Il romanzo borghese: origini e autori

Cos'è il romanzo borghese? Origini, autori e opere di una nuova letteratura che nacque per una nuova classe sociale emergente.
Il romanzo borghese: origini e autori
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1Romanzo borghese: una nuova letteratura per una nuova classe sociale

Samuel Richardson (1689-1761): scrittore e stampatore inglese
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L’Ottocento è segnato dal definitivo affermarsi della classe borghese che, con i suoi valori ed i suoi canoni culturali, sconvolge letteralmente la fisionomia del Vecchio Continente, anche l’ambito letterario risulta radicalmente cambiato e rinnovato.  

Il libro diventa un oggetto comune in cui non vengono più raccontate le storie delle epopee di arditi cavalieri, la nobiltà e la corte smettono di essere l’unico pubblico di riferimento degli scrittori, ed i loro gusti e modelli vengono messi in discussione.  

I nuovi scrittori non sono nobili né dotti di professione, vengono anzi da quel ceto borghese che, avendo fatto fortuna con il commercio e l’impresa, si è conquistato uno spazio sociale sempre più largo e importante; sono personaggi indipendenti, che si guadagnano da vivere con la scrittura andando incontro ai gusti del pubblico, affrontano temi tratti dall’attualità, o rivisitano quelli classici della letteratura; spesso scrivono su gazzette e giornali, che proprio in questo periodo cominciano a diffondersi, mentre dal punto di vista letterario prediligono la forma della prosa a quella della poesia: inizia così la grande fortuna del romanzo

È un’epoca in cui si scopre il tempo libero, in cui la classe produttrice per eccellenza diventa abbastanza ricca da potersi permettere momenti di non lavoro da dedicare ad attività piacevoli, come la lettura. Il libro e la scrittura diventano beni di consumo come lo sono ancora oggi: una merce che arricchisce lo scrittore, l’editore e le stamperie e, in cambio, regala al lettore storie edificanti con cui identificarsi, divertirsi e raffinarsi. 

Non bisogna infatti pensare che la letteratura di consumo sia qualcosa di qualitativamente scadente, ha infatti prodotto, e produce tuttora, opere che sono veri e propri capolavori, in grado di far coincidere popolarità e forme letterarie elevate

Per capire concretamente il fenomeno di cui si parla vale la pena citare il caso della Pamela (1740) di Samuel Richardson, un commerciante che scrive il romanzo epistolare in cui è narrata la storia di Pamela, un’umile e bella contadina che, grazie alla sua virtù, riesce a conquistare l’amore del nobile Mr. B. La grande novità di quest’opera, che può essere considerata tanto picaresca quanto sentimentale, sta nel fatto che il suo grande successo spinse l’autore a scrivere un secondo romanzo, Pamela II (1741), che proseguiva la storia del primo libro.

Oggi siamo abituati alle saghe letterarie, basti pensare all’Harry Potter della Rowlings o alle Cronache del ghiaccio e del fuoco di Martin, ma il fatto che il successo di pubblico spingessero autore ed editore a scrivere il seguito di una storia era per l’epoca un’assoluta novità che da il senso del cambiamento di cui si sta parlando. 

2Le nuove forme del romanzo

Elinor Glyn (1864-1943), 1935. Scrittrice britannica di romanzi rosa
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Nell’Ottocento si affinano e si affermano quelle forme del romanzo che si erano già guadagnate un grande pubblico alla fine del secolo precedente. Se la Pamela di Richardson si caratterizza anche per un certo intento moraleggiante (la virtù della protagonista che viene premiata diventando motivo della sua ascesa sociale), a metà Ottocento si inaugura un filone romanzesco che mette al centro la storia sentimentale pura e semplice, non senza qualche accenno erotico, e che ha il pubblico femminile come riferimento.

Il romanzo rosa, che ha in Elinor Glyn una delle sue principali esponenti, si caratterizza per il suo intreccio elementare e per i suoi personaggi stereotipati e privi di qualsiasi prospettiva psicologica, e per questo motivo può essere preso come esempio tipico di genere letterario tipicamente commerciale.

2.1Il romanzo d’avventura e il feuilleton

Robert Louis Stevenson: scrittore, poeta e drammaturgo scozzese
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In Inghilterra il romanzo d’avventura vanta una tradizione che risale alla prima metà del XVIII secolo, quando vengono pubblicate Le avventure di Robinson Crusoe (1719) di Daniel Defoe e I viaggi di Gulliver (1726) di Jonathan Swift; a metà Ottocento il genere è ancora in auge in Gran Bretagna e ha uno dei suoi massimi esponenti nello scozzese Robert Louis Stevenson.   

Ingegnere e figlio d’ingegnere, protagonista di diversi viaggi nel pacifico, è l’autore di numerosi romanzi che sono vere e proprie pietre miliari della letteratura, e non solo di quella inglese. Tra questi c’è L’isola del tesoro (1883), romanzo d’avventura che viene pubblicato a puntate su una rivista per ragazzi tra il 1881 e il 1822 e si caratterizza per gli accenti sulle descrizioni dettagliate, volte a soddisfare il desiderio di esotismo del pubblico; nella stesso stile si inserisce la produzione dell’italiano Emilio Salgari, che deve la sua grande notorietà a diverse saghe, la più nota delle quali è quella di Sandokan.   

La modalità di pubblicazione de L’isola del tesoro mostra anche quanto fosse stretto il rapporto tra gli scrittori e la stampa, e la pratica molto diffusa di pubblicare i romanzi come feuilleton o romanzi d’appendice, cioè storie che venivano diffuse a puntate su giornali e riviste: così il pubblico trovava nella curiosità di leggere tutta la vicenda fino alla fine un’altra motivazione per acquistare le riviste.

In questo modo, ad esempio, viene pubblicato in Inghilterra l’Oliver Twist (1838) di Charles Dickens dove, attraverso le vicende del protagonista, l’autore racconta delle storture e dei problemi dell’Inghilterra vittoriana, dalla violenza degli orfanotrofi al lavoro e alla criminalità minorile.

Ma i primi ad usare questa modalità furono i francesi: il primo fu Victor Hugo, che decise di pubblicare su riviste e giornali stralci delle sue opere per pubblicizzarle; una pratica che si afferma al punto che compie la medesima operazione con I miserabili (1862), una delle sue opere più importanti.   

Un altro francese, Alexandre Dumas, decide di pubblicare a puntate I tre moschettieri, celebre romanzo che racconta le avventure di D’Artagnan nella Francia del Seicento.  

2.2Ascolta il podcast su Emilio Salgàri e il romanzo d'avventura

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2.3Il romanzo storico

Il romanzo storico, tra cui sono anche le opere di Hugo e Dumas, gode nell’Ottocento gode di un largo successo. Gli autori che si cimentano in questo genere di romanzo partono da una robusta ricerca storica, tuttavia il successo dell’Ivanhoe (1819) di Walter Scott, del Robin Hood (1872) di Dumas o del Notre Dame di Hugo è dovuto non tanto all’aderenza storica dei fatti narrati, quanto al porre al centro della scena uomini e personaggi comuni, principalmente non nobili, in cui il lettore borghese poteva identificarsi, e che, a modo loro, diventavano protagonisti della grande storia, dei miti fondativi del loro Paese.  

Nel clima romantico che attraversava l’Europa del tempo, queste storie costruivano un passato glorioso e immaginifico (anche se verosimile) contribuendo a creare miti fondativi ed una coscienza nazionale condivisa.  

3Oscar Wilde: lo scrittore diventa celebrità

È interessante anche notare come il profondo cambiamento del pubblico non abbia determinato in maniera nuova i modi di scrivere e produrre letteratura, ma anche il ruolo dello scrittore e della percezione che si aveva di esso. Ovviamente la figura dello scrittore-celebrità non era affatto nuova, ma la rinnovata dimensione sociale della scrittura muta profondamente anche questa. 

Oscar Wilde (1854-1900)
Fonte: ansa

Un esempio maiuscolo di questo mutamento è la figura di Oscar Wilde, poeta, romanziere e drammaturgo irlandese divenuto noto anche per la sua prorompente figura pubblica. Dal punto di vista letterario Wilde si distingueva per la sua scrittura elegante e ricercata, caratterizzata dalla ricerca della fulminante battuta di spirito ed era inoltre noto per i suoi aforismi, che ancora oggi vengono citati. Inoltre i suoi abiti ricercati, il suo essere dandy e i suoi modi spigliati contribuiscono alla costruzione di un’immagine fortemente innovativa di scrittore, lontana da quella stereotipata del dotto.

Di fatto, anche scrittori avevano avuto vite avventurose e sopra le righe, ma Wilde esaspera questo stile fino a legarlo, in maniera quasi proverbiale alla sua stessa figura di uomo: ancora oggi viene infatti citato come esempio del perfetto dandy ottocentesco. Si inaugura in questo modo una nuova a particolare figura di scrittore che avrà, all’inizio del Novecento, diversi altri epigoni tra cui Gabriele D’Annunzio, che irrompe nella società italiana sconvolgendola con il suo stile di vita sregolato, la sua scrittura e le sue imprese militari.

    Domande & Risposte
  • Perchè nasce il romanzo borghese?

    Il romanzo borghese nasce nell’ottocento con l’affermarsi della borghesia e dei loro gusti e valori che vanno a sostituire quelli cavallereschi.

  • Quali sono gli autori del romanzo borghese?

    Samuel Richardson, J. K. Rowling, Geroge R. R. Martin, Elinor Glyn, Daniel Defoe, Jonathan Swift, Robert Louis Stevenson, Emilio Salgari, Charles Dickens, Victor Hugo, Alexandre Dumas, Walter Scott, Oscar Wilde e Gabriele D’Annunzio.

  • Quali sono i temi trattati nel romanzo borghese?

    Temi tratti dall’attualità e rivisitazione dei classici della letteratura.