Le frasi più belle di Rita Levi Montalcini raccolte insieme per ricordare la grande scienziata italiana. Ecco le sue citazioni più famose
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RITA LEVI MONTALCINI COSA HA SCOPERTO

Rita levi Montalcini è una dlele più famose scienziate italiane, nata nel 1909 e morta nel 2012, cui si deve la scoperta del Nerve Growth Factor (NGF), ovvero una proteina capace di influenzare la crescita e l'attività dei neuroni (cellule nervose).
Questa straordinaria scoperta ha dato enormi frutti nella ricerca sulle malattie neurovegetative e ha valso alla scienziata il Premio Nobel per la Medicina, nel 1986.
Nominata Senatrice a vita da Carlo Azeglio Ciampi e fondatrice della Fondazione Rita Levi Montalcini Onlus, è stata da sempre attenta al sociale, alla promozione dell'istruzione e alle pari opportunità per le donne. Nelle sue frasi si riconosce una forte sensibilità verso il mondo femminile e un senso di giustizia e uguaglianza di chi ha portato su di sé il marchio delle leggi razziali del 1938.
Qui puoi approfondire la biografia e le scoperte di Rita Levi Montalcini
RITA LEVI MONTALCINI FRASI
Ecco una raccolta delle più belle frasi di Rita Levi Montalcini per conoscere meglio la sua vita e il suo pensiero:
Il carattere, la determinazione
- La mancanza di complessi, una notevole tenacia nel perseguire la strada che ritenevo giusta e la noncuranza per le difficoltà che avrei incontrato nella realizzazione dei miei progetti, lati del carattere che ritengo di aver ereditato da mio padre, mi hanno enormemente aiutato a far fronte agli anni difficili della vita.
- La mia intelligenza? Più che mediocre. I miei unici meriti sono stati impegno e ottimismo. [. . . ] L'assenza di complessi psicologici, la tenacia nel seguire la strada che ritenevo giusta, l'abitudine a sottovalutare gli ostacoli – un tratto che ho ereditato da mio padre – mi hanno aiutato enormemente ad affrontare le difficoltà della vita. Ai miei genitori devo anche la tendenza a guardare gli altri con simpatia e senza diffidenza.
- Ho perso un po' la vista, molto l'udito.
- Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella "zona grigia" in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, [. . . ] bisogna coltivare [. . . ] il coraggio di ribellarsi.
Il punto di vista sulle donne
- Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza.
- Sono femminista nel senso di voler ridare alle donne la dignità umana, e la capacità di utilizzare il cervello. Ma non nel senso del motto «l'utero è mio e lo gestisco io»: quella è una stupida frase, che non ha senso. Io credo che l'utero sia sì della donna, ma che il suo frutto sia anche dell'uomo che sta con lei.
Lo studio
- Il problema più delicato al mio rientro in Italia fu adattarmi al clima di ossequio tributato dagli inservienti e dai giovani laureati a me come ad altri anziani. Abituata da tanti anni al cordiale «Hi Doc» dei tecnici e degli studenti americani, m'imbarazzava il cerimoniale che, all'inizio degli anni Sessanta, regolava ancora i rapporti tra subalterni e superiori.
- La perplessità sui possibili sviluppi delle mie ricerche che aveva spinto a consultare Salva, ed era stata causa di tante notti insonni, non durò tuttavia a lungo. Da un giorno all'altro, e in modo del tutto imprevedibile, ritrovai la fiducia e l'entusiasmo che temevo di aver definitivamente perduti.
- Il fatto di osservare per la prima volta fenomeni naturali, ignorati da chi vive in città, come il risveglio della natura in primavera, mi rallegrava e stimolava nello studio del sistema nervoso in via di sviluppo ed esso mi appariva in una luce diversa da come lo conoscevo attraverso i libri di neuroanatomia.