RACCOLTA OBBLIGAZIONARIA: VANTAGGI E SVANTAGGI
A partire dal '93, quando la nuova legge bancaria ha stabilito la despecializzazione temporale delle imprese bancarie, le banche hanno la possibilità di emettere obbligazioni per reperire le risorse finanziarie di cui necessitano.
L'importanza delle obbligazione come mezzo di approvvigionamento è però notevolmente aumentata solo a partire dal '96, quando cioè i certificati di deposito sono divenuti meno remunerativi a causa della più elevata tassazione e quindi le banche per garantirsi comunque l'afflusso di capitali dai risparmiatori hanno dovuto sperimentare nuove tecniche e la principale di queste tecniche è appunto l'emissione di obbligazioni, che sono soggette a una tassazione meno gravosa (per quelle oltre i 18 mesi è del 12,50% mentre per quelle entro i 18 mesi è al 27% esattamente come per i certificati di deposito).
La raccolta obbligazionaria presenta dal punto di vista delle banche numerosi vantaggi, cioè:
- sono debiti da rimborsare a lungo, il che significa che le somme ottenute possono essere investite anche per concedere finanziamenti a lungo questo senza compromettere l'equilibrio finanziario;
- possono essere usate per favorire il rafforzamento patrimoniale dell'impresa attraverso un aumento di capitale, infatti esistono anche obbligazioni convertibili e con warrant che alla scadenza possono essere convertite in azioni con conseguente incremento del capitale sociale;
- se la durata dei titoli emessi è superiore a 3 anni, la somma ricevuta non è soggetta a riserva obbligatoria.
Il principale svantaggio invece è costituito dal costo del finanziamento, infatti l'emissione di obbligazioni comporta un onere per interessi superiore rispetto a quello che deve essere sostenuto dalla banca per le altre forme di approvvigionamento, anche in considerazione del fatto che per invogliare i risparmiatori a sottoscrivere le obbligazioni la banca è costretta a offrire dei tassi di interesse relativamente elevati.