Riforma orientamento: come funziona. Il decreto
Riforma orientamento scuole superiori: ecco come cambia e per chi. Cosa dice il decreto del Ministero
RIFORMA ORIENTAMENTO
Avevamo già parlato delle ipotesi che si stavano sviluppando attorno alla Riforma dell'orientamento post diploma e di quello che dovrà fare da raccordo fra scuole medie e superiori. Idee incentrate soprattutto sulla parte di riforma che, secondo il PNRR, investe sui percorsi di orientamento per l'accesso all'istruzione terziaria da parte dei ragazzi delle secondarie di secondo grado, ma che in realtà è parte di un progetto più ampio.
Vediamo quali sono i punti fondamentali.
DECRETO RIFORMA ORIENTAMENTO
Ecco quali sono i principali punti del decreto ministeriale sulla riforma dell'orientamento:
- Certificazione delle competenze
La certificazione delle competenze, normalmente rilasciata attraverso il diploma conclusivo delle superiori, verrà fatta al termine di ciascun anno scolastico. La motivazione? Favorire eventuali cambi di percorso per chi ha iniziao una scuola superiore nella quale non si sente più a proprio agio. - Portfolio digitale
Ogni modulo di orientamento, composto da 30 ore, è composto da apprendimenti personalizzati che vengono raccolti in un portfolio digitale che raccolga esperienze e competenze. - Docente tutor
Ogni scuola dovrà individuare un docente tutor che aiuti ragazzi e famiglie a fare chiarezza negli apprendimenti dei moduli. - Campus formativi
La riforma prevede l'attivazione di percorsi personalizzati per ottimizzare le esperienze e favorire il passaggio ad altra scuola. - Piattaforma digitale unica
Si tratta di una piattaforma a disposizione di studenti e famiglie per valutare meglio competenze e interessi. - Job placement
Il decreto prevede che esista una figura che dialoghi con famiglie e studenti e sia una sorta di "ponte" per la fase post-diploma, in grado di illustrare i futuri sbocchi lavorativi dei vari percorsi.
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