Poesia narrativa: caratteristiche della poesia che racconta storie
Indice
1Poesia narrativa: caratteristiche del genere
Quando parliamo di poesia narrativa ci riferiamo a quei componimenti in versi, di varia ampiezza, nei quali viene narrata una storia. Diffusissimi sin dall’antichità, si tratta di poesie o poemi nei quali coesistono:
- le caratteristiche della scrittura poetica, come la metrica, la suddivisione in versi, la presenza di un sistema rimico e ritmico e il ricorso alle figure retoriche;
- le caratteristiche della scrittura narrativa: una trama, un ordine narrativo (fabula e intreccio), un narratore e un punto di vista, diversi personaggi, la collocazione nello spazio e nel tempo.
Rispetto alla poesia lirica, quindi, la poesia narrativa rivolge la sua attenzione non tanto alle emozioni, quanto alla trama. Tuttavia, i due generi tendono spesso a toccarsi: i poeti possono inserire elementi lirici nei loro poemi narrativi e viceversa.
2Poesia narrativa: storia e sviluppo
2.1Le origini della poesia narrativa
La poesia narrativa, come abbiamo già detto, iniziò a diffondersi sin dall’antichità. Non possiamo non pensare, ad esempio, ai grandi capolavori dell’epica classica, come l’Iliade e l’Odissea di Omero, per la letteratura greca, e l’Eneide di Virgilio, per quella latina. Si tratta dei più importanti poemi epici della letteratura occidentale, che riassumono perfettamente in sé tutte le caratteristiche della poesia narrativa.
Siamo infatti di fronte a delle opere scritte in versi, ma il cui eterno successo è garantito dalle vicende che in esse vengono raccontate. Sono storie di guerre, di viaggi, di eroi, di dei, capaci di appassionare il pubblico di ogni secolo. Com’è noto, nell’Iliade a essere raccontata è la guerra di Troia; nell’Odissea, invece, il viaggio di ritorno a Itaca di Ulisse. Sono entrambe opere la cui datazione è assai incerta e presumibilmente collocabile tra il IX e l’VIII secolo a.C. e sono senza ombra di dubbio le più note espressioni di poesia narrativa della Grecia classica. Le più note, certo, ma non le uniche.
Tra i poemi greci appartenenti a questo genere non si può non ricordare, ad esempio, la Teogonia di Esiodo: composta intorno al VII secolo a.C. e scritta in esametri, si tratta di una delle opere più importanti della mitologia classica, nella quale viene raccontata la storia dell’origine del mondo (cosmogonia), a partire dal Caos primordiale, e delle divinità (teogonia), nate dall’unione tra Crono e Rea, a loro volta figli di Gaia e Urano.
Per quanto riguarda il mondo latino, il poema narrativo più noto è senza dubbio – come già abbiamo detto – l’Eneide di Virgilio. Scritta tra il 29 e il 19 a.C. in esametri, l’opera poetica narra la storia dell’eroe troiano Enea, figlio di Anchise e della dea Venere, che, dopo essere fuggito dalla città di Troia e aver viaggiato per il Mediterraneo, approda sulle coste del Lazio, divenendo il fondatore della stirpe romana.
Anche per quanto riguarda l’antica Roma, però, diversi sono i poemi narrativi degni di menzione, tra cui:
- il Bellum poenicum di Gneo Nevio, nel quale viene narrata la prima guerra punica contro Cartagine;
- gli Annales di Quinto Ennio, che ripercorrono la storia di Roma dalle origini fino al 171 a.C., due anni prima della morte dell’autore;
- la Pharsalia di Marco Anneo Lucano, che descrive il periodo delle guerre civili tra Cesare e Pompeo nel I secolo a.C.
2.2La poesia narrativa nel Medioevo
Nel Medioevo, terra d’elezione per lo sviluppo della poesia narrativa fu la Francia. Iniziarono a diffondersi i racconti in versi legati alle imprese leggendarie degli eroi ambientate negli anni del feudalesimo e della cavalleria.
Due, in particolare, furono i grandi filoni della poesia narrativa della Francia feudale del Medioevo:
- il ciclo carolingio, rappresentato dalle Chansons de geste, le “canzoni di gesta”: poemi epici scritti in lingua d’öil in cui vengono narrate le imprese eroiche di Carlo Magno e dei suoi paladini;
- il ciclo bretone, le cui opere sono ambientate in Bretagna che riprendono le antiche leggende celtiche e raccontano prevalentemente le straordinarie avventure e gli amori di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda.
Questi poemi cavallereschi ebbero grande risonanza in tutta Europa: dalla Spagna all’Inghilterra, passando per i Paesi nordici di area germanica. L’Italia rappresentò, in tal senso, un’eccezione: ne fu investita e influenzata solo a partire dal Rinascimento.
Nel corso del Medioevo, invece, trovò ampio spazio nella nostra penisola una poesia narrativa di tematica religiosa: il suo proposito era quello di ammonire il lettore, attraverso la descrizione delle pene infernali, e indirizzarlo verso il bene, illustrandogli le gioie del paradiso.
Fu questo il punto di partenza anche di Dante Alighieri e della sua Commedia, la cui perfezione però travalicò il genere e si impose nell’olimpo della letteratura in lingua volgare.
2.3La poesia narrativa rinascimentale
Fu a partire dalla seconda metà del Quattrocento, e per tutto il Rinascimento, che l’Italia conobbe una straordinaria fioritura di poesia narrativa. Furono gli anni dei grandi poemi cavallereschi italiani, nati in seno al raffinato ambiente delle corti signorili.
Presso la corte medicea di Firenze, Luigi Pulci scrisse il suo Morgante, un poema epico-cavalleresco in ottave dal tono parodico e dissacratorio nel quale vengono narrate le avventure di Orlando e del suo scudiero Morgante, un gigante convertito al cristianesimo.
Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto, autori rispettivamente dell’Orlando innamorato e dell’Orlando furioso, lavorarono invece presso la corte estense di Ferrara. Protagonista di questi poemi cavallereschi è Orlando, paladino di Carlo Magno, travolto dall’amore per la bella e irresistibile Angelica, che insegue in ogni dove, trascurando i suoi doveri.
Nell’opera di Ariosto, in particolare, vediamo Orlando impazzire per amore: quando scopre che la sua Angelica ama, ricambiata, un giovane soldato saraceno – Medoro – egli inizia a compiere scelte irrazionali, dettate dalle sue passioni e non dalla sua ragione.
Fu sempre in ambiente estense che si ritrovò a lavorare anche Torquato Tasso, autore della Gerusalemme liberata, poema epico-cavalleresco che racconta la prima crociata (1096-1099), invocata dal papa Urbano II per la riconquista armata della Terrasanta. Su questo sfondo storico si stagliano le vicende dei personaggi, primo tra tutti il valoroso Goffredo di Buglione, posto alla guida dei cavalieri cristiani. Non mancano elementi magici e meravigliosi.
2.4La poesia narrativa nell’età moderna e contemporanea
La poesia narrativa conobbe una fase di stallo nel Settecento: fu in questo secolo, infatti, che iniziò a svilupparsi il romanzo in prosa, che meglio riusciva ad abbracciare le necessità di quegli scrittori che volevano raccontare una storia, senza condizionarli a troppi vincoli.
In Italia, tuttavia, sopravvissero alcune forme di poemi con intento narrativo, come ad esempio Il giorno di Giuseppe Parini, nel quale in endecasillabi sciolti e con grande ironia viene raccontata la storia del "Giovin signore", un giovane aristocratico del Settecento.
Fu solo con il Romanticismo che il genere della poesia narrativa tornò in auge, in particolar modo grazie a due forme poetiche:
- La novella in versi: un componimento in ottave e in endecasillabi sciolti di argomento drammatico e sentimentale. Ne furono autori Tommaso Grossi, Giovanni Torti, Vittorio Benzone e Silvio Pellico.
- La ballata romantica: un racconto in versi, per lo più brevi, di carattere fantastico e amoroso, scritto con uno stile vivace. Ne furono grandi autori internazionali i tedeschi Johann Wolfgang von Goethe e Gottfried August Bürger e, in Italia, Giovanni Berchet.
A partire dal Novecento, la poesia narrativa adottò una forma e un linguaggio più semplici, così da avvicinarsi ancora di più alla prosa. In Italia, tra gli autori più noti che decisero di dedicarsi al racconto di storie in versi troviamo Guido Gozzano, Dino Campana, Cesare Pavese e, soprattutto, Attilio Bertolucci ed Elio Pagliarani. Questi ultimi scrissero rispettivamente un romanzo in versi, La camera da letto, e un poemetto narrativo, La ragazza Carla.