Il quarto governo Giolitti e la guerra in Libia
Giovanni Giolitti e la Guerra in Libia: leggi il riassunto completo e guarda anche la mappa concettuale sulla storia d'Italia tra l'800 e il 900
IL QUARTO GOVERNO GIOLITTI
Nel 1909 furono indette nuove elezioni e ad avere la maggioranza fu ancora una volta la fazione giolittiana, Giolitti, però con un’astuta manovra politica fece eleggere capo di Governo Luigi Luzzatti in maniera da poter lavorare nell’ombra, far cadere il Governo e poter conquistare la fiducia della Camera e instaurare un suo nuovo Governo più stabile e più duraturo dei precedenti. Grazie al suo appoggio alla proposta di introdurre il suffragio universale e grazie al Patto Gentiloni, che stipulò con l’ala cattolica, riuscì a rovesciare il governo ed ottenere il suo quarto mandato da Primo Ministro.
Il 30 maggio 1911 iniziò il Quarto Governo Giolitti il quale si distinse per l’attenzione alle politiche sociali con la promozione del suffragio universale maschile, l’introduzione delle assicurazioni sulla vita per i cittadini con la nascita dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni, e l’approvazione di un’indennità per i politici in maniera che i cittadini potessero eleggere i propri rappresentanti anche nelle fasce di reddito più basse.
Italia tra '800 e '900: Mappa concettuale
LA GUERRA IN LIBIA
Il 19 settembre 1911 spinto dalla propria stabile posizione all’interno del Governo e incoraggiato dai successi degli altri Stati europei nella creazione di colonie all’estero Giolitti riprese la colonizzazione in Africa, precisamente in Libia contro l’Impero Ottomano. La guerra in Libia richiese numerosi sforzi economici e militari che crearono squilibri all’interno della maggioranza, in quest’occasione all’interno del partito socialista spiccò la figura di Benito Mussolini che in futuro segnerà la storia d’Italia e dell’Europa, tanto che nelle elezioni del 26 ottobre 1913 il partito socialista ottenne il doppio dei voti rispetto alle passate elezioni mettendo in crisi la maggioranza giolittiana.
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Il 4 marzo 1913 Giolitti si rivolse alla Camera per ottenere dei fondi da stanziare alla campagna coloniale, la guerra in Libia si era già conclusa il 18 ottobre 1912, ma l’esercito necessitava di nuova linfa economica per mantenere le colonie produttive e ben difese, i radicali contrari a quest’ulteriore finanziamento all’iniziativa coloniale il 7 marzo annunciando la propria uscita dall’esecutivo, di fatto, rovesciarono il Governo e Giolitti dovette definitivamente dimettersi dal proprio incarico per non riassumerlo più in futuro. Il successore di Giolitti fu Antonio Salandra, proveniente dalla fazione giolittiana, il quale però, rifiutò durante la propria carica l’ingombrante figura dello statista prendendo decisioni che porteranno il Regno d’Italia a prendere parte al Primo conflitto Mondiale.
L’Italia tra Ottocento e Novecento subì numerosi cambiamenti a livello economico e sociale, questo periodo, però si distinse maggiormente per l’instabilità politica, il susseguirsi di governi instabili e di giochi di potere e forze politiche contrastanti. In questo periodo nonostante tutto, alcuni uomini politici si distinsero nella guida del Paese donandole seppur brevi ma significativi tempi di stabilità economica e sociale, crescita industriale e tutela dei cittadini.
La storia d'Italia tra l'800 e il '900: