Rientro sui banchi: sono più ansiosi i figli o i genitori?
Ci sono genitori che vivono la scuola con più ansia dei figli. Sono i 'genitori elicottero', coloro che cercano di spianargli la strada già dal primo giorno di scuola. Ma è giusto fare così? Funziona?
Indice
Primo giorno di scuola: sei un 'genitore elicottero'?
Nell'epoca contemporanea, molti genitori rientrano in quella che viene definita la categoria dei "genitori elicottero". Questi genitori tendono a spianare la strada ai figli, cercando di prevenire ogni minima difficoltà. Preparano la cartella per i figli, li scortano fino al cortile della scuola e, spesso, si occupano dei loro compiti, controllando ossessivamente il registro elettronico anche ogni ora.
Questo comportamento, che sfocia in un'invasività totale nella vita dei figli, non si ferma alla scuola secondaria: si tratta di genitori che decidono la facoltà universitaria e inviano i curricula per i colloqui di lavoro, privando i figli di opportunità cruciali per crescere, imparare dall'esperienza e conoscersi meglio. Una iperprotezione che priva i ragazzi della straordinaria opportunità di scoprire le proprie capacità e imparare a gestire i propri errori. Senza autonomia, i ragazzi non sviluppano quella sicurezza interiore necessaria per affrontare il mondo da soli.
Back to school: attenzione ai sintomi
Il ritorno a scuola segna la fine delle vacanze, ma molti ragazzi non sono pronti a lasciarsi alle spalle l’estate. Irritabilità, ansia e scarso appetito sono sintomi sempre più comuni tra gli studenti, segnali che spesso vengono ignorati dai genitori. Questi ultimi dovrebbero invece riconoscere l'importanza di tali manifestazioni di disagio. L’ansia del rientro non riguarda solo gli adulti, ma coinvolge anche i più giovani, che possono sentirsi sopraffatti dal ritorno alla routine scolastica. Tuttavia, spesso sono proprio i genitori a contribuire inconsapevolmente a questo malessere, facendosi carico di ogni aspetto della vita scolastica dei figli come se fossero loro a dover tornare sui banchi di scuola.
Back to school, uno stress condiviso
Lo stress che i ragazzi vivono a settembre sembra essere condiviso anche dai genitori, in particolare dalle madri, che cercano di alleviare il disagio dei propri figli con soluzioni miracolose trovate online o consigli da altri genitori, ma non si rendono conto di essere proprio loro a generare gran parte di questo stress. Preoccupandosi costantemente su come "aiutare" i figli, si trovano in un circolo vizioso di ansia, senza rendersi conto che lasciare ai ragazzi lo spazio per gestire da soli la loro vita è spesso la soluzione migliore. Suggerimenti come ridurre il tempo passato davanti agli schermi, dedicare tempo alla lettura o esercizi, o riabituarsi a una routine del sonno più regolare sembrano apparentemente utili. Ma, nella pratica, risultano banali e spesso inapplicabili, contribuendo solo ad aumentare la tensione in famiglia.
Più fiducia e autonomia ai figli
In passato, le dinamiche familiari erano diverse. I ragazzi affrontavano il ritorno a scuola con maggiore autonomia, mentre i genitori, pur essendo presenti, non si preoccupavano ossessivamente di compiti o verifiche. C'era la fiducia che i figli avrebbero trovato il modo di cavarsela da soli. Oggi, questa autonomia sembra svanita, inghiottita da un’ansia collettiva che lascia poco spazio alla crescita personale dei ragazzi.
Forse, davvero 'si stava meglio quando si stava peggio': i figli erano più indipendenti, e i genitori, meno coinvolti nelle dinamiche scolastiche, vivevano meno stress e preoccupazioni. È il momento di riflettere seriamente su quanto la società moderna stia influenzando negativamente il nostro modo di educare, e di rivalutare il valore dell'autonomia e della fiducia reciproca.
Per approfondire questo e altri temi: www.federicabenassi.com