Quarta giornata del Decameron: analisi
Riassunto e analisi della quarta giornata del Decameron: temi e personaggi delle novelle della giornata, che tratta gli amori dall'esito tragico
Quarta giornata Decameron
La quarta giornata è dedicata all’autodifesa dell’autore su quattro critiche principali:
- Di concentrare troppo la sua attenzione sulle donne. Boccaccio replica che le pulsioni naturali non possono essere ignorate e che per lui le donne rappresentano proprio queste.
- Di occuparsi di argomenti frivoli nonostante l’età non più giovane (35 anni). Boccaccio replica di ispirarsi a Dante, Cavalcanti e Cino da Pistoia.
- Di non occuparsi delle muse. Boccaccio controbatte che le muse erano donne, che le donne lo ispiravano e dunque sono le sue muse.
- Di perdersi in sciocchezze senza pensare al guadagno. Risponde che i poeti hanno vita più longeva di quelli che pensano al guadagno e di essere disposto a soffrire la fame.
Quarta giornata Decameron, novelle
Due delle novelle principali della quarta giornata sono Tancredi e Ghismunda ed Elisabetta da Messina, che hanno una struttura narrativa piuttosto simile.
- Tancredi era principe di Salerno. Aveva una figlia, Ghismunda, che era tutto per lui. La ragazza restò presto vedova e torno dal padre, che nonostante la giovane età non le cercò un nuovo marito. Ghismunda si cercò quindi un amante, Guiscardo, un servitore del palazzo, innamorato di lei a sua volta.
Questi si incontrarono per molto tempo nelle camere di lei, ben attenti a non essere scoperti.
Un giorno, Tancredi, che era solito andare nelle stanze della figlia per parlare e intrattenersi con lei, non la trovò, si sedette e si addormentò. Proprio quel giorno la giovane aveva fatto venire Guiscardo: i due amanti non si accorsero di Tancredi e si intrattennero per lungo tempo nella stanza, incuranti del fatto che Tancredi li stesse osservando.
Tancredi fece far prigioniero il giovane e andò a parlare con figlia, con la quale ebbe un lungo discorso, al quale lei seppe rispondere con cuore e intelletto. Ghismunda rese noto al padre che se qualcosa fosse accaduto a Guiscardo, lei si sarebbe uccisa. Tandredi non credette alle sue parole e fece uccidere il ragazzo. Poi fece recapitare il suo cuore in una coppa. ghismunda vi versò dell’acqua avvelenata, la bevve e morì. -
Elisabetta viveva a Messina con i suoi tre fratelli. Si era innamorata di Lorenzo, un garzone che la ricambiava. Si amarono finché i fratelli di lei non li scoprirono e con l’inganno uccisero Lorenzo.
Ellsabetta si disperava perché Lorenzo non tornava e lei lo aspettava piangendo. Una notte l’amato le apparve in sogno e le confessò l’orribile delitto. Credendogli, la ragazza si recò accompagnata da una servitrice nel luogo indicato da Lorenzo, e qui ne ritrovò il cadavere. Non potendo dargli degna sepoltura, gli tagliò la testa e la riportò a casa.
Elisabetta pianse per molte ore, poi fasciò la testa del suo amante e la piantò in un vaso con del basilico. Ogni giorno lei piangeva sopra la pianta e la innaffiava solo con acque pregiate.Dopo un po’ di tempo i vicini si accorsero di questo rituale. I fratelli le sottrassero la pianta, ma il tormento della ragazza continuava inesorabile. Questi, insospettiti, controllarono il vaso e trovarono la testa. Temendo che la cosa si venisse a sapere si trasferirono a Napoli. La ragazza che non smise mai di piangere e morì dal dolore.
Confronto tra novelle
Le novelle, come già detto, hanno entrambe una struttura molto simile. i temi trattai sono principalmente:
- La democrazia dell'eros
- Il particolare macabro
La democrazia dell’eros è un argomento caro a Boccaccio, che va a colpire la logica feudale di Tancredi e poi quella esclusivamente economica dei tre fratelli. Boccaccio si serve di personaggi femminili, che appaiono più spregiudicati degli uomini perché più inclini a obbedire alle pulsioni naturali, rispetto agli uomini che invece restano arroccati nelle loro rigide convenzioni sociali.
Tutte le donne hanno poi a che fare con una parte del loro amato staccata dal resto del corpo. Questi “incontri” avvengono in modo diverso: Ghismunda riceve il cuore di Guiscardo dal padre in una coppa d’oro per mostrarle che l’amante è morto, Saurimonda ingannata dal marito mangia il cuore dell’amante e si suicida, mentre in Elisabetta si produce una sorta di istinto materno verso la pianta che cresce sulla testa di Lorenzo.
Boccaccio per aver affrontato questo tema viene considerato l’autore del tramonto del medioevo: ci descrive sia il mondo feudale che quello borghese, sintetizzando pregi e difetti di ciascuno. È inoltre cosciente dei limiti sociali delle donne, al punto che tutte le sue eroine si scontrano con un’autorità maschile di cui sono succubi.
Quindi, se da una parte vediamo la ribellione, dall’altra ne vediamo il soffocamento: tutte le eroine della quarta giornata moriranno.
Ascolta su Spreaker.