I rischi d'impresa: definizione e quali sono

L'impresa bancaria è sottoposta al rischio d'impresa. Studio delle principali tipologie di rischi d'impresa e il frazionamento dei rischi.

I rischi d'impresa: definizione e quali sono
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I RISCHI D’IMPRESA: DEFINIZIONE E QUALI SONO

I rischi d'impresa: definizione e tipologie
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Come tutte le attività d'impresa poi, l'impresa bancaria è sottoposta al rischio d'impresa e anzi per certi aspetti lo è ancora di più rispetto ad altre attività imprenditoriali.

I rischi per la banca possono essere di natura sia economica che finanziaria. I principali rischi di natura economica derivano da:

  • possibile insolvenza dei soggetti a cui la banca concede i finanziamenti;
  • andamento dei tassi: se la banca concede prestiti a tasso fisso e poi i tassi alzano la banca ha un guadagno minore rispetto a quello che avrebbe potuto avere, d'altra parte se la banca assume debiti a tasso fisso e poi i tassi abbassano gli oneri per la banca saranno maggiori di quelli che avrebbero potuto essere;
  • andamento dei mercati finanziari, in quanto esiste il pericolo che i titoli del mercato mobiliare su cui la banca ha investito subiscano una svalutazione; 
  • inflazione, in quanto visto che la maggior parte delle attività della banca sono costituite da crediti, in caso di forte inflazione la somma nominale restituita a scadenza dal cliente alla banca avrebbe un valore reale molto inferiore a quello previsto.

I rischi finanziari sono per lo più legati invece all'insolvenza dei soggetti a cui sono stati concessi dei finanziamenti visto che se questi soggetti non rimborsano i loro debiti nei tempi previsti alla banca vengono a mancare le risorse liquide necessarie in quanto viene a mancare la concordanza tra entrate e uscite che è il principale strumento che la banca ha per assicurarsi l'equilibrio finanziario.

IL FRAZIONAMENTO DEI RISCHI

Il principale strumento di cui la banca dispone per ridurre il rischio d'impresa è il frazionamento dei rischi creditizi attraverso:

  • diversificazione quantitativa, che consiste nell'evitare di concedere finanziamenti di ammontare eccessivamente elevato a un unico soggetto;
  • diversificazione territoriale, che consiste nel concedere finanziamenti a imprese situate in diverse zone geografiche e non concentrate quindi in un'unica area;
  • diversificazione settoriale, che consiste nel concedere finanziamenti a imprese operanti in settori diversi;
  • diversificazione delle forme tecniche di concessione dei finanziamenti.
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