Pier Paolo Pasolini: biografia e opere | Video

Pier Paolo Pasolini: guarda il video, con Emanuele Bosi, sulla biografia e le opere di Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini: biografia e opere | Video
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PIER PAOLO PASOLINI: BIOGRAFIA

Pier Paolo Pasolini: guarda il video a cura di Emanuele Bosi
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Pier Paolo Pasolini è uno degli esponenti più importanti di quella letteratura che affonda le sue radici nel Neorealismo letterario. Cominciamo dall’inizio: chi era Pasolini? Aiutiamoci con un piccolo schema dei momenti più importanti della sua vita:

  1. Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922. Nel ’39 si iscrive a Lettere e inizia a interessarsi alla scrittura.
  2. Nel 1942, a guerra iniziata, si rifugia in Friuli, dove apre una scuola e pubblica le prime poesie.
  3. Nel 1950 si trasferisce a Roma, dove si inserisce nel mondo della letteratura e del cinema, ma vivrà a lungo in forti ristrettezze economiche.
  4. Nel 1955 esce Ragazzi di vita. Il successo è grande, ma finisce a processo perché i temi destano scandalo.
  5. Nel ‘61 esordisce alla regia. Il suo primo film è Accattone, che consacra il suo successo e lo rende un personaggio pubblico.

Nel 1975, una notte, Pasolini muore assassinato a Ostia, in circostanze mai del tutto chiarite.

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Ora entriamo un po’ più nel dettaglio. All’inizio, se ti ricordi, abbiamo parlato di neorealismo. Ma cos’è? Brevemente, è una corrente sia cinematografica che letteraria che si fonda sul legame con la Resistenza e il ricordo della guerra e delle sue conseguenze. In poche parole, i neorealisti tracciano il ritratto dell’Italia del dopoguerra che cerca di rialzarsi dal punto di vista economico e sociale, pur vivendo comunque grandi contraddizioni. Pasolini, nelle sue opere, racconta questo lato della società: la povertà, il degrado, l’abbandono delle classi sociali subalterne da parte delle istituzioni. La sua attenzione alle classi popolari nasce dal fatto che lui vive a lungo fra di loro, le conosce.

Due opere che riflettono questo punto di vista sono Una vita violenta e Ragazzi di vita, dove Pasolini racconta la vita nelle borgate romane e la difficoltà di crescere adolescenti in quel contesto. Nel cinema, invece, le opere che trattano questi temi sono Accattone, Uccellacci e uccellini e il cortometraggio La ricotta. Pasolini però non resta neorealista per sempre: ad un certo punto si dedica al romanzo sperimentale scrivendo Petrolio, un’opera incompiuta alla quale qualcuno attribuisce anche un possibile movente per la sua morte. Inoltre, è stato anche poeta: nei suoi versi parla sempre della fascia più bassa della popolazione. Lo fa sia in Poesie a Casarsa e La meglio gioventù, dove scrive in dialetto friulano, sia nelle poesie in italiano.

Ma forse il Pasolini più famoso per il grande pubblico è quello legato al cinema. Il Pasolini regista è scandaloso, eccessivo: rilegge in chiave nuova la figura di Cristo, parla del sottoproletariato urbano scegliendo attori non professionisti direttamente dalla strada, mostra la violenza e il sadismo senza censure. Critica, sempre, la società industriale e il capitalismo, cosa che farà anche nella saggistica e negli articoli di giornale che scriverà lucidamente per tutta la vita.

 

A questo proposito, gli Scritti corsari di Pasolini sono probabilmente l'opera più rappresentativa: una raccolta di saggi e articoli pubblicati nel corso di due anni che descrivono e commentano i principali eventi sociali di quel tempo, ribadendo l'importanza del ruolo dell'intellettuale e del suo impegno politico. Anche per questo la morte di Pasolini è tuttora avvolta nel mistero. Lo scrittore fu ucciso a Ostia, sul litorale romano, nella notte tra il 1° e il 2 novembre del 1975. L’assassino fu identificato in Pino Pelosi, ma a lungo si è pensato – e si pensa ancora – ad altre piste, anche politiche, specialmente dopo la stesura dell’inchiesta Petrolio, di cui parlavamo prima.

Pasolini è stato un autore poliedrico, appassionato di moltissime forme d’arte, e con uno sguardo lucido e disincantato sul mondo. Comunista, omosessuale, anticapitalista, rivoluzionario a suo modo, è stato un fortissimo anticipatore della società che oggi viviamo.

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