150.000 posti "rifiutati": mancano sarti, panettieri e falegnami. Ecco i mestieri che nessuno vuole fare
E' quello che emerge da uno studio della Confartigianato, secondo cui a fronte di circa 550.000 nuove assunzioni previste per quest'anno le aziende italiane avranno grosse difficoltà a coprire oltre 147.000 posti di lavoro. Sono tanti i mestieri "trascurati" che non hanno appeal sui giovani. Ma quello che manca sono formazione e informazione adeguata

Paradossale ma vero. Nell'Italia del 2010 dove il lavoro rischia di diventare una chimera ci sono quasi 150.000 posizioni che le imprese non riescono a coprire. Lavoro che c'è, e che nessuno vuole fare.
Rapporto di Confartigianato
E' quello che emerge da uno studio della Confartigianato che elabora i dati del Rapporto 2010 Excelsior-Unioncamere, secondo cui a fronte di circa 550.000 nuove assunzioni previste per quest'anno le aziende italiane avranno grosse difficoltà a coprire oltre 147.000 posti. Sono tanti i mestieri "trascurati" che non hanno appeal sui giovani.
Installatori di infissi e panettieri
La disoccupazione giovanile è in netto aumento ma in alcuni settori dell'artigianato il posto di lavoro sarebbe assicurato. Ad esempio, manca l'83% dei 1.500 installatori di infissi di cui necessitano le aziende. E sono in pochi a voler fare il panettiere artigianale, probabilmente a causa dei pesanti orari di lavoro notturni: non si riesce a coprire il 39% dei 1.040 posti disponibili.
Pasticceri, sarti e gelatai
Sempre richiestissimi sono anche gli infermieri, ma la Confartigianato, concentrandosi sul suo settore di competenza, nota come ci siano posti di lavoro per gelatai e pasticcieri (il 29% dei 1.750 posti è ancora libero), come anche per aspiranti sarti e tagliatori artigianali (su quasi 2.000 posti di lavoro a disposizione ancora il 20% non è stato occupato).
Baristi e camerieri

Nel settore della ristorazione i numeri cambiano, ma c'è comunque un buon numero di posizioni che non vengono coperte. Per fare un esempio, è libero il 14% dei posti disponibili da barista e da cameriere. Non si trovano anche più del 10% dei muratori e dei macellai di cui ci sarebbe bisogno nelle aziende italiane.
"Posti in piedi"
Lavori che assicurano un posto e un reddito ma che vengono ignorati nonostante siano ben 216.000 i giovani tra 15 e 34 anni che hanno perso il posto negli ultimi due anni. I giovani sembrano poco interessati ai cosiddetti "posti in piedi", cioè quelli manuali, dove non si lavora a una scrivania.
Ricerca lavoro, contano le amicizie
Sempre basandosi sullo studio Confartigianato l'aiuto di amici, parenti e conoscenti risulta determinante nella ricerca lavoro per il 55% dei giovani. Il 16% ha trovato invece lavoro rivolgendosi direttamente all'impresa mentre poco meno del 7% dei giovani è riuscito a ottenere un posto dopo avere letto annunci sulla stampa o sul web. Soltanto il 4% poi è entrato in azienda al termine di uno stage o di un tirocinio.
Formazione e informazione inadeguate
Tuttavia è difficile credere che non ci siano ragazzi che vogliono "imparare un mestiere": sono in tanti a fare quotidianamente lavori altrettanto faticosi, ma che possono essere svolti senza una specifica preparazione. Quello che manca, molto probabilmente, sono la formazione e l'informazione: basti pensare che due giovani su tre non hanno avuto alcun contatto con il mondo del lavoro durante gli studi.
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