Ricerca di geografia sulla Puglia

Ricerca di geografia sulla Puglia: territorio, fiumi e laghi, popolazione, economia e industria della regione Puglia

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Osservando la nostra regione da un satellite, essa è facilmente individuabile. La Puglia occupa circa il 6.5% della superfice italiana. La sua forma è stretta e allungata, caratterizzata dallo “sperone dello stivale d’Italia”, cioè il Gargano, e il tacco, cioè la penisola salentina. Dall’estremità nord-occidentale (confine col Molise), al Capo di S.M.di Leuca, misura 360 Km, quindi è una regione allungata. Nessun punto poi dista dal mare più di 75 Km. La larghezza media della regione è infatti 50-60 Km. Escludendo le maggiori isole italiane, Sicilia e Sardegna, la Puglia è la regione più marittima. La vicinanza del mare è un fattore positivo, in quanto ha influenzato il clima, rendendolo più mite, fornisce il lavoro a pescatori, facilita trasporti e comunicazioni, attira numerosi turisti.

Suddivisione territoriale

Province

La suddivisione dei territori può essere di tipo amministrativo in stati, regioni, province e comuni. mDa questo punto di vista la Puglia è suddivisa in 5 province amministrative, ognuna delle quali suddivisa in comuni. Partendo da nord ovest, avremo:

  • Provincia di Foggia, con 64 comuni;
  • Provincia di Bari con 48 comuni;
  • Provincia di Taranto con 28 comuni;
  • Provincia di Brindisi con 20 comuni;
  • Provincia di Lecce con 97 comuni.

Subregioni

Si può operare una suddivisione del territorio caratteristiche non ufficiali, che spesso rappresentano un’eredità della nostra storia, o che poggiano su caratteristiche fisiche o umane del territorio. Non sempre vi è accordo sui limiti e sui nomi di queste subregioni. Tali subregioni si differenziano per il paesaggio e per le caratteristiche della popolazione. Comunque in Puglia possiamo individuare:

  • Gargano, costituto da un massiccio promontorio montuoso;
  • Subappennino Dauno, caratterizzato da colline e basse montagne;
  • tavoliere di Foggia, caratterizzato da una pianura;
  • Murge alte, zona interna ed elevata che è compresa nella provincia di Taranto e di Bari.
  • La cimosa Litoranea, una stretta striscia costiera, densa di popolazione e di attività economiche, che si estende in tutta la provincia di Bari e Brindisi.
  • Premurgia, zona di transizione tra Cimosa Litoranea e Murge alte;
  • Murgia dei Trulli, caratterizzata dalla presenza dei trulli;
  • Anfiteatro tarantino, un arco di colline, solcato da molte gravine.
  • Il salento delle murge, zona in cui la penisola salentina arriva nell’area murgiana;
  • Il tavoliere talentino, area pianeggiante nella parte centrale della penisola salentina;
  • Il salento delle serre, nella parte estrema della Penisola salentina, caratterizzato dalle serre, basse colline che ricordano in piccolo le Murge. Esse non superano i 200 mt, ma in una regione pianeggiante come la Puglia anche modeste ondulazioni assumono l’importanza di colline.

Territorio

Il territorio pugliese sembra piatto, ma attentamente osservato nota anche colline e montagne. Comunque in linee generali, la Puglia è la più pianeggiante del Mezzogiorno e una delle più pianeggianti d’Italia. Il 53 % del territorio è costituito da aree pianeggianti, mentre solo l’1.5% comprende montagne.

Montagne e pianure

Le montagne le troviamo solo in provincia di Foggia che è l’unica provincia montuosa della Puglia. In particolare montuoso è il Gargano, dove si arriva a toccare 1065 mt con il Monte Calvo.

Collinari sono invece le subregioni delle Murge alte e Murge dei trulli. Pianeggianti sono invece il Tavoliere di Foggia e il Tavoliere salentino. 

Dal punto di vista geologico la nostra regione è giovane. Essa si è formata gradatamente, tant’è che in un lontano passato le zone pianeggianti non erano presenti. La crosta terrestre è costituita da rocce. Col termine rocce, solitamente si pensa a un materiale duro e compatto, ma non sempre è così. Anche sabbia e argilla sono rocce. Esse non sempre sono a noi visibili, spesso sono coperte da uno strato di suolo, il terreno agrario, in cui le piante affondano le loro radici, traendone nutrimento. Suolo che comunque rappresenta una trasformazione delle rocce.

In Puglia abbiamo principalmente 2 tipi di rocce:

  • calcare, una roccia dura e percolabile. Questo significa che l’acqua cola attraverso le rocce calcaree, che presentano profonde fratture.
  • argilla, una roccia tenera e impermeabile, sulla quale l’acqua scorre e non riesce a penetrare.

Dalla cartina geologica, si vede che:

  • le rocce calcaree prevalgono nel Gargano, nelle Murge alte e nelle Premure, nel Salento delle murge e in quello delle Serre.
  • le rocce argillose si trovano nel subappennino Dauno e nel Tavoliere di Foggia.

Fiumi e laghi

I fiumi più importanti sono:

  • Fortore, che nasce fra Puglia e Campania, segna il confine col Molise, sfociando nel M. Adriatico;
  • Ofanto che nasce anch’esso dalla Campania, segna il confine tra questa regione con la Basilicata e poi, in Puglia separa la provincia di Bari con quella di Foggia. Sfocia nell’Adriatico.
  • Bradano, fiume quasi completamente lucano, che per qualche Km entra nella provincia di Taranto.

Questi fiumi hanno una portata molto bassa.

Anche i laghi sono pochi e molti di essi sono in comunicazione col mare. In questo caso l’acqua non sarà dolce ma salmastra. I laghi maggiori sono Lesina e Varano, in provincia di Foggia, sul Gargano. Sempre in questa provincia vi erano altri due laghi, il Salso e il Salpi. Il primo è stato prosciugato e bonificato, mentre il secondo, dopo la bonifica, è diventato la Salina di Margherita di Savoia. In provincia di Lecce vi sono poi i laghi Limini (grande e piccolo), presso Otranto.

Clima

Riferendoci alle caratteristiche del clima pugliese, occorre tenere presente due elementi:

  • temperature;
  • precipitazioni.

Da questi elementi, ne deriva che il clima pugliese è mediterraneo, quindi abbastanza mite: estati calde e poco piovose, inverni poco freddi e piovosi. Le temperature più alte, 17°C, si registrano nelle zone bagnate dal Mar Ionio, cioè Tarano e parte del Salento meridionale. Quelle più basse nell’area interna del Gargano.

Il clima è poi influenzato:

  • dalla vicinanza o lontananza dal mare;
  • dall’altitudine.

Le temperature tendono a diminuire con l’aumentare della quota (altitudine). Nelle zone costiere, mitigate dal mare, i valori non sono mai inferiori a 5°C, valori che si abbassano procedendo verso le zone interne. Facendo riferimento alle precipitazioni, in Puglia cadono in media 700 mm di pioggia all’anno.

Questo è un valore medio, che varia sia dalle diverse zone che dai mesi considerati

Popolazione

In Puglia risiedono ormai 4 milioni di persone. Tenendo conto sia del numero di abitanti che dell’estensione della superficie, è possibile calcolarne la densità (abitanti/superficie). La densità è di 209 abitanti per Km quadrato. Questo però è un valore medio. La popolazione non è infatti equamente distribuita sulla superficie. La distribuzione infatti dipende da vari fattori: attività industriali e commerciali, agricoltura più intensiva, zone pianeggianti sono fattori che contribuiscono a una maggiore densità di popolazione.

Nel considerare la distribuzione della popolazione, occorre anche tener conto dei luoghi di residenza. Secondo la suddivisione fatta dai censimenti, abbiamo:

  • centri abitati, cioè agglomerati abbastanza consistenti, caratterizzati da un luogo di raccolta abituale della popolazione, come chiese, piazze ecc. la localizzazione di questi centri è dovuta a caratteristiche particolari, come la presenza di materie prime facilmente estraibili dal sottosuolo, oppure, per i centri costieri, con un’insenatura, oppure ancora con una posizione più facilmente difendibile.
  • nuclei abitati, costituiti da gruppi di case vicine, con almeno 2 famiglie, o anche singole masserie che accolgano almeno 5 famiglie.
  • case sparse lontane dai centri abitati, disseminate nel territorio.

La maggior parte della popolazione pugliese vive accentrata, così distribuita:

  • 97 % nei centri abitati;
  • 3% in nuclei abitati;
  • 7% in case sparse, principalmente concentrato nella Murgia dei Trulli.

Economia

Settore primario

In Puglia le attività rurali hanno sempre avuto un ruolo di primaria importanza. Del resto il 20% della popolazione è impiegata nel settore primario (agricoltura, pesca, allevamento). Oggi i raccolti producono un surplus alimentare, quindi superiore al bisogno della popolazione, destinato all’esportazione. L’intenso sviluppo agricolo è stato favorito dai territori pianeggianti, dal clima favorevole, dall’esperienza degli agricoltori. Un fattore negativo è la scarsità delle precipitazioni, a cui si è ovviato coltivando piante resistenti alla siccità. Laddove è stato possibile ricorrere all’irrigazione, si sono introdotte colture pregiate, come gli ortaggi.

L'allevamento non è sviluppato quanto l’agricoltura. Vi è un discreto numero di ovini, caprini ed equini ( famosi l’asino di Martina e il cavallo murgese), ma pochi bovini e suini. Gli ovini sono presenti principalmente nelle Murge alte e nel gargano, mentre quello dei  bovini è presente soprattutto  nella murgia dei trulli, nella premurga e nelle murge alte e nell’anfiteatro tarantino. Si nota inoltre che lo sviluppo degli ovini è correlato alle zone in cui vi sono i pascoli, quindi è un allevamento allo stato brado, mentre i bovini principalmente dove sono le colture foraggiere. Probabilmente questo perché, non essendoci montagne l’allevamento si concentra principalmente nelle stalle.

Per quanto riguarda il settore della pesca, l’Adriatico e lo Ionio non sono mari molto pescosi e l’inquinamento sta contraendo ancor di più la loro produttività. Lo sviluppo delle zone costiere ha però fatto si che l’attività peschereccia abbia notevole importanza nell’economia pugliese.

Fra i centri più importanti ricordiamo Bari, Molfetta, Gallipoli e taranto. Quest'ultima è anche famosa per la sua coltivazione di mitili.

Settore secondario

Parlando del settore secondario, e quindi inerente alle industrie, occorre innanzitutto fare una distinzione tra:

  • Industrie estrattive, riguardano quelle industrie che si occupano dell’estrazione dei materiali dal sottosuolo, come cave e miniere.
  • Industrie manifatturiere. Il manufatto e un prodotto fatto interamente a mano. Oggi il termine continua ad essere usato anche se i prodotti sono fatti quasi completamente con macchinari industriali. Le industria manifatturiere trasformano quindi le materie prime in prodotti che soddisfano i bisogni. Esse si distinguono a seconda di ciò che producono, in alimentari, tessili, automobilistiche ecc.

La mancanza di prodotti del sottosuolo in Puglia fa si che non vi siano molte industrie estrattive. Più sviluppato il settore delle industrie manifatturiere. 

Fra i maggiori impianti industriali troviamo impianti metallurgici (Taranto, Bari, Giovinazzo), naval-meccanici (Taranto), chimici  e petrolchimici e carta (Foggia, Barletta).

Anche se il centro più popoloso è Bari, è a Taranto che si concentrano maggiormente le attività industriali e il centro in cui è maggiore la quantità di merce che parte ma soprattutto arriva nel porto di Taranto. Questo a causa della presenza in questa provincia di importanti industria siderurgica e dei cantieri navali, che richiedono notevoli quantità di materie prime. Taranto infatti produce  più di 1/3 di ghisa e acciaio prodotto in Italia. A tali produzioni è accompagnato però anche un maggiore inquinamento.

Settore terziario

Quindi più rari e costosi sono i nostri bisogni, minore è il numero di centri in grado di soddisfarli. Il centro in cui si concentrano maggiormente si concentrano le attività terziarie è bari, seguita da taranto, lecce,  Foggia, brindisi. Seguono poi altri centri molto importanti, e ugualmente popolosi. In Puglia sono maggiori gli occupati nel settore terziario che secondario (55% contro il 25%).

Per quanto riguarda la rete stradale, i collegamenti stradali e autostradali migliori sono fra i centri più importanti, perché è fra essi che avviene il maggior movimento di persone e merci.

Il turismo

Il benessere registrato particolarmente nello scorso secolo ha portato a uno sviluppo delle attività turistiche. L’Italia è una nazione di forte attrattiva turistica sia per le sue bellezze naturali che culturali. Il turismo balneare è quello maggiormente sviluppato, data la bellezza delle coste. La maggioranza dei turisti spesso si ferma in alberghi, pensioni, locande,  oppure strutture turistiche extra-alberghiere quali campeggi e villaggi turistici.

Mentre una massiccia presenza di alberghi non necessariamente è indice di ricettività turistica, perché alberghi e pensioni possono essere destinati ad accogliere anche coloro che viaggiano per lavoro, campeggi e villaggi lo sono.

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