Il Ministero dell'Istruzione spende ogni anno un miliardo e 300 mila euro per pagare le ditte di pulizia esterne che devono tenere pulite le scuole, ma Mariastella Gelmini non ci sta: devono essere gli operatori scolastici a svolgere questo tipo di lavori
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Mariastella Gelmini, Ministro dell'Istruzione, è stata chiara: le pulizie nelle scuole dovrebbero essere svolte dai bidelli e non da ditte esterne.
In riferimento alle spese che ogni anno il ministero deve affrontare per pagale le ditte incaricate di tenere pulite le scuole italiane, il ministro ha dichiarato: "Sono contraria al fatto che i bidelli non puliscano le scuole e si appaltino le pulizie all’esterno.
È uno spreco di risorse pubbliche".
Tutto nasce dal fatto che Mariastella Gelmini ha incaricato i suoi collaboratori di analizzare le spese annuali del ministero.
E tra le varie voci è risultato che il Ministero dell'Istruzione spende ogni anno un miliardo e 300 mila euro per pagare le ditte di pulizia esterne.
Da qui le affermazioni del ministro.
Secondo i dati raccolti dal Ministero infatti dei 200.000 operatori scolastici solo 15/20.000 sono esentati per motivi di salute dai lavori pesanti.
Poco meno del 10%.
Gli altri quindi dovrebbero dedicarsi anche alle pulizie delle scuole.
Operazione che fa parte del "mansionario" degli operatori scolastici.
Ma ciò non avviene e la maggior parte delle scuole si affida a ditte esterne per questo tipo di lavoro.
Nella sua politica di riorganizzazione delle spese destinate alle scuole, Mariastella Gelmini ritiene che si possa risparmiare sulla "pulizia delle aule", facendo appunto compiere questa operazione ai "bidelli": "Abbiamo un sistema istruzione nel quale vanno individuati gli sprechi e le sacche di inefficienza.
Ci sono dirigenti scolastici capaci di fare il proprio mestiere, e quindi anche di garantire scuole pulite, e altri che non sono capaci.
È arrivato il momento dunque di affrontare il tema del reclutamento e della valutazione per vedere chi vale e chi no.
Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, ritiene che "indubitabilmente la sovrapposizione tra imprese esterne di pulizia e bidelli esiste", ma è dovuta principalmente al fatto che in genere i collaboratori scolastici lavorano tra 7:30 e le 13:30. Nello stesso orario in cui gli studenti sono a scuola.
Secondo Antonello Lacchei della Uil Scuola, "relegare il ruolo del collaboratori alle pulizie è anacronistico. In realtà svolgono anche mansioni di sorveglianza e assistenza che vanno ben oltre le mansioni tradizionali. Dove operano imprese esterne l’organico è stato proporzionalmente ridotto: sono circa 12.000 i posti tagliati per compensare gli appalti esterni".