Frasi di Alberto Moravia per la prima prova 2025

Alberto Moravia per l'analisi del testo della prima prova 2025? Ripassalo con le sue frasi più celebri e prendi spunto per una citazione da inserire al momento giusto

Frasi di Alberto Moravia per la prima prova 2025
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Prima prova maturità 2025

Alberto Moravia tra le tracce della Maturità 2025? Ripassalo con le sue frasi più celebri
Fonte: ansa

Saranno sette le tracce della tipologia A della maturità 2025: entrambe analisi del testo ma probabilmente di autori e generi molto diversi fra loro. A pochissimi giorni dalla prima prova 2025, inizia ufficialmente il toto-autore: quale autore uscirà per l'analisi del testo? A quali argomenti saranno ispirate le possibili tracce? Difficilmente uscirà Moravia, già protagonista delle tracce del 2023. Tuttavia un ripasso anche per l'orale non potrà farvi che bene. 

Moravia: biografia e opere

Ma chi era Alberto Moravia? Non solo uno scrittore, ma anche un drammaturgo, un saggista, un critico cinematografico, che con le sue opere ha esplorato temi esistenzialisti, dell'alienazione e della sessualità.

La sua origine ebraica - il suo vero nome era Alberto Pincherle - gli ha provocato grandi difficoltà con la censura fascista, al punto da essere costretto a firmare alcuni suoi lavori sotto pseudonimo.

La sua infanzia è travagliata: malato di un'osteoporosi che lo costringerà a letto per gran parte degli anni dell'adolescenza, inizia ad appassionarsi alla letteratura molto presto. Nel 1925 inizia a scrivere Gli Indifferenti, una delle sue opere più celebri, che uscirà tre anni più tardi. Quasi 10 anni dopo, nel 1935, scrive il suo secondo romanzo, Le ambizioni sbagliate, e conosce quella che diventerà sua moglie: la scrittrice Elsa Morante.

Il suo antifascismo gli provoca i primi problemi con la legge dell'epoca: nel 1943 è costretto a fuggire con la moglie; l'anno seguente pubblica Agostino. Ma è dopo la fine della guerra che scrive due fra le opere che sono passate alla storia accanto al suo nome: La ciociara e La noia, insieme a La Romana e Il Conformista.

nel 1952 i suoi Racconti, bollati dalla Chiesa come scandalosi, vincono il Premio Strega.

Alberto Moravia si separerà da Elsa Morante nel 1962, intrecciando successivamente una nuova relazione con un'altra scrittrice e poetessa, Dacia Maraini.

Morirà a Roma nel 1990.

Moravia: le frasi più belle

Ecco alcune delle frasi di Alberto Moravia, per comprendere meglio la sua poetica e i temi delle sue opere, da usare come spunto per una prima prova di maturità originale.

  • I giovani del Sessantotto, e quelli che sono venuti dopo, pensano che il mondo vada cambiato, cambiato con la violenza, ma non vogliono sapere perché, e come cambiarlo. Non vogliono conoscerlo, e dunque non vogliono conoscere se stessi (da Teatro)
  • La storia dell'umanità non è che un lungo sbadiglio di noia (da La Romana)
  • [Su Pier Paolo Pasolini] La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nei suoi romanzi e nei suoi film, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un'epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile (da L'Espresso, 9 novembre 1975)
  • Gli uomini veramente di profondo senso religioso non si scandalizzano mai. Insomma, non credo che Cristo si scandalizzasse mai... [...] Anzi non si è mai scandalizzato. Si scandalizzavano i farisei. (dal film documentario Comizi d'amore, P.P. Pasolini)
  • Vedi, non c'è coraggio e non c'è paura... ci sono soltanto coscienza e incoscienza... la coscienza è paura, l'incoscienza è coraggio. (da Racconti Romani)
  • Un disgusto opaco l'opprimeva; i suoi pensieri non erano che aridità, deserto; nessuna fede, nessuna speranza alla cui ombra riposare e rinfrescarsi; la falsità e l'abbiezione di cui aveva pieno l'animo egli le vedeva negli altri, sempre, impossibile strapparsi dagli occhi quello sguardo scoraggiato, impuro che si frapponeva tra lui e la vita; un po' di sincerità, si ripeteva riaggrappandosi alla sua vecchia idea fissa, "un po' di fede… e avrei ucciso Leo… ma ora sarei limpido come una goccia d'acqua." (Da Gli Indifferenti)
  • Ricordò che a tredici anni era stato un ragazzo timido, un po' femminile, impressionabile, disordinato, fantastico, impetuoso, passionale; adesso, invece, a trenta, era un uomo per nulla timido anzi perfettamente sicuro di sé, del tutto maschile nei gusti e negli atteggiamenti, calmo, ordinato fino all'eccesso, quasi privo di immaginazione, controllato, freddo. Gli pareva, inoltre, di rammentare che c'era stata in lui, allora, una ricchezza tumultuosa e oscura. Adesso, invece, tutto in lui era chiaro sebbene, forse, un poco spento, e la povertà e rigidezza di poche idee e convinzioni avevano preso il posto di quella generosa e confusa abbondanza. Finalmente, era stato incline alla confidenza ed espansivo, talvolta addirittura esuberante. Adesso era chiuso, di umore sempre uguale, senza brio se non proprio triste, silenzioso. Il tratto, però, più distintivo del radicale cambiamento intervenuto in quei diciassette anni, era la scomparsa di una specie di eccesso di vitalità costituito dal ribollire di istinti insoliti e, forse, anche anormali; in luogo del quale, adesso, era subentrata, come pareva, una certa mortificata e grigia normalità. (Da Il Conformista)
  • Questo per dire che ci si abitua a tutto e che la guerra è proprio un'abitudine e che quello che ci cambia non sono i fatti straordinari che avvengono una volta tanto ma proprio quest'abituarsi, che indica, appunto, che accettiamo quello che ci succede e non ci ribelliamo più. (Da La Ciociara)
  • Ricordo benissimo come fu che cessai di dipingere. Una sera, dopo essere stato otto ore di seguito nel mio studio, quando dipingendo per cinque, dieci minuti e quando gettandomi sul divano e restandoci disteso, con gli occhi al soffitto, una o due ore; tutto ad un tratto, come per un'ispirazione finalmente autentica dopo tanti fiacchi conati, schiacciai l'ultima sigaretta nel portacenere colmo di mozziconi spenti, spiccai un salto felino dalla poltrona nella quale mi ero accasciato, afferrai un coltellino radente di cui mi servivo qualche volta per raschiare i colori e, a colpi ripetuti, trinciai la tela che stavo dipingendo e non fui contento finché non l'ebbi ridotta a brandelli. (Da La noia)
  • Nei primi giorni d'estate, Agostino e sua madre uscivano tutte le mattine sul mare in pattino. Le prime volte, la madre aveva fatto venire anche un marinaio, ma Agostino aveva mostrato per così chiari segni che la presenza dell'uomo l'annoiava, che da allora i remi furono affidati a lui. Egli remava con un piacere profondo su quel mare calmo e diafano del primo mattino e la madre, seduta di fronte a lui, gli discorreva pianamente, lieta e serena come il mare e il cielo, proprio come se lui fosse stato un uomo e non un ragazzo di tredici anni. (Da Agostino)

Tracce prima prova: le guide per affrontarle

Ecco invece le guide di Studenti.it allo svolgimento delle tipologie del primo scritto maturità 2025:

  • Traccia A, analisi del testo: secondo gli studenti la traccia di maturità più difficile. Ecco i nostri consigli per non farsi prendere dal panico
  • Traccia B, testo argomentativo: Una delle tracce più temute, ma che può dare grandi soddisfazioni se si padroneggia la materia. Allo studio devi pensarci tu, ma i consigli per strutturarla come si deve te li diamo noi
  • Traccia C, il tema di attualità: Considerata la traccia più semplice, nasconde in realtà delle insidie. Ecco come affrontarla al meglio

Il ripasso degli altri autori

Preparati alla prima prova 2025 ripassando gli autori più importanti a partire dalle loro frasi celebri:

Un consiglio in più