Reddito di cittadinanza: cos'è e a cosa serve il sussidio a integrazione del reddito

Cos'è il reddito di cittadinanza? Si tratta di un sostegno economico che va ad integrare il reddito della famiglia, un sussidio destinato a coloro che si trovano sotto la soglia di povertà assoluta. C'è chi lo difende e chi, invece, vorrebbe abolirlo. Chi ha ragione?

Reddito di cittadinanza: cos'è e a cosa serve il sussidio a integrazione del reddito
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Reddito di cittadinanza: abolirlo o difenderlo?

Il Reddito di cittadinanza è stato al centro del dibattito durante la campagna elettorale delle politiche del 25 settembre scorso che hanno portato, poi, alla vittoria del centrodestra e alla conseguente nomina di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, a premier, la prima donna a ricoprire questo ruolo nel nostro Paese. Nei mesi e nelle settimane che hanno anticipato le elezioni, i partiti si sono scontrati sulla bontà e l’utilità di questa misura, con visioni a dir poco opposte e contrastanti.

Da una parte c’è il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, partito che si può definire il padre di questa misura, che ha difeso il provvedimento con le unghie e con i denti, facendone una vera e propria bandiera, elencandone i benefici che ha portato per i cittadini meno abbienti, soprattutto nel difficile periodo dell’emergenza Coronavirus. Dall’altra parte, invece, c’è il centrodestra - Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia - schieratissimi contro la misura che, come hanno avuto modo di ripetere più volte, reputano inadatta, dispendiosa, inutile. Giorgia Meloni, addirittura, ha paragonato il Reddito di cittadinanza a un “metadone di Stato”, provocando nei difensori della misura indignazione e rabbia.

In cosa consiste esattamente il Reddito di cittadinanza?

Come si legge sulla pagina dedicata del sito del Ministero del Lavoro, il Reddito di cittadinanza “è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale. Si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari”.
Insomma, se non hai un lavoro, o se il lavoro che hai non ti permette di guadagnare abbastanza per poter sostenere la tua famiglia, pagare l’affitto, le bollette, fare la spesa, con il Reddito di cittadinanza puoi avere la possibilità di ricevere ogni mese dei soldi per poter garantire a te stesso e alla tua famiglia una vita dignitosa.

Obiettivo del reddito di cittadinanza

L’obiettivo della misura non sarebbe solo quello di sostenere economicamente le famiglie ma, soprattutto, quello di reinserire i percettori del Reddito nel mondo lavorativo. I beneficiari, infatti, al momento della richiesta del sostegno, sottoscrivono un Patto per il lavoro o un Patto per l'inclusione sociale.

Il reddito di cittadinanza funziona?

Nonostante i detrattori del provvedimento, in effetti i dati che evidenziano la bontà della misura ci sono. Secondo l’Istat, infatti, le misure di sostegno economiche che sono state erogate nel 2020, con particolare riferimento al Reddito di cittadinanza, hanno salvato dalla povertà 1 milione di persone, per un totale di 500mila famiglie. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, inoltre, senza questi sussidi, la povertà in Italia si sarebbe assestata intorno al 28% contro il 18% che è stato invece registrato.
I dati riferiti al 2022, poi, fotografano bene la situazione e dimostrano anche quanto ci sia bisogno oggi in Italia di un sostegno del genere: il Reddito è stato percepito infatti da oltre 1 milione di nuclei familiari, con un importo medio mensile di circa 580 euro. Un sostegno che per molti ha significato la possibilità di non sprofondare nel terrore e nella disperazione.

Sono moltissimi i cittadini che hanno raccontato le loro storie, le difficoltà nel ritrovarsi all’improvviso senza un lavoro, senza la possibilità di pagare le bollette per tempo o mettere in tavola un pasto per i propri figli. Per molti di loro il Reddito di cittadinanza ha davvero rappresentato un’ancora di salvezza, un salvagente, anche temporaneo, per poter arrivare alla riva e ricominciare.

Sostegno al reddito: cosa fa l'Unione Europea?

Bisogna poi sottolineare che nell’Unione europea tutti gli Stati membri, sebbene in modo non omogeneo, hanno introdotto nel tempo misure di welfare a sostegno delle famiglie meno abbienti e l’Italia, insieme alla Grecia, si è posizionata all’ultimo posto nell’introdurre una misura di questo tipo. Adesso, però, il governo guidato da Giorgia Meloni, che ha portato avanti una vera e propria battaglia contro il Reddito di cittadinanza, sta depotenziando il provvedimento, eliminandolo per tutti quei cittadini che sono definiti “occupabili”, ovvero in età di lavoro e senza impedimenti di alcuna sorta. A inizio febbraio la premier ha dichiarato che “dalla fine di quest’anno (il 2023), chi può lavorare lavora. Noi”, ha continuato, “faremo tutto il possibile per mettere quelle persone in condizione di lavorare favorendo crescita e nuove assunzioni”.

Non è chiaro, però, in che modo si intenda favorire crescita e nuove assunzioni visto che il mondo del lavoro, come è facile constatare, è bloccato e i salari sono sempre più bassi e non adeguati né all’impiego né al costo della vita. Chi sostiene la misura si chiede cosa succederà ai cosiddetti “occupabili” nel momento in cui non potranno più percepire il Reddito e, come è probabile, non avranno trovato un lavoro. Giorgia Meloni promette che il governo continuerà a prendersi cura di chi ha bisogno di sostegno, ma prosegue nella narrazione secondo cui molti italiani preferirebbero stare sul divano e percepire poche centinaia di euro al mese piuttosto che avere un impiego che possa garantirgli una vita dignitosa.

Reddito di cittadinanza: qualcuno imbroglia?

Il centrodestra nella sua battaglia contro il Reddito di cittadinanza si è appellato molto spesso alle truffe legate alla misura. Ma quelli che percepivano il sussidio senza averne il diritto, i “furbetti del Reddito di cittadinanza”, come riportano i dati sono appena poco più dell’1% di tutti i percettori, mentre l’Inps ha bloccato preventivamente ben 3 milioni di richieste che non rispettavano i requisiti. Adesso, però, pare che il governo, intervenendo sulla misura, abbia eliminato anche l’articolo che prevedeva sanzioni per i truffatori. Un fatto che non è sfuggito al Partito democratico, sostenitore del Reddito di cittadinanza, che ha denunciato il fatto.

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