Prima prova maturità, traccia sullo Sbarco in Normandia
Tema argomentativo prima prova maturità: cosa sapere nel caso di una traccia sulla Seconda guerra mondiale e lo Sbarco in Normandia a 75 anni dall'evento
PRIMA PROVA MATURITÀ
E se lo Sbarco in Normandia fosse l'argomento del tema argomentativo a carattere storico della prima prova di maturità? Lo sbarco anfibio e la successiva battaglia cambiarono il corso dell'Europa e consentirono, insieme ad altri eventi, la sconfitta della Germania Nazista e il termine della seconda guerra mondiale.
Senza il D-Day in Normandia - nome in codice Operazione Nettuno - probabilmente la storia d'Europa sarebbe diversa; e anche se fu il fronte orientale, con l'inesorabile avanzata dell'Armata Rossa dalla Russia a porre il definitivo sigillo sulla capitolazione della Germania, senza il braccio occidentale della tenaglia delle forze alleate la Germania avrebbe saputo con ogni probabilità riprendersi e continuare la guerra con maggior vigore.
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SBARCO IN NORMANDIA, LA STORIA - Lo sbarco del 6 giugno 1944 venne preparato nei minimi dettagli dalle forze alleate e con ogni probabilità fu proprio la certosina preparazione, l'azione di depistaggio sistematica che venne attrezzata ai danni della Germania, una strategia coraggiosa e anche, va detto un po' di fortuna, a consentire alle forze Alleate di bucare il "Vallo Atlantico", ovvero il sistema di fortificazioni che la Germania nazista aveva eretto dalla Francia alla Norvegia. La situazione prima dello sbarco in Normandia era quella di una Germania sostanzialmente egemone in tutta Europa. Aveva conquistato la Francia, ed era dilagata ad est. A combattere rimaneva soltanto l'Inghilterra su più fronti: quello coloniale (Nord Africa e Medio Oriente) e quello interno, con Londra costantemente bombardata e le risorse economiche, alimentari e industriali inglesi sempre più esigue: il controllo dei mari da parte dei sottomarini tedeschi U-Boot stava certamente avendo il suo effetto.
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SBARCO IN NORMANDIA, RIASSUNTO
Come è noto, la sorte della guerra cambiò quando Hitler decise di iniziare le operazioni di invasione contro la Russia, nel 1941, e quando contemporaneamente i giapponesi decisero l'operazione kamikaze contro la baia delle Perle nelle isole Hawaii. Questo spinse nella guerra accanto alle potenze Alleate sia gli Stati Uniti d'America che la Russia, due superpotenze dalle risorse economiche e umane potenzialmente infinite. Nel 1943 i generali alleati iniziarono a pianificare uno sbarco anfibio che riaprisse la partita in Francia. Per la riuscita dell'operazione era necessaria un'attenzione maniacale ai dettagli.
I tedeschi avevano infatti spie ovunque e i codici segreti alleati non erano più segreti da tempo. Per questo, oltre ad azioni militari preventive (liberazione dell'Atlantico dai sottomarini tedeschi, bombardamenti sulle linee ferroviarie nella Francia occupata a nord dai nazisti, altri bombardamenti di disturbo) erano necessarie azioni di depistaggio molto elaborate. Ai tedeschi venne fatto credere (con successo) che gli alleati fossero pronti a sbarcare altrove, nella regione di Calais vicino a Parigi e in Norvegia partendo dalla Scozia, mentre invece l'operazione venne progettata per la regione della Normandia, molto più ad ovest, quasi al confine con la Spagna; in Inghilterra venne addirittura montata una falsa zona di acquartieramento per delle finte truppe con dei carri armati gonfiabili che ingannarono le foto aeree tedesche.
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Il 6 giugno alle 6.30, quando l'operazione era programmata, il tempo non era bello e nella regione della Normandia erano rimaste poche truppe tedesche e non particolarmente attrezzate. Gli ufficiali in comando della zona erano in licenza o altrove. Nessuno si aspettava un attacco in quel punto e quella notte: e invece proprio il 6 giugno gli alleati colpirono, sbarcando una quantità mai vista di uomini e di mezzi sulle spiagge ad ovest della città di Le Havre. Nome in codice: Sword, Juno, Gold, Utah e Omaha; proprio ad Omaha Beach gli alleati incontrarono la più forte delle resistenze tedesche, perché in questa zona era rimasta l'unica divisione tedesca di una certa potenza ed esperienza, la 352ma divisione tedesca. L'assedio di Omaha beach durò più di un giorno e solo l'afflusso continuo di rinforzi permise agli alleati di forzare le difese tedesche.
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Nelle altre spiaggie si combatteva, ma in generale la resistenza tedesca fu molto meno sanguinosa di quanto i generali americani si aspettassero (ad Utah Beach i morti non arrivarono a 200). L'azione era stata strategicamente un capolavoro, le azioni di depistaggio e sabotaggio condotte insieme ai partigiani francesi avevano lasciato le forze tedesche senza comando e senza coordinamento. Le linee logistiche tedesche erano state interrotte, così come quelle di comunicazione (a Berlino si seppe dello sbarco solo il 9 giugno, e il capo delle operazioni Erwin Rommel arrivò sul posto solo quando tutti gli sbarchi erano stati completati con successo). Lo sbarco durò un tempo sufficiente per permettere anche ai rinforzi di essere paracadutati sul suolo francese e neutralizzare le truppe tedesche più pericolose, distribuite nell'entroterra. Una volta sbarcati in Normandia, per gli alleati la situazione si fece subito più difficile: dallo sbarco alla presa di Parigi passarono, infatti, quasi 3 mesi.