Piet Mondrian: vita e opere del fondatore del Neoplasticismo
Piet Mondrian: biografia e opere dell'artista poliedrico olandese del Novecento che passa dal cubismo all'astrattismo fino al neoplasticismo
PIET MONDRIAN
Pieter Mondrian nasce ad Amersfoort ( Utrecht ), il 7 marzo del 1872. Figlio di un rigido calvinista, studia all'Accademia di Belle Arti di Amsterdam dal 1892 al 1895. Nel 1899 Mondrian entra in contatto con le teorie teosofiche che avranno molta importanza nella sua vita e nello sviluppo del suo pensiero artistico, tanto che più tardi, nel 1909, si iscrive alla Società Teosofica Olandese della Blavatskij.
Mondrian conosce la pittura divisionista e quella dei Fauves, così nel 1911 si trasferisce a Parigi, affascinato dal Cubismo, cui riconoscerà il merito di aver "rotto la forma limitata" e liberato il ritmo prigioniero. Nel 1912, in occasione di una mostra al Moderne Kunstkring, il pittore si firma Mondrian rinunciando così simbolicamente all'origine olandese della sua formazione. Mondrian rimane a Parigi per altri due anni; poi, a causa di una malattia del padre e dell'ormai imminente scoppio del conflitto mondiale, ritorna in patria, dove continua il suo processo di semplificazione iniziato in Francia, e con Theo Van Doesburg fonda il gruppo e la rivista omonima De Stjil (1917), nella quale pubblicò i principi del Neoplasticismo, raccolti poi nel volume Il neoplasticismo (1920).
PIET MONDRIAN RIASSUNTO
Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale lo trattiene in Olanda fino al 1919, poi ritorna in Francia. In Olanda, le sue ricerche in campo pittorico lo avevano indirizzato verso l' Astrattismo; simbolo di questo momento artistico era l'albero che rappresentava il legame tra reale (la terra) e spirituale (lo spazio verso cui tende i rami).
Durante il 1920, Mondrian comincia ad "utilizzare" rigorosamente griglie di righe nere definenti piani di colore puro, alla ricerca di un equilibrio asimmetrico-astratto. Nel 1930 a Parigi, entra a far parte del gruppo Cercle et Carré e nel 1931 di Abstraction-Création. Poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Mondrian lascia Parigi e si reca in Gran Bretagna e, successivamente nel 1940, si trasferisce a New York.
A New York, sostituisce la riga nera con fasce composte da piccoli rettangoli di colore, conferendo un ritmo dinamico alle sue opere. Tra le sue opere ricordiamo: Molo e oceano (1915), Composizione (1921), Composizione con rosso (1939).
PIET MONDRIAN, STILE
Dopo le iniziali influenze artistiche del Simbolismo e Cubismo, Mondrian inizia quel processo di semplificazione dell'immagine che lo porta progressivamente all'Astrattismo e infine al Neoplasticismo di cui fu egli stesso fondatore.
Accostatosi alla scuola teosofica , giustificazione spirituale della sua pittura, Mondrian rivendica all'arte il ruolo di porre in contatto l'uomo con l'universo e propugna l'eliminazione di tutte le espressioni irrazionali e soggettive e quindi il superamento dell'individualismo dell'artista, l'abbandono delle forme decorative e superflue, a favore di una rappresentazione della realtà attraverso superfici nette , liscie, "plastiche", fondate sul rapporto ortogonale delle linee e sull'adozione di tre colori primari (rosso, blu, giallo), in contrasto con i non-colori (bianco, grigio, nero).
L'esecuzione strettamente oggettiva mostra un Mondrian ancora legato all'idea dell'arte come imitazione della natura. Il mulino, tipico e rassicurante elemento del paesaggio olandese, si staglia con la sua mole scura contro un cielo dorato. I colori adoperati dall'artista, brillanti e luminosi, sono ancora riportabili a quelli del Romanticismo.
PIET MONDRIAN, OPERE
Scomposizione dell'immagine in una serie di piani e linee , che si avviano ad eliminare i riferimenti figurativi.
I colori sono prevalentemente cupi e danno unità all'intera composizione. Mondrian si preoccupa di dare unità alla composizione, fino a giungere intorno al 1919/20 a definire il suo linguaggio più tipico, semplificando i giochi di linee.
Molo e oceano (serie dei "più" e dei "meno") (1915)
Il mare viene rappresentato con un rapido tremito di segmenti orizzontali e verticali, astratti . I segmenti si intersecano tra di loro, dando origine a dei "più" e dei "meno". Secondo quanto lo stesso Mondrian afferma, la verticale rappresenta simbolicamente il principio maschile , l'orizzontale il principio femminile .
Il dipinto è infine delimitato da un ovale che fa riferimento sicuramente alle opere del periodo cubista, sia per la composizione che per il formato. Tuttavia nonostante l'ovale sia chiaramente definito non vuole essere un limite alla pittura che si estende su tutta la tela rettangolare. La forma ovale ha anche un significato simbolico, che rimanda al tema della nascita cosmica e dell' evoluzione.
Nel 1917, (dopo un incontro con Van der Leck, fondatore della rivista De Stjil ), Mondrian sperimenta un nuovo tipo di pittura, ancora più estremistica della precedente.
Viene eliminato completamente qualsiasi riferimento figurativo (anche nei titoli) e vengono banditi tutti gli elementi curvilinei e diagonali. Lo spazio è diviso in forme rettangolari che si ripetono secondo uno schema modulare assolutamente irregolare. Il colore è steso in maniera uniforme e omogenea, in modo da nascondere qualsiasi traccia di manualità.
I colori utilizzati sono quelli fondamentali: rosso, blu e giallo; anche se non allo stato puro (per esempio il giallo è un po' aranciato). Lo schema modulare è irregolare, le forme e i colori si alternano seguendo un ritmo libero, imprevedibile, conferendo straordinaria vitalità a queste forme altrimenti statiche.
Broadway Boogie-woogie (1942)
Appartiene all'ultima fase dell'attività di Mondrian che, arrivato in America nel 1940, trova stimoli nuovi nella città statunitense, New York . Nelle sue strutture, si nota una nuova dinamica compositiva, animata qui da un'inedita vibrazione cromatica .