalità artistiche newyorkesi.
Sollecitato dall’ambiente newyorkese, Lichtenstein ritornò sui temi che lo interessavano: attraverso la tecnica Ben-day produsse le sue prime opere proto-pop come Look Mickey (1961) e Popeye (1961).
Le opere di Lichtenstein richiamarono l’attenzione di Leo Castelli (1907-1999), uno dei galleristi più importanti di New York, che decise di rappresentarlo. Le mostre con la galleria Castelli a cui partecipò Lichtenstein andarono sold-out e il suo nome divenne sempre più noto.
2.3Successo
Lichtenstein, assieme agli altri artisti cosiddetti pop, quali Andy Warhol (1928-1987), partecipò all’impetuoso movimento artistico della Pop Art. Nonostante il forte disappunto della critica, l’artista continuò con i suoi fumetti, come Whaam! (1963).
Alla metà degli anni Sessanta Lichtenstein era considerato uno degli artisti più rilevanti del momento: egli ricevette commissioni pubbliche importanti, partecipò a diverse rassegne internazionali ed espose in numerose mostre in giro per il mondo.
I fumetti non erano l’unica fonte di ispirazione di Lichtenstein: alla metà degli anni ’60 l’artista virò su soggetti diversi: egli realizzò serie come Brushstrokes (1965-1971) e Explosions (1963-1968), nature morte, immagini reinterpretate tratte dall’antico o dalle opere dei grandi maestri dell’arte moderna.
2.4Ultimi anni
Durante gli anni ’70 Lichtenstein sviluppò nuove forme e tecniche espressive, andando nella direzione della scultura e riproducendo oggetti quotidiani dipinti, come Mirror #8 (1972) e Gold Fish Bowl (1977). Mermaid (1979) fu la sua prima scultura pubblica per il Theatre for the Performing Arts di Miami Beach.
La carriera artistica di Lichtenstein fu una continua sperimentazione: durante gli anni Ottanta l’artista rivisitò le avanguardie storiche mentre negli anni Novanta ritornò, con Reflections series (1989-1990), sui suoi lavori precedenti.
L’ultima serie di Lichtenstein fu Landscapes in the Chinese Style (1995-1997), che riuscì a terminare poco prima di morire a causa di una polmonite a 73 anni, il 29 settembre del 1997 a New York.
3Lo stile di Lichtenstein
3.1Influenze e modelli
Gli stili artistici che influenzarono Lichtenstein furono: il Cubismo primitivista di Pablo Picasso (1881-1973) e Georges Braque (1882-1963), l’espressionismo di Henri Matisse (1869-1954), il Surrealismo biomorfico di Paul Klee (1879-1940) e l’Espressionismo astratto newyorkese.
Il contributo più importante alla ricerca artistica di Lichtenstein fu quello del maestro Hoyt L. Sherman, che gli mostrò le sue teorie sul collegamento tra la visione e la percezione.
3.2Caratteristiche formali
I fumetti di Lichtenstein, come Engagement Ring (1961), sono dei frammenti del quotidiano prelevati dal panorama visivo urbano. L’artista li isola dal loro contesto e li trascrive in un linguaggio strutturalmente nuovo, mettendo così in discussione il rapporto con ciò che viene considerato banale.
L’operazione estetica di Lichtenstein è più sul linguaggio che sul contenuto: infatti, simulando la fedeltà e giocando con la tautologia, l’artista muta nel segno e nel valore il già visto e l’ordinario, mostrando i limiti del nostro sguardo sulle cose.
La cifra distintiva dell’arte di Lichtenstein sono i suoi puntini di colori primari attraverso la tecnica del Ben-day: sebbene i suoi dipinti sembrassero fatti a macchina, ogni linea e ogni punto erano meticolosamente realizzati a mano.
4Lichtenstein: opere
4.1Whaam!
Whaam! è un dittico dipinto con olio e magna acrilico su tela (172,7 x 406,4cm) realizzato da Lichtenstein nel 1963. Facente parte di una serie sulla guerra, questa è una delle opere più note. Dal 2006 è esposta al Tate Modern di Londra.
I puntini a Ben-day ritraggono due aerei da combattimento che si fronteggiano: con quello di sinistra colpisce con un razzo quello di destra che esplode tra le fiamme. La didascalia gialla in alto a sinistra e il titolo onomatopeico del dipinto descrivono l’accaduto.
Il dipinto è un riadattamento della storia di Stark Jockey del fumettista Irv Novick (1916-2004). La ricezione del pubblico a quest’opera è variegata: l’interpretazione principale della critica è quella di una dichiarazione sulla follia della guerra.
4.2Brushstrokes
Brushstrokes è un olio e magna acrilico su tela (122.5 x 122.5 cm) dipinto da Lichtenstein nel 1965. Quest’opera fa parte della Brushstrokes series prodotta tra il 1965 e il 1966. L’artista ritornò su questo lavoro successivamente realizzandone delle nuove versioni. Attualmente è in collezione privata.
L’opera ritrae al centro delle estese e frenetiche pennellate di vernice rossa che si intersecano tra di loro, mentre nell’angolo in basso a sinistra si scorge una mano che tiene un pennello sgocciolante dello stesso colore. La vernice rossa risalta vividamente sullo sfondo di punti Ben-day.
Il dipinto, come tutta la serie, si ispira a una scena di The Painting del fumettista Dick Giordano (1932- 2010). Quest’opera è una risposta satirica alla pittura gestuale dell’Espressionismo Astratto, dove la pennellata, segno per eccellenza dell’espressione personale dell’artista, è resa spersonalizzata.