Professioni del futuro: come cambia il mercato del lavoro

Professioni del futuro: Mathilde Beaudouin Durand, Talent Acquisition Director L’Oréal Italia sul mercato del lavoro e le figure emergenti

Professioni del futuro:  come cambia il mercato del lavoro
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Professioni del futuro

Lavoro del futuro
Fonte: istock

Che il mercato del lavoro sia in continua evoluzione non è una novità: nuove professioni nascono mentre altre cambiano rapidamente. E anche le esigenze delle aziende cambiano e si trovano a dover cercare nuove professionalità. Come e quanto stanno cambiando le cose ce lo spiega Mathilde Beaudouin Durand, Talent Acquisition Director L’Oréal Italia che ci racconta cosa accade in una grande azienda come L'Oreal.

1 - Il manager anti sprechi, e-commerce manager, guida turistica dello spazio, consulenti della terza età, broker del tempo... sono solo alcune delle figure professionali che, secondo gli esperti, nasceranno negli anni a venire. Quali sono i profili che nei prossimi anni serviranno a L'Oreal?

L’azienda sta vivendo un periodo di profonda trasformazione. L’opportunità maggiore è sicuramente legata al mondo digital. Negli ultimi 3 anni, abbiamo inserito nuove figure legate la Digital Marketing e all’e-commerce, come ad esempio figure di Digital Marketing Specialist, E-commerce coordinator oppure e-key account manager. Nei prossimi anni, continuerà a crescere l’investimento sulle figure digitali, che integrano anche competenze più verticali come il CRM, l’ottimizzazione del traffico online oppure l’ascolto della rete per meglio comprendere ed ingaggiare i nostri potenziali consumatori. Infine non possiamo non citare la figura del commerciale, certamente non nuova, ma che ha avuto un’evoluzione importante negli ultimi anni e che offre grandi opportunità di sviluppo e di carriera.

2 - Sono profili per i quali esiste già una formazione universitaria o si tratta di professionalità in cui conta soprattutto l'iniziativa personale, la capacità di guardarsi intorno e assemblare diversi tipi di formazione?

Entrambi sono importanti. E’ necessario l’acquisizione di competenze tecniche ma anche avere un’attitudine Digital Native. Quello che fa poi la differenza è la capacità ad avere un costante aggiornamento delle competenze e della conoscenza degli ultimi trends, completato da network di persone, conoscenze ed eventi dove vengono condivisi le ultime iniziative a livello Digital.

3 - Quali sono i profili di cui ha bisogno ora L'Oreal ma che ha difficoltà a trovare? (se ce ne sono)

La diversità è un valore fondamentale per il gruppo, per il successo dell’azienda e per lo sviluppo del business. In quest’ottica, per noi è importante trasmettere la dimensione universale e dinamica del settore beauty. Entrare in L’Oréal, significa abbracciare una realtà internazionale, che offre opportunità di crescita e di carriera e investe costantemente sulle sue persone. Ci piace essere considerati una scuola, non soltanto in ambito marketing, ma anche nel finance, nel commerciale, nel business development, mestieri per noi strategici in un contesto sempre più competitivo e complesso. In questi aree siamo alla ricerca dei talenti migliori disposti a intraprendere un percorso di carriere non “convenzionale” ma con ottime prospettive di crescita.

Al centro Mathilde Beaudouin Durand
Fonte: ufficio-stampa

4 - Quali sono le caratteristiche più importanti che deve possedere un/a giovane che aspira a lavorare in L'Oreal?

Cerchiamo persone appassionate e curiose, con un buon mix tra le doti analitiche e la capacità di portare nuove idee. L’imprenditorialità è fondamentale ed è una competenze che si può allenare durante gli studi tramite attività di sport, di volontariato, esperienze all’estero o progetti di start-up. Saranno anche tante le opportunità di lavorare in gruppo: quindi cerchiamo persone con leadership e team spirit per raggiungere insieme risultati ambiziosi.

5 - Ad un maturando disorientato ma capace soprattutto nelle discipline umanistiche, su cosa consiglia di puntare (facoltà, formazione in generale..) per trovare lavoro alla fine del suo percorso, in funzione delle nuove professioni emergenti? E cosa consiglierebbe ad un maturando più capace nelle discipline tecnico-scientifiche?

 Il consiglio ad entrambi è prima di tutto di approfondire bene le proprie aree di forza e di miglioramento, e gli ambiti per i quali si sentono motivati e hanno voglia di investire il loro futuro. Sulla scelta del percorso di studi, il consiglio è di valutare non solo l’area ma anche di privilegiare dei percorsi che prevedono insegnamento teorico insieme a delle esperienza pratiche (come gli stage, incontri con le aziende, business case) e che offrono una buon network con il mondo del lavoro (servizio placement, community degli alunni) e con l’internazionale (accordi con le università straniere, double degree…). Per fare la scelta giusta, bisogna investire tempo per informarsi sia online sia visitando le varie strutture. Ultima cosa, consiglio a tutti di fare stage durante il percorso di studi perché aiuta ad avvicinarsi al mondo del lavoro. Nella ricerca che abbiamo condotto insieme a Eumetra Monterosa su un campione di oltre 1.000 studenti, il 90% di quelli che studiano in Italia e che hanno fatto uno stage indica tra i lati positivi dell’esperienza la possibilità di sviluppare soft skills, come relazionarsi coi colleghi e imparare dalla loro esperienza.

Un consiglio in più
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