Prova di Latino alla maturità: come affrontarla e superarla
Il secondo scritto della maturità vi fa paura? Ecco qualche consiglio per affrontare nel modo migliore la versione di latino all'esame di maturità. Nei giorni precedenti alla seconda prova, è utile ripassare le regole più complesse della grammatica e della sintassi latina. Magari non potrete ripassare proprio tutto: allora cercate di concentrarvi sugli aspetti su cui sentite di essere meno preparati. E quando vi troverete davanti al testo, ricordatevi che avete il doppio del tempo rispetto a un normale compito in classe
Nei giorni prima della versione, è utile ripassare le regole più complesse della grammatica e della sintassi latina. Inutile fare un elenco, sarebbe troppo lungo. Concentratevi sugli aspetti su cui sentite di essere meno preparati: date un'occhiata alle caratteristiche di ablativo assoluto, perifrastica passiva e subordinate più particolari. Oltre alla preparazione, è importante rendere il vocabolario "familiare": magari con dei pezzi di scotch a indicare la pagina in cui iniziano i lemmi di una lettera.
Passiamo al giorno della versione: dopo aver ricevuto la versione, non iniziate a tradurre le parole in modo forsennato e disorganizzato. Dopo anni di compiti in classe avrete senz'altro un vostro metodo personale, ma ricordatevi una volta di più che questa volta avete più tempo. Molto più tempo. In quattro ore (questo il limite massimo) si possono davvero fare le cose per bene.
E' necessario prima di passare alla traduzione, cercare di contestualizzare il testo: è un passaggio a volte sottovalutato o preso poco seriamente, ma è utile. Concedetevi una ventina di minuti per leggerlo, intuire di cosa parla, ragionare sull'autore e pensare se in letteratura avete studiato o meno alcune delle sue opere. Ragionate sul periodo storico in cui visse l'autore, magari vi sarà utile quando vi troverete in difficoltà nel capire il senso di alcune frasi.
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Poi partite dalla prima frase, e analizzate ogni frase come se fosse un mondo a parte: individuare correttamente soggetto e forma verbale vi permetterà di dare un primo senso alla versione. Traducete una frase dopo l'altra, in un italiano il più possibile corretto e lineare, tenendo sempre a mente che in latino le frasi sono costruite con i vari elementi disposti in un ordine diverso da quello italiano.
Per capire il giusto significato di una frase è utile la punteggiatura (elemento spesso sottovalutato). Arrivati alla fine della versione, avrete davanti agli occhi una prima traduzione "grezza", ed è proprio da lì che dovete ripartire, magari dopo una mezz'ora di pausa per ritrovare la fondamentale lucidità (ricordatevi sempre che c'è tutto il tempo del mondo, o quasi).
Ricominciate dalla prima frase, analizzate con più attenzione e pazienza di prima le voci sul dizionario, in modo da trovare le forme lessicali più adatte al contesto narrativo. Nella seconda prova di maturità, oltre a una traduzione il più possibile corretta e fedele, vi si chiede infatti di presentare una testo scritto in un italiano scorrevole e senza imprecisioni. Fate tutte le brutte copie di cui sentite di avere bisogno (poi le dovete consegnare tutte), ma alla fine presentata una bella copia, scritta con calligrafia chiara, e infine rileggete tutto dalla prima all'ultima parola, per controllare di non avere saltato niente nella traduzione.
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