Romanzo moderno in Inghilterra: temi e protagonisti
Indice
1Introduzione
La nascita del romanzo moderno inglese è connessa all’ascesa della borghesia che, nel corso del Settecento, si rivela una massa alfabetizzata felice di ritrovare, nelle narrazioni in prosa, uno specchio dei propri valori e dei propri costumi. Gli autori che in questo senso, e prima di altri, fanno la fortuna del genere sono Daniel Defoe (Robinson Crusoe e Moll Flanders), Jonathan Swift, (I viaggi di Gulliver), Samuel Richardson (Pamela) e Henry Fielding (Tom Jones).
2Daniel Defoe: Robinson Crusoe
Daniel Defoe (1660-1731) è figlio della media borghesia. Giornalista, impegnato nelle lotte politiche del tempo, e imprigionato più volte per debiti e motivi politici, comincia a scrivere romanzi, per guadagno, intorno ai sessant’anni. Robinson Crusoe, in particolare, esce nel 1719 e riscuote da subito un grande successo, dovuto allo stile semplice, documentario, e al favore di cui godevano al tempo i racconti di viaggio.
La storia di Robinson, un mercante naufragato su un’isola deserta, è ispirata alla vicenda del marinaio inglese Selkirk, ed è il resoconto di come il protagonista riesca a imporre le proprie idee e i propri costumi anche in un luogo privo di civiltà. La solitudine in cui si trova, pertanto, non lo spinge a una riflessione sulla propria sorte e su ciò che ha fatto della sua vita. In lui, a prevalere, è un autentico spirito pratico, che lo porta a dominare la natura e a riproporre i valori della società borghese - spirito di osservazione, operosità, avarizia - e i suoi rapporti di dominio: quando Robinson scopre la presenza di un indigeno, lo battezza, dandogli il nome di Venerdì, e poi lo trasforma in un suo servitore, facendosi allegoria del colonialismo britannico o, per meglio dire, della tipologia di rapporto con “il selvaggio” che esso tende a stabilire. Il romanzo è stato rivisitato, in chiave contemporanea, col film Cast Away di Robert Zemeckis, di cui resta memorabile l’interpretazione di Tom Hanks nei panni di Chuck Noland.
2.1Daniel Defoe: Moll Flanders
Il romanzo, che esce nel 1722, s’ispira alla vita di una celebre ladra, Mary Frith, detta Moll la tagliaborse. Moll, di cui l’autore finge di pubblicare delle memorie autentiche, nasce nella prigione di Newgate e, ancora bambina, comincia a vagabondare con una banda di zingari, fin quando viene raccolta dalla carità pubblica. Crescendo, vive un’esistenza di peripezie, punteggiata da ben cinque matrimoni che, tra avventure, colpi di scena e miserie, la vedono costretta a scegliere il furto e la prostituzione come unica soluzione di sopravvivenza. Il libro, che come Robinson Crusoe guadagna a Defoe il plauso del pubblico, rappresenta il primo romanzo di costume della tradizione narrativa inglese e un esempio lampante del crudo realismo con cui lo scrittore, tralasciando qualsiasi giudizio morale sulla condotta della protagonista, sceglie di raccontare, ancora una volta, il gusto dell’affermazione personale.
3Jonathan Swift: I viaggi di Gulliver
Jonathan Swift (1667-1745) dopo aver perso il padre ancora in tenera età, viene lasciato dalla madre presso alcuni parenti e, di fatto, cresce come fosse orfano. Per garantirsi l'indipendenza economica prende gli ordini religiosi nel 1694. L'anno seguente viene nominato parroco di Kilroot, in Irlanda, vive però prevalentemente a Londra, dove partecipa alla vita politica, religiosa e letteraria frequentando i circoli, culturali e non, più importanti della città.
L’autore fa della struttura romanzesca uno strumento per mettere a confronto linguaggi, ideologie e ipotesi di civiltà diverse, privilegiando l’aspetto critico-negativo, umoristico, ironico e dissacrante, a differenza di Defoe, che come abbiamo visto s’impegna a illustrare il valore e il senso implicito della borghesia.
Con I viaggi di Gulliver, nello specifico, i temi del viaggio e dell’esperienza, che avviene attraverso la conoscenza di strane popolazioni, segnano il compiersi dell’educazione del protagonista, che si risolve nel disgusto per i propri simili, in un solido relativismo e in un sostanziale scetticismo verso la propria civiltà.
La descrizione del paese dei Lillipuziani (i minuscoli abitanti di Lilliput, dove il protagonista giunge dopo il naufragio) è il mezzo con cui Swift mostra le sue idee utopistiche sull’educazione e colpisce le vicende della vita politica inglese, che si riflettono nelle contese e nei problemi dello strano paese in cui Gulliver è capitato.
La seconda avventura del protagonista ha invece un sapore più spiccatamente satirico e si svolge nel paese dei Giganti. Qui l’uomo viene prima accolto da una bambina figlia di contadini che lo tratta come una bestiola, e poi finisce acquistato dalla regina in persona. Diventa così l’animaletto di casa della famiglia reale. L’elemento satirico s’inserisce nel modo con cui i giganti, creature sensate e ragionevoli, reagiscono ai racconti di Gulliver, trovando assurdi e incomprensibili i costumi dell’Inghilterra.
Il terzo viaggio è quello verso Laputa, l’isola volante degli scienziati pazzi, di cui l’autore si serve per mettere in discussione la vita intellettuale del suo tempo, mentre nel quarto libro la critica si allarga a tutta l’umanità. Questa volta siamo nel paese degli Houyhnhnm, nobili cavalli che vivono secondo ragione e natura, serviti da uomini degenerati, gli Yahoo che, proprio per la loro stoltezza, meritano di essere guidati dagli animali. L’opera di Swift, oltre a numerose trasposizioni cinematografiche, ha ispirato Gulliver, una famosa canzone di Francesco Guccini del 1983.
4Samuel Richardson: Pamela
Samuel Richardson (1689-1761) lavora come commerciante e stampatore, prima di migliorare la propria posizione assumendo la direzione dell’ufficio londinese per la registrazione dei diritti d’autore. La spinta alla scrittura gli viene da un lavoro su commissione: un manuale concepito come una raccolta di lettere familiari che devono funzionare da modello per la gente del popolo che avesse avuto bisogno di aiuto nella corrispondenza. Questa esperienza gli ispira, in particolare, il romanzo epistolare Pamela, o la virtù ricompensata. Il libro esce nel 1740 e racconta la storia di una domestica insidiata dal padrone che, proteggendo la propria castità, e mantenendo così la propria virtù, ottiene, infine, di essere sposata dall’uomo. Tutta la storia, contenuta nelle lettere che Pamela invia ai genitori, rivela insieme la prudenza, l’astuzia e l’innocenza con cui la ragazza resiste alla seduzione del signor B., senza smettere di stimolare il suo interesse erotico. Lo stile epistolare permette a Richardson di fotografare passo dopo passo i dubbi e i sentimenti contrastanti che albergano nel cuore della protagonista, mostrando un’attenzione per i valori etici e i moti psicologici dei personaggi.
5Henry Fielding: Tom Jones
Henry Fielding (1707-1754), scrittore di commedie e avvocato, comincia l’attività di romanziere con una parodia di Pamela. Intollerante alle situazioni ambigue e contrario al compromesso di Richardson fra la virtù e la sua ricompensa mondana, Fielding possiede una voce impetuosa, istintiva e sincera che non ammette calcoli. Tom Jones, che esce nel 1749, è il suo capolavoro. Si tratta di un’opera composta di sei volumi, divisi in diciotto libri, che ha per protagonista un trovatello preso con sé da Allworthy, un ricco signore. Tom cresce insieme e Blifil, l’erede legittimo dell’uomo e, anno dopo anno, entra in conflitto con la sua natura maligna e ipocrita, fin quando Allworthy, soggiogato dal nipote legittimo, caccia Tom di casa, dando così inizio al suo vagare per l’Inghilterra.
A venirne fuori, anche grazie a un sapiente e acceso uso dei dialoghi, è un affresco vasto e realistico dei costumi e della morale della società del tempo, un affresco percorso da umorismo, slancio satirico e dalla generosità di cuore che è tanto di Tom quanto di Fielding. Dal romanzo è tratto il film omonimo di Tony Richardson, che trasforma la storia di Tom in una scanzonata farsa in costume.