Rientro a scuola e slittamento della chiusura a giugno: no del Governo

Arrivato il no del Governo sulla proposta di slittamento del rientro a scuola a gennaio. No alla chiusura posticipata proposta dal Cts

Rientro a scuola e slittamento della chiusura a giugno: no del Governo
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RIENTRO A SCUOLA POSTICIPATO

No del Governo allo slittamento delle lezioni
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Si fa da giorni un gran parlare di rientro a scuola posticipato. La proposta del Cts è quella di rientrare dopo il 7 gennaio, slittando contestualmente anche la chiusura della scuola. Molti sindaci o presidenti di regione hanno già deciso autonomamente di posticipare il rientro in base alle loro necessità, ma il Governo si è opposto a uno slittamento generalizzato delle lezioni.

RIENTRO A SCUOLA A FEBBRAIO

Nella giornata di oggi il Ministro Bianchi incontrerà i sindacati, dove oltre a discutere della legge di Bilancio si porterà all'attenzione anche la questione del rientro.

Nel frattempo il governatore del Veneto Luca Zaia in un'intervista al Corriere della Sera si dichiara favorevole a un rientro posticipato a febbraio, già stabilito dal suo omologo campano Vincenzo de Luca per quel che riguarda le scuole primarie:

Lo dico subito e con chiarezza: nessuno aspira a tenere chiuse le scuole. Sarebbe una sconfitta per tutti, per ragioni ideali e pratiche, perché conosciamo bene le difficoltà che vivono le famiglie con ragazzi e bambini a casa. Ma ci vuole l’onestà intellettuale di avvisare i cittadini: se i dati epidemiologici dovessero peggiorare, l’ipotesi dello slittamento della data del ritorno in classe è sul tavolo e andrà valutata con attenzione dalle autorità scientifiche.

La proposta di Zaia sarebbe quella di attivare unautomonitoraggio degli studenti, dice:

consegnando a tutti gli studenti, una o due volte alla settimana, un kit per il test fai da te, da eseguire in classe con compagni e insegnanti, sempre su base volontaria. Sappiamo che i sintomi di Omicron compaiono nell’arco di 5 giorni: in questo modo riusciremmo ad intercettare i positivi prima che il contagio dilaghi.

Una pratica già diffusa in Israele e Gran Bretagna e che potrebbe essere importata anche da noi.

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