Riapertura scuole rimandata: nuove date per il rientro in presenza alle Superiori
Covid-19, nella notte è stato approvato il nuovo decreto legge sulla riapertura delle scuole superiori che prevede nuove date per il ritorno alla didattica in presenza. Ecco il nuovo calendario con le eccezioni regione per regione.
GENNAIO 2021: QUANDO SI TORNA ALLA DIDATTICA IN PRESENZA?
Il nuovo decreto legge approvato nella notte tra il 4 e il 5 gennaio è frutto di un compromesso, ovvero di chi chiedeva a gran voce un rientro a scuola in presenza il 7 gennaio (M5S e Iv) e chi premeva per uno slittamento al 15 o addirittura oltre (il PD). Ha prevalso una posizione a metà strada, con un ritorno alla didattica in presenza per le scuole superiori - parliamo sempre del 50% - a partire da lunedì 11. Nulla cambia, invece, per le scuole elementari e medie per le quali rimane confermata la data del 7 gennaio.
Nel comunicato stampa del Miur si legge che: "Il Consiglio dei Ministri di ieri ha dato il via libera al rientro in presenza al 50% per le scuole secondarie di secondo grado dal prossimo lunedì, 11 gennaio. Dal 7 al 9 gennaio le lezioni si svolgeranno, invece, a distanza, con la didattica digitale. Per le studentesse e gli studenti della scuola dell'infanzia e del primo ciclo (primarie e secondarie di primo grado) la ripresa avverrà, dal 7 gennaio, in presenza. Fin qui le disposizioni nazionali. Restano ferme le eventuali disposizioni adottate, con ordinanze territoriali, dalle singole Regioni."
DIDATTICA IN PRESENZA GENNAIO 2021: DATE REGIONE PER REGIONE
Se il nuovo decreto legge ha indicato una nuova data, quella dell'11 gennaio 2021 appunto, non sono mancate le eccezioni delle regioni alcune delle quali hanno già indicato ulteriori nuove date per il rientro in presenza; ecco quali:
- Bolzano: rientro il 7
- Campania: tornano in presenza le scuole medie l'11 gennaio. Le scuole superiori di secondo grado solo il 25.
- Calabria: non solo non riaprirà le scuole il 7 ma chiude tutto. Il presidente della Regione Calabria Spirlì chiuderà tutte le scuole di ogni ordine e grado.
- Friuli Venezia Giulia: rientro in presenza slittato al 31 gennaio.
- Lazio: si rientra in presenza l'11 gennaio.
- Liguria: slitta anche qui il rientro a dopo il 7 gennaio. Si attende la nuova data.
- Lombardia: anche questa regione prende tempo e si rinvia anche qui il rientro in presenza a lunedì 11 gennaio.
- Marche: il rientro in presenza per le scuole superiori slitta al 1° febbraio.
- Piemonte: prima di questo nuovo decreto legge la Regione era pronta per un rientro dal 7 gennaio al 75%. Si attende una conferma oppure nuova data.
- Puglia: si attendono aggiornamenti sulla data dell'effettiva ripresa ma il coordinamento dei genitori attivi "La Scuola che vogliamo – Scuole diffuse in Puglia" ha annunciato azioni legali se dovesse saltare la ripresa in presenza.
- Sardegna: manca la conferma ufficiale ma anche qui si viaggia verso la data del 18 o del 1 febbraio..
- Sicilia: riapertura scuole superiori l'8 gennaio con didattica in presenza al 50%. Oltre, se i contagi lo permetteranno, dal 18 gennaio.
- Toscana: confermata la ripartenza al 50% in presenza.
- Veneto: rientro in presenza previsto per il 31 gennaio 2021.
RIENTRO A SCUOLA A GENNAIO: DIPENDERA' DALL'INDICE DI CONTAGIO RT
Il rientro il 7 o nelle date successive è però vincolato all'andamento dell'indice di contagio che si valuterà venerdì 8: se dovesse salire le regioni in cui questo accadesse passerebbero a zona arancione o rossa e la didattica potrebbe solo essere a distanza.
"IN CLASSE NON CI SI CONTAGIA SE SI SEGUONO LE REGOLE"
A dirlo - in una lunga intervista alla Stampa - è il presidente della Società italiana di Pediatria Alberto Villani che ha dichiarato: “Al momento la riapertura è possibile, poi se i contagi aumenteranno bisognerà tenerne conto, ma la scuola deve essere l’ultimo baluardo e prima di chiuderla ci sono situazioni più a rischio (.
..) Da pediatra dico che il Sars Cov-2 fa più danni indiretti che diretti ai ragazzi. Con distanze, mascherine e disinfettanti doverbbero esserci meno contagi, però gli italiani non stanno attenti”.