Quando l'ansia ammala il corpo: l'esperienza di Sangiovanni e la necessità di chiedere aiuto

Ansia e l'esperienza di Sangiovanni

Sebbene ognuno di noi vada incontro ad episodi di ansia di fronte ad alcune situazioni di vita, quando questa diventa patologica, può generare sintomi fisici invalidanti che, come testimonia anche il cantante Sangiovanni, possono mettere a rischio molti ambiti di vita.

L'impatto dell'ansia sulla vita e l'esperienza di Sangiovanni

Molti sono i pregiudizi ed i falsi miti che accompagnano l’ansia, così come altre psicopatologie. Se da un lato c’è un’emergente tendenza a patologizzare ogni esperienza negativa, dall’altro molte persone tendono a sminuire l’impatto che l’ansia e altri vissuti hanno sul benessere e la qualità della vita di molti. A questo si aggiunge la credenza per cui i personaggi di spicco non siano giustificati a soffrire per via della loro posizione privilegiata, senza tenere in considerazione la pressione a cui queste persone sono sottoposte, ancor più se si tratta di giovani alle prese con un mondo sconosciuto e richiedente.

Per questo motivo le esperienze come quella di Sangiovanni risultano preziose e ci permettono intanto di sfatare questi falsi miti e di osservare come l’ansia possa minare e mettere a rischio progetti, obiettivi e relazioni. In diverse interviste il cantante diciannovenne rivela come questa malattia abbia influito sulla sua carriera, trasformando la musica da salvezza a fonte del problema.

Come lui, migliaia di persone e di giovani si ritrovano a fare i conti con questa difficoltà: ciò a cui più teniamo, a cui dedichiamo più risorse e a cui diamo più valore può trasformarsi nella fonte della nostra sofferenza, limitando fortemente la nostra vita. Per questo motivo è sempre più importante riconoscere pari dignità alle malattie fisiche e quelle mentali.

Gli effetti sul corpo dell'ansia patologica

Nelle sue testimonianze Sangiovanni pone l’accento sugli effetti che l’ansia ha generato nel suo corpo, limitandolo anche fisicamente oltre che mentalmente. I sintomi di cui parla sono tra i più comuni che si possono provare durante uno stato d’ansia, in particolare possiamo riscontrare:

• tachicardia
• nausea e disturbi gastro-intestinali
• brividi
• tremori
• giramento di testa
• sensazione di svenimento
• percezione di debolezza generale
• stanchezza

Sebbene i sintomi di per sé, se presi singolarmente e con scarsa frequenza, non impattino così tanto sulla vita della maggior parte delle persone, in chi soffre di disturbi d’ansia questi effetti si manifestano con un intensità ed una frequenza tale da generare un circolo vizioso: se provare ansia comporta tutto questo dolore, diventa preferibile evitare di esporsi a qualsiasi fonte di stress pur di non provarli.

Il costante evitamento non fa che amplificare l’ansia e diminuire le capacità di affrontare gli eventi, aumentando gradualmente la gravità della situazione con un impatto invalidante sulla vita quotidiana.

La necessità di chiedere aiuto senza vergogna

Ignorare o sminuire questi sintomi non è di certo la migliore delle soluzioni. Nella nostra società purtroppo ancora non è stata del tutto scardinata la vergogna e la reticenza nel chiedere aiuto e supporto. Farlo però è necessario, e spesso è importante poter contare su una rete composta da amici e relazioni di supporto, medici e psicologi anziché limitarsi ad una sola figura.

Nel messaggio che Sangiovanni giustamente trasmette, la vergogna spesso rappresenta un ostacolo, una copertura dietro la quale si celano aspetti importanti di noi e della nostra personalità. Saper chiedere aiuto rappresenta quindi un atto di coraggio e di responsabilità che ci permette di scoprire non solo i nostri limiti e le nostre fragilità, ma anche le nostre risorse. La terapia rappresenta perciò, oltre ad un percorso di cura, anche un viaggio di scoperta e di crescita per renderci capaci di riconoscere e gestire le difficoltà e di lavorare con determinazione sui nostri obiettivi di vita.

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