Il romanzo moderno: storia e caratteristiche

Cosa si intende per romanzo moderno? Nascita e sviluppo del romanzo moderno tra il 1600 ed il 1700, il genere letterario dell'epopea borghese
Il romanzo moderno: storia e caratteristiche
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1Cosa si intende per romanzo moderno?

Una statua raffigurante Don Chisciotte. Si deve a Cervantes l'introduzione in Europa del cosiddetto romanzo moderno.
Fonte: istock

«Con costanza e fedeltà, il romanzo accompagna l’uomo dall’inizio dei Tempi moderni. Esso, fin da allora, è pervaso dalla “passione del conoscere” (quella passione che Husserl considera come l’essenza della spiritualità europea), che l’ha spinto a scrutare la vita concreta dell’uomo e a proteggerla contro “l’oblio dell’essere”; che l’ha spinto a tenere il “mondo della vita” sotto una luce perpetua. In questo senso, capisco e condivido l’ostinazione con cui Hermann Broch ripeteva: la sola ragion d’essere di un romanzo è scoprire quello che solo un romanzo può scoprire. Il romanzo che non scopre una porzione di esistenza fino ad allora ignota è immorale. La conoscenza è la sola morale del romanzo» (Milan Kundera, L’arte del romanzo, p. 18).   

Queste sono le parole di Milan Kundera che meglio descrivono l’importanza capitale del romanzo nella cultura occidentale moderna. Infatti, a cavallo tra ’600 e ’700, quando in letteratura si assisteva al declino dell’epica cavalleresca e all’ascesa della prosa scientifica, quando la cultura si trasformava rapidamente sotto la spinta della rivoluzione scientifica di Galileo Galilei, quando certezze ataviche crollavano sprofondando nell’angoscia l’umanità, accadde che un tale Miguel de Cervantes, spagnolo, scrisse il Don Chisciotte (1605-1615): il mondo della letteratura avrebbe celebrato questo avvenimento quale atto di nascita del romanzo moderno europeo.       

Eppure non possiamo certo scordare che nel 1542 Francois Rabelais pubblicava in Francia (un romanzo?) il Gargantua e Pantagruele (che aveva tra i suoi modelli sia il Morgante di Luigi Pulci, sia il Baldus di Folengo, poemi eroi-comici), così come non possiamo dimenticare l’anonimo Till Eulenspiegel romanzo tedesco.       

2Don Chisciotte di Cervantes e l’inizio del romanzo moderno

Don Chisciotte forse fu qualcosa di più: era umano e ridicolo; tragico e comico; sfuggente nel più alto senso del termine. Anche Fedor Dostoevskij, il grande romanziere russo, notò la grandezza di questo personaggio e dell’opera:      

Ritratto di Miguel de Cervantes
Fonte: ansa

«Al mondo c’è soltanto un personaggio bello e positivo, Cristo, tantoché l’apparizione di questo personaggio smisuratamente, incommensurabilmente bello costituisce naturalmente un miracolo senza fine (…). Ma mi sono spinto troppo lontano. Dirò soltanto che tra tutti i personaggi umanamente belli della letteratura cristiana il più completo e perfetto è Don Chisciotte. Ma Don Chisciotte è bello perché allo stesso tempo è ridicolo. Il Pickwick di Dickens (che è una figura infinitamente più debole di Don Chisciotte, ma pur sempre immensa) è anche lui ridicolo, e appunto per questo ci conquista. Nel lettore si determina un sentimento di compassione nei confronti del personaggio umanamente bello che viene deriso e che non è cosciente del proprio valore, e con ciò stesso viene provocato un sentimento di simpatia verso di lui». (F. Dostoevskij, Lettere sulla creatività, pp. 84-85).     

Insomma: emerge l’umanità del nostro protagonista, un’umanità che può mettere addirittura a rischio la sua vita. Personaggi, storie, idee, filosofie: tutto questo propone il romanzo moderno. Il Don Chisciotte si è semplicemente issato al di sopra degli altri romanzi e meriterebbe per tale ragione il primato. Lo studioso Harold Bloom, parlando della sua idea di Canone Occidentale, dice:   

«I due eroi di Cervantes [Don Chisciotte e Sancho Panza, n.d.r.] sono, semplicemente, i massimi personaggi di tutto il Canone Occidentale eccezion fatta (tutt’al più) per i loro pari shakespeariani [Falstaff, Amleto e Rosalinda, n.d.r.]. La loro fusione di follia e saggezza e altruismo trovano equivalenti solo negli uomini e nelle donne più memorabili di Shakespeare: non siamo più in grado di vedere cos’è a rendere il Don Chisciotte così costantemente originale, un’opera così acutamente singolare» (H. Bloom, Il Canone Occidentale, p. 131)   

3Il romanzo nell’antichità

Dobbiamo però tornare un po’ indietro, in quanto la storia del romanzo è antica: già nel mondo antico greco, romano ed egiziano, i romanzi non soltanto esistevano, ma avevano soluzioni formali anche più ardite dei loro epigoni distanti più di un millennio. Così possiamo dire che al di là di tutte le suggestioni possibili intorno al 1600 si canonizza il romanzo europeo, pur mantenendo per sua propria natura polivalenza e ambiguità. Esso si evolve a partire da alcune forme del romanzo picaresco, basato sulle vicende comico-grottesche del picaro, un individuo che viveva di espedienti illeciti, un vagabondo ed un furfante tenuto ai margini della società (non assomiglia un po’ a Ulisse?).  

Uno dei romanzi più famosi di questo genere è Vida de Lazarillo de Tormes (1554) anonimo e Guzman de Alfarache (1599) di Mateo Aleman. Dovendo fare una breve storia, occorre fare un passo indietro fino al romanzo antico, il quale godeva di ampia circolazione sebbene fosse ritenuto un genere minore, poiché era spesso di argomento erotico o avventuroso: tra i più famosi abbiamo le Etiopiche di Eliodoro, Gli amori pastorali di Dafni e Cloe di Longo Sofista e, in ambito latino, il Satyricon di Petronio e Le metamorfosi di Apuleio.   

4Differenze tra romanzo antico e romanzo moderno

Ulisse è per alcuni versi un personaggio picaresco
Fonte: ansa

La differenza tra romanzo antico e moderno è piuttosto cronologica, dovuta soprattutto alla lunga, apparente, interruzione che questo genere ebbe durante il Medioevo e l’Umanesimo.   

Certamente il romanzo pare abbia sempre avuto una tendenza spiccatamente popolare, prendendo però con le pinze questa parola. Da un punto di vista stilistico, le differenze non sono molte e basterebbe pensare al fatto che due romanzi come il Satyricon e il Don Chisciotte, separati da quasi 1500 anni di storia e di letteratura, annoverano somiglianze sostanziali.    

Un’ultima precisazione prima di esplorare meglio il romanzo moderno dobbiamo farla a proposito dell’archetipo del romanzo, l’Odissea. Certamente è un’opera epica, ma diversa dall’Iliade. Il personaggio è polymetis, ovvero dal molto ingegno e dalle molte idee. Si affida alla sua furbizia e attraversa varie fasi: pellegrino, fuggiasco, naufrago, pitocco, mendicante, guerriero, re.   

C’è qualcosa di profondamente picaresco nel nostro Ulisse, per questo egli è un personaggio archetipico per il romanzo. Inoltre in quest’opera, per la sua struttura e i per i suoi intarsi narrativi e metanarrativi, cogliamo le principali peculiarità di questo genere letterario. Detto ciò, come definizione univoca possiamo dare questa: a partire dal 1600 il romanzo è un’opera narrativa in prosa di ampio respiro che ha per protagonista uno o più personaggi.   

5Romanzo moderno: esempi

Kim Novak interpreta Moll Flanders sul set del film del 1964
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Proseguiamo con un po’ di cronistoria. Oltre al Don Chisciotte di Cervantes il Seicento annovera altri importanti titoli come Le avventure di Telemaco di Fénelon, La principessa di Clèves di Madame de la Fayette e un altro romanzo picaresco, di ambientazione germanica, L’avventuroso Simplicissimus del tedesco Grimmelshausen.  

Nel ’700, invece, l’ascesa del romanzo coincide con quella della borghesia che finisce con l’identificarsi con questo genere letterario: la borghesia aspira a vedersi rappresentata nella letteratura e vuole rappresentare razionalità, equilibrio e buonsenso.  

Altro grande romanzo moderno è il Robinson Crusoe di Daniel Defoe
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In Inghilterra, sempre dall’eredità picaresca, nasce il romanzo borghese promotore di un’azione educatrice (civilizzatrice) che mirava sia all’alfabetizzazione sia alla consacrazione di alcuni ideali e valori comuni. È il caso dei romanzi di Daniel Defoe come Robinson Crusoe e Moll Flanders. Prendendo in esame il primo dei due, troviamo protagonisti il naufrago Robinson e il selvaggio autoctono Venerdì (che ricordano, seppur da lontano, la coppia Don Chisciotte-Sancho Panza).      

Questi romanzi sono l’epopea della borghesia: essi segnano la vittoria dei personaggi comuni, delle persone ordinarie che fronteggiano la vita e le sue curiose avventure riuscendo in qualche modo a cavarsela da veri self-made-man. Non più eroi straordinari, ma gente normale capace di entusiasmare e richiamare l’attenzione collettiva. Ecco adempiute le antiche premesse per un pubblico di massa: il pubblico del romanzo.      

6Nascita del romanzo moderno in Inghilterra

Un'illustrazione del 1726, I viaggi di Gulliver
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6.1I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift

Altro romanzo epocale, sempre basato sull’espediente del naufragio, è I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift. Si tratta di uno dei romanzi che ha goduto di un numero ampio di adattamenti a film o a cartone animato, proposto anche come spettacolo teatrale e, semplificato, come libro per ragazzi. Questo è accaduto per via del suo carattere avventuroso che però cela una profonda satira dei costumi della società inglese del tempo. Questi due romanzi preludono al grande romanzo ottocentesco (il primo, con il realismo borghese) e al romanzo filosofico (il secondo, che si affermerà però soprattutto in Francia).     

6.2Pamela o la virtù ricompensata di Samuel Richardson

In Inghilterra, nel Settecento, oltre a Defoe e Swift, abbiamo Samuel Richardson il cui capolavoro è Pamela o la virtù ricompensata (1740), un romanzo epistolare, che permette di addentrarci nelle pieghe più riposte della psicologia della protagonista: il libro ebbe molto successo, anche perché esplorava il «contrasto fra moralità e interessi mondani, fra interiorità e leggi sociali» (Luperini).  

Henry Fielding, invece, dopo aver composto una parodia di Pamela, approda al suo capolavoro: Storia di Tom Jones, un trovatello (1749). Con questo romanzo l’autore offre un ritratto realistico dell’epoca e uno studio attento dei costumi, senza tuttavia rinunciare al moralismo, alla comicità e alla satira.  

6.3Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo di Laurence Sterne

Nella seconda metà del ’700 campeggia la figura di Laurence Sterne autore del meraviglioso romanzo Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo (1759-1767) ammirato anche dal nostro Ugo Foscolo, che loda il ritmo della prosa e la vivacità dell’immaginazione dell’autore. Un libro epocale e molto spassoso!   

7Nascita del romanzo moderno in Francia

Nel ’700 francese abbiamo i romanzi di Alain René Lasage, Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux, oltre che dell’abate Prévost il cui capolavoro è Storia del cavaliere des Grieux e di Manon Lescaut (1753). Ci sono poi i romanzi filosofici di Voltaire e di Rousseau che diventano veicoli di idee nuove: a caratterizzarli è la brevitas, che li rende quasi più simili a dei racconti lunghi. In italia non abbiamo romanzi di rilievo nel 1700, sebbene nel 1799, in extremis, c’è la prima apocrifa pubblicazione delle Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo, ma siamo già a ridosso del 1800, con Jane Austen e le sorelle Brontë, con Dickens, Manzoni, Scott, Verga, D’Annunzio, Puskin, Tolstoij, Dostoevskij e tanti altri. Per il romanzo dell’Ottocento, del Novecento e contemporaneo occorre un discorso a parte.       

Il romanziere non deve render conto a nessuno, tranne che a Cervantes.

Milan Kundera

8Guarda il video su Robinson Crusoe di Daniel Defoe

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