Pier Paolo Pasolini: vita, pensiero e opere
Indice
- Pier Paolo Pasolini
- Pier Paolo Pasolini, un artista poliedrico e controcorrente
- Pasolini, i romanzi neorealisti: dalla vita nelle borgate al romanzo sperimentale
- Poesie di Pier Paolo Pasolini
- La rivoluzione del cinema: i film di Pier Paolo Pasolini
- Scritti corsari di Pier Paolo Pasolini
- Pasolini e il rapporto con Anna Magnani
- Pasolini: ecco perché il suo pensiero è ancora attuale
- Morte di Pier Paolo Pasolini
- Concetti chiave
1Pier Paolo Pasolini
Pier Paolo Pasolini è definito senza alcun dubbio come uno degli intellettuali più importanti del secondo dopoguerra oltre che il massimo interprete della nuova Italia repubblicana, verso la quale fu molto critico. Si scagliò contro la borghesia e a favore della classe operaia, dei poveri e degli oppressi. Dal punto di vista politico Pier Paolo Pasolini era di orientamento marxista, ma il suo pensiero fu sempre indipendente. Criticò i movimenti studenteschi del ‘68 definendo i rivoltosi “figli di borghesi che giocavano a fare la rivoluzione con i soldi di papà”. Pasolini aderì al Partito Comunista, ne fu espulso a causa della sua omosessualità, ma interpretò meglio dello stesso partito i principi di uguaglianza e fratellanza. Per lui la cultura doveva intervenire nella realtà affermando dei valori. Per questo nella vita fu sempre contro ogni pregiudizio e prepotenza, costantemente controcorrente e anche per questo, probabilmente, fu assassinato sul litorale romano nel 1975.
2Pier Paolo Pasolini, un artista poliedrico e controcorrente
La caratteristica più evidente di Pier Paolo Pasolini è la sua poliedricità, cioè il suo dedicarsi a diverse forme d’arte. Scrisse romanzi, poesie, saggi di critica letteraria, opere teatrali, fu sceneggiatore e regista per il cinema, traduttore e giornalista. Non ci occuperemo qui di tutte queste attività, ma ricordare la sua duttilità è importante per capirne lo spessore intellettuale.
La stessa carica sovversiva e attenzione ai deboli che caratterizza la vita Pier Paolo Pasolini è centrale anche nella sua attività di scrittore e regista. Le sue origini artistiche hanno radici nel Neorealismo, da cui riprese l’attenzione verso le classi popolari. Dal Neorealismo seppe però staccarsi. Egli ad esempio non cercò negli umili la rappresentazione di valori positivi, come facevano i neorealisti, ma li dipinse con tutte le loro contraddizioni e questo probabilmente dipese dal fatto che Pasolini, a differenza di altri scrittori, quegli umili di cui parlava li conobbe davvero e visse nelle loro stesse periferie. Pier Paolo Pasolini fu un innovatore, si oppose a ogni ipocrisia e convenzione, rappresentò quello che riteneva giusto rappresentare senza filtri moralisti e senza sacrificare nulla al falso perbenismo. Questa assenza di filtri trasformava ogni pubblicazione, ogni film, ogni dichiarazione… in uno scandalo.
2.1Pier Paolo Pasolini e i processi contro le sue opere
Pier Paolo Pasolini nel corso della sua vita venne denunciato e processato moltissime volte, così tante che non basterebbe un libro per raccontarle tutti. Venne addirittura accusato di rapina! Qui ricorderemo solo il processo a Ragazzi di vita, libro accusato di essere pornografico. Da questa incredibile denuncia Pasolini venne assolto grazie alle testimonianze favorevoli di alcuni intellettuali italiani, tra cui Ungaretti. Quel processo contro un libro era in realtà un processo contro la persona stessa di Pasolini, le sue idee e il suo impegno civile. Ce lo conferma Moravia quando, riguardo la denuncia ad un’altra opera di Pier Paolo Pasolini, scrive con amara ironia: «L'accusa era quella di vilipendio alla religione. Molto più giusto sarebbe stato incolpare il regista di aver vilipeso i valori della piccola e media borghesia italiana».
2.2Pier Paolo Pasolini: biografia
Ricorda:
- 1922: Nasce a Bologna.
- 1939: Si iscrive a Lettere e inizia a interessarsi alla scrittura
- 1942: Per sfuggire alla guerra si rifugia a Casarsa nel Friuli, paese della madre, dove apre una scuola e pubblica le prime poesie
- 1950: Si trasferisce a Roma, dove si inserisce nel mondo della letteratura e del cinema, vivendo in forti ristrettezze economiche
- 1955: Esce Ragazzi di vita, che ottenne grande successo ma subì un processo
- 1961: Esordio come regista con il film Accattone, che consacra il suo successo e lo rende un personaggio pubblico
- 1975: Muore assassinato a Ostia
3Pasolini, i romanzi neorealisti: dalla vita nelle borgate al romanzo sperimentale
3.1I romanzi neorealisti di Pasolini: "Ragazzi di vita" e "Una vita violenta"
Ragazzi di vita, il primo romanzo di Pier Paolo Pasolini, esce nel 1955, ottenendo molte critiche ma anche un grande successo di pubblico. Non si tratta di una storia unica, ma di una serie di episodi legati dalla figura del Riccetto, un ragazzo delle borgate di Roma coinvolto in attività criminali insieme agli altri giovani del quartiere. Nel romanzo ritroviamo però anche momenti di tranquillità e tenerezza: quando i ragazzi fanno una gita in barca sul Tevere, il Riccetto si commuove per la morte di una rondine.
Quattro anni più tardi viene pubblicato Una vita violenta. Il protagonista, Tommaso, vive come il Riccetto la criminalità ma, a differenza del Riccetto, gli si presentano possibilità di redenzione, riflette sulla propria condizione e alla fine riesce a compiere delle buone azioni e a rientrare nella società che lo aveva rifiutato. Nonostante questo, il finale non è così felice.
I temi principali dei due romanzi sono:
- la vita nelle borgate romane
- l’adolescenza difficile dei ragazzi che ci vivono
I protagonisti dei romanzi di Pier Paolo Pasolini sono ragazzi divisi tra la leggerezza dell’infanzia e il senso del pericolo e della morte tipico degli adulti, ma che l’ambiente in cui vivono li costringe ad affrontare prima del tempo. Sono personaggi che hanno perso la loro innocenza, ma mantengono qualcosa di quel mondo dell’infanzia che gli è stato negato. Sono capaci di gesti di grande violenza e di grande tenerezza, completamente assorbiti dall’ambiente degradato in cui vivono e senza appigli per poterne uscire.
Il narratore di questi romanzi è esterno, narra i fatti dal di fuori, in terza persona, anche se in alcuni passi cede la parola ai suoi personaggi attraverso i dialoghi o il discorso indiretto libero.
La lingua del narratore è un italiano semplice e piano mentre, per i dialoghi tra i personaggi, viene usato il romanesco delle borgate, quello che Pier Paolo Pasolini aveva ascoltato dai ragazzi che ispirarono le sue storie. In questo suo realismo sociale e linguistico c’è già una parte di quella carica sperimentale che si troverà in Petrolio.
3.2Lo sperimentalismo di "Petrolio"
Petrolio è l’ultimo romanzo di Pier Paolo Pasolini, incompiuto a causa della morte dell’autore e pubblicato solo nel 1992. Si tratta di un progetto molto ambizioso, lo stesso scrittore affermò che lo avrebbe impegnato per il resto della sua vita. È la storia di Carlo, un ingegnere diviso tra due personalità diverse, una buona e una cattiva, nelle cui vicende si rispecchia il degrado della vita moderna. In questo romanzo Pier Paolo Pasolini cerca di scardinare le regole stesse del romanzo, creando una sorta di antiromanzo, fortemente sperimentale. È un romanzo che rimanda alle opere del passato, seguendo lo schema del viaggio e delle peripezie del protagonista, ma che si confronta con gli effetti del capitalismo, rappresentando immagini di abiezione e degrado morale. Dal punto di vista dello stile si assiste a una scrittura magmatica, cioè che mischia tanti stili e tanti linguaggi diversi.
4Poesie di Pier Paolo Pasolini
4.1Che cos'è la poesia civile?
Con l'espressione poesia civile si indica la poesia che si interessa della condizione dell’uomo, propone soluzioni, affronta problemi di natura politica e morale. La letteratura italiana ha avuto molti poeti civili: Dante, Petrarca, Tasso, Parini, Alfieri, Foscolo, Leopardi. Pier Paolo Pasolini si inserisce in questa tradizione ma lo fa, come sempre, a modo suo.
Moravia scrisse di Pasolini che «non fu un poeta ufficiale, celebrativo, retorico, come sono stati in Italia nella seconda metà dell’Ottocento, Carducci e D’Annunzio, bensì poeta che vede il Paese natale non come lo vedono né possono vederlo, appunto, i potenti di questo paese».
4.2Il punto di vista di Pier Paolo Pasolini
Quello che caratterizza Pier Paolo Pasolini è, ancora una volta, il punto di vista dal basso, a fianco degli umili. Per questo non può essere un poeta celebrativo: sarebbe impossibile celebrare una nazione che permette tanta ingiustizia. La sua poesia è civile nel senso più nobile del termine, perché è una poesia che vuole dar voce e visibilità a chi mai è stato ascoltato e visto.
4.3Le lingue, la lingua e i modelli
Il punto di vista dal basso è evidente nella scelta di scrivere le sue prime raccolte di poesie (Poesie a Casarsa e La meglio gioventù) in friulano, il dialetto parlato dai contadini che Pier Paolo Pasolini descrive in quelle poesie. Ma per essere poeta civile Pasolini si deve rivolgere anche al resto d’Italia: nascono allora le poesie in italiano, attraverso le quali Pasolini si riallaccia alla tradizione dei poeti civili che abbiamo citato. Questo lo porta a una lingua e a uno stile che, pur restando comprensibili e semplici, hanno come modelli i poeti della tradizione.
Scrive sempre Moravia: «La poesia di Pasolini viene di lontano, dalle profondità remote della letteratura italiana. Da Dante e da Petrarca, che ci hanno parlato anche loro delle avventure dell’Italia». Pier Paolo Pasolini ebbe un grande amore per tradizione poetica italiana e volle farne rivivere la carica civile e morale.
4.4Pasolini, uno scrittore in equilibrio tra mondi diversi
La caratteristica fondamentale della poesia di Pier Paolo Pasolini è quella di essere in equilibrio tra mondi diversi:
- colto e popolare;
- nazionale e universale;
- città e campagna;
- dialetto e italiano.
Quello che mantiene questo equilibrio è la grande carica morale di Pier Paolo Pasolini. La poesia per Pasolini è un diario intellettuale, attraverso cui esprimere il proprio pensiero e agire per migliorare il mondo.
4.5Raccolte poetiche di Pasolini: i titoli da ricordare
- Poesie a Casarsa
- La meglio gioventù
- Le ceneri di Gramsci
- La religione del mio tempo
- Poesia in forma di rosa
4.6Il Centro Studi Pier Paolo Pasolini
Il Centro Studi Pier Paolo Pasolini ha sede nella Casa Colussi-Pasolini, a Casarsa della Delizia in Friuli Venezia Giulia, dimora della famiglia materna del poeta e luogo dove visse fra la fine del 1942 e l’inizio del 1950: gli anni della stagione friulana. Al suo interno sono conservati raccolte di manoscritti dell’artista tra cui i Quaderni rossi (1946-1947) e i Manifesti politici (1949), a questi si aggiungono diverse lettere frutto di un lungo periodo di scambio con amici e parenti. Il Centro Studi è impegnato nella valorizzazione dell'opera e della figura di Pasolini attraverso convegni e seminari di studio, momenti di divulgazione, letture, proiezioni, attività editoriali e servizio di consultazione. Inoltre dalla casa museo è possibile percorrere un itinerario che comprende alcuni siti cari al poeta fra cui: Il Glisiùt a Casarsa, passando per il Castello a Valvasone per concludersi nel luogo dove è sepolto.
Solo l'amare, solo il conoscere | conta, non l'aver amato, | non l'aver conosciuto.
Pasolini, Il pianto della scavatrice (ne Le ceneri di Gramsci)
5La rivoluzione del cinema: i film di Pier Paolo Pasolini
L’ingresso nel mondo del cinema permette a Pier Paolo Pasolini di diventare un personaggio popolare. L’interesse verso questa forma d’arte è presente già nei suoi scritti teorici e dagli anni 50 Pasolini scrive le sceneggiature per molti film. Il suo primo film come regista è Accattone, in cui descrive il mondo del sottoproletariato urbano. Pier Paolo Pasolini decide di dedicarsi al cinema perché vede in esso un rapporto più diretto con la realtà. Anche in questo campo egli è un tuttofare, si occupa di ogni aspetto dei suoi film (soggetto, sceneggiatura, scelta degli attori, musica, regia). Nei film della fase neorealista sceglie spesso attori non professionisti, persone prese da quello stesso mondo che i film descrivono.
Nel 1964 con Il Vangelo secondo Matteo si interessa in modo nuovo alla figura di Cristo, alla sua carica rivoluzionaria e al sacrificio in nome della salvezza dell’umanità. In questi anni si occupa anche di mitologia, con i film Edipo re e Medea.
Nei primi anni 70 girò molti film in cui, prendendo spunto da opere letterarie, criticava la società tecnologico-industriale. Tra di essi ci sono Decameron, I racconti di Canterbury, Il fiore delle mille e una notte e Salò o le 120 giornate di Sodoma. In questi film tocca temi scabrosi e infrange molti tabù, creando ancora scandalo. Queste opere manifestano il suo dissenso verso la cultura e la politica del suo tempo. Il cinema di Pier Paolo Pasolini può essere considerato come uno specchio del suo percorso artistico e dell’evoluzione del suo pensiero.
Nel 1963 Pasolini è impegnato a girare l'Italia alla ricerca di volti e luoghi per realizzare il film Il Vangelo secondo Matteo, ma decide nello stesso anno di realizzare un documentario, chiamato Comizi d'amore. Pasolini così, con il microfono in mano intervista gente comune, intellettuali e amici, da Nord a Sud, per conoscere le opinioni degli italiani sull'amore, sulla sessualità e indagare il cambiamento della morale dell'epoca.
Tra gli intervistati figurano anche Giuseppe Ungaretti, Oriana Fallaci e Alberto Moravia. Da questa grande inchiesta emerge, oltre a una grande ignoranza presente anche nella popolazione più colta, anche il timore e la vergogna degli italiani di affrontare il tema della sessualità, sentito ancora come un grande tabù.
6Scritti corsari di Pier Paolo Pasolini
Per tutta la vita Pasolini scrisse articoli di giornale e saggi, in cui espone il suo punto di vista sulla politica e sull’attualità. Ci limiteremo qui a parlare della sua raccolta di saggi più famosa: gli Scritti Corsari, pubblicati nel 1975, che raccolgono articoli di cronaca, attualità, politica e costume apparsi sul «Corriere della Sera» tra il 1973 e il 1975. In essi Pier Paolo Pasolini descrive e commenta con occhio attento e critico gli eventi principali di quegli anni, come il referendum sul divorzio, il terrorismo interno e il '68.
È una scrittura provocatoria e passionale che ci trasmette l’immagine di una figura solitaria che si oppone al suo tempo. Da qui nasce la figura del corsaro a cui rimanda il titolo, ossia del pirata che si ribella e attacca il mondo degradato di cui egli stesso fa parte. In questi saggi Pier Paolo Pasolini dipinge i mali e le contraddizioni dell’Italia contemporanea. I bersagli principali delle sue critiche sono:
- la classe politica corrotta e incapace
- il capitalismo e il consumismo che hanno rovinato l’Italia, le sue città e i suoi abitanti
- l’omologazione della vita sociale causata dalla tv e dai miti del progresso
7Pasolini e il rapporto con Anna Magnani
Pasolini e Magnani si conoscono per girare Mamma Roma. Fresca di premio Oscar, Magnani accetta di abbassare il suo compenso pur di lavorare con il regista di Accattone, ma tutti e due sono famosi per essere dotati di personalità forte e grande passione per l'arte.
Per il film ricevono entrambi critiche feroci, basate sulla presunta incapacità del regista di accostare l'esuberanza della sua protagonista a degli attori non professionisti, ma sembra invece che il comune desiderio di dare il massimo nell'espressione artistica li avvicini e alimenti un legame che avrebbe potuto rivelarsi esplosivo.
Pasolini è abituato a lavorare con inquadrature brevi, mentre Magnani tollera male il fatto di dover recitare una battuta alla volta e poi staccare; scena per scena trovano un compromesso lavorativo che rende merito al mestiere di entrambi e consegna al cinema italiano un film dolente e indimenticabile.
8Pasolini: ecco perché il suo pensiero è ancora attuale
Il pensiero di Pier Paolo Pasolini è ancora attuale perché le sfide sociali, culturali e politiche che ha affrontato nei suoi scritti sono ancora presenti nella società odierna. La sua critica acuta e la sua capacità di mettere in luce le contraddizioni e le complessità della vita moderna lo rendono una voce che continua a stimolare la riflessione e il dibattito.
- Analisi Sociale e Politica: Pasolini ha affrontato molte tematiche sociali e politiche, come l'alienazione, il consumismo, l'omologazione culturale e l'impoverimento delle classi lavoratrici. Queste tematiche sono ancora presenti nelle società moderne e il suo pensiero offre spunti critici e analitici che possono aiutare a comprendere e affrontare le sfide attuali.
- Cultura e Identità: Pasolini era preoccupato dalla perdita delle identità culturali locali e dalla crescente omologazione globale. La sua riflessione sulla diversità culturali e l'importanza di preservare le tradizioni locali è ancora pertinente in un mondo sempre più globalizzato.
- Critica dei Media e Consumismo: Pasolini ha criticato l'influenza dei media di massa sulla società e il consumismo sfrenato che promuovono. In un'era in cui i media digitali e il consumo sono ancora più pervasivi, le sue riflessioni sulla manipolazione mediatica e sulla superficialità culturale mantengono la loro rilevanza.
- Questioni di Identità e Sessualità: Pasolini era apertamente omosessuale e ha esplorato tematiche di identità e sessualità nei suoi lavori. In un contesto in cui i diritti LGBTQ+ sono ancora oggetto di dibattito e lotta in molte parti del mondo, il suo impegno a favore della libertà sessuale e della diversità rimane significativo.
- Ambiente e Sostenibilità: Pasolini era preoccupato per l'ambiente e il suo impatto sulle comunità locali. Il suo approccio critico al consumismo e allo sfruttamento delle risorse naturali è sempre più rilevante in un'epoca di crescente consapevolezza ambientale e cambiamenti climatici.
- Letteratura e Arte: Il contributo di Pasolini alla letteratura, al cinema e all'arte in generale continua a ispirare e influenzare creatori contemporanei. Il suo stile audace e innovativo continua a essere studiato e apprezzato.
9Morte di Pier Paolo Pasolini
Pier Paolo Pasolini venne assassinato a Ostia la notte tra il 1° e il 2° novembre del 1975, sul litorale romano, dove il corpo senza vita viene ritrovato massacrato e quasi irriconoscibile: ai segni di violente percosse si aggiungevano i danni provocati dalla sua stessa auto che - guidata dall'assassino - gli era passata più volte sopra.
Della morte di Pier Paolo Pasolini fu incolpato e condannato Pino Pelosi, "ragazzo di vita" diciassettenne che quella sera Pasolini aveva avvicinato nei pressi della stazione Termini e invitato nella sua macchina. Dopo una cena al Biondo Tevere i due si erano diretti verso il litorale romano ed è qui che - secondo le dichiarazioni di Pino Pelosi - in seguito alle pretese sessuali di Pasolini sarebbe scaturita una discussione degenerata in colluttazione tra i due in cui Pier Paolo Pasolini ebbe la peggio.
Che Pelosi, da solo, fosse riuscito ad uccidere Pier Paolo Pasolini è una ipotesi che lasciò perplessi molti ed infatti la sentenza di primo grado lo condanno' per omicidio volontario in concorso con ignoti. La sentenza d'appello invece, pur confermando la colpevolezza di Pelosi, rivedeva la prima sentenza andando ad escludere la partecipazione all'omicidio di altre persone.
Questa versione non fu mai del tutto convincente: Pier Paolo Pasolini era un uomo forte e agile e non era verosimile che Pino Pelosi fosse riuscito da solo a ridurre il poeta in quello stato e, dopo una colluttazione corpo a corpo, a non riportare nessuna ferita ne' a sporcarsi del sangue di Pasolini. La tavoletta di legno con cui Pelosi dice di aver colpito e ucciso lo scrittore, inoltre, era di legno marcio e non sarebbe potuta servire a quello scopo.
Una nuova versione di Pelosi sulla morte di Pasolini è arrivata nel 2008 attraverso un'intervista in cui Pelosi ha affermato di non essere l'esecutore materiale del delitto e di aver taciuto la verità per proteggere i suoi genitori. Nella nuova versione sono entrati in scena altri uomini con forte accento del Sud e un'auto targata Catania che la sera dell'omicidio avrebbe seguito l'Alfa di Pier Paolo Pasolini.
Nel corso degli anni sono emerse nuove ipotesi sulla morte di Pasolini: secondo la testimonianza dell'amico Sergio Citti, dietro la morte di Pasolini poteva esserci la sparizione delle copie del film Salò ed un incontro con la malavita per trattarne la restituzione.
Un'altra ipotesi ancora collega la morte di Pier Paolo Pasolini alla lotta di potere tra Eni e Montedison e allo stragismo dell'epoca, una relazione su cui Pasolini scrisse il romanzo inchiesta Petrolio, uscito postumo nel 1992.
Sono però traumatizzato dalla legalizzazione dell'aborto, perché la considero, come molti, una legalizzazione dell'omicidio. Nei sogni, e nel comportamento quotidiano - cosa comune a tutti gli uomini - io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque materne: so che là io ero esistente.
9.1Guarda il video su Pier Paolo Pasolini
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Domande & Risposte
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Chi ha ucciso Pier Paolo Pasolini?
Ad essere accusato fu Giuseppe Pelosi, uno di quei Ragazzi di vita cui Pasolini diede voce nei suoi romanzi, ma in realtà c'è ancora tanta incertezza sulle circostanze dell'assassinio di Pasolini.
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Quando è morto Pier Paolo Pasolini?
2 novembre 1975.
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Dove si trova la tomba di Pasolini?
Cimitero di Casarsa della Delizia, in Friuli-Venezia Giulia.
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Cosa ha scritto Pier Paolo Pasolini
Pasolini fu un artista poliedrico: scrisse romanzi (i più famosi sono: Ragazzi di vita, Una vita violenta e Petrolio); poesie (Poesie a Casarsa, La meglio gioventù, Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo e Poesia in forma di rosa); saggi di critica letteraria (i più famosi sono gli Scritti Corsari) e opere teatrali. Pasolini fu anche sceneggiatore e regista con Accattone, Il Vangelo secondo Matteo, Salò o le 120 giornate di Sodoma, Uccellacci e uccellini e altri.