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Studiare all'estero
Studiare all'estero è un sogno per molti ragazzi, sia alle scuole superiori che dopo il diploma.
Le motivazioni sono tante: in alcuni casi le università più prestigiose in un determinato settore si trovano proprio fuori dall'Italia, e chi può contare su una borsa di studio approfitta dell'occasione per approcciare studi di livello superiore, e per di più in lingua.
Ma c'è anche chi sceglie di trascorrere un anno scolastico all'estero, con programmi di scambio culturale e linguistico, scoprendo così quali siano le differenze fra diversi sistemi scolastici.
Infine, c'è chi durante un percorso professionalizzante post-diploma approfitta dell'opportunità di fare uno stage formativo presso un'azienda di un altro paese: un ottimo biglietto da visita per le collaborazioni professionali future.
Studiare all'estero al liceo o dopo il diploma
Vediamo ora quali sono i principali vantaggi dello studiare all'estero - sia che tu sia ancora alle superiori o che sia già all'università - e perché dovresti pensarci davvero per il tuo futuro e la tua carriera.
Imparare una nuova lingua
Il primo motivo che porta uno studente a scegliere di studiare all'estero alle superiori o dopo il diploma è senz'altro il fatto di poter imparare una nuova lingua.
Immergersi completamente in una lingua straniera non solo in orario scolastico, ma anche mentre si affronta la vita di tutti i giorni, è fondamentale per crearsi solide basi linguistiche. Attraverso la lingua passano le relazioni scolastiche, sì, ma anche quelle amicali: e se sulle prime ci si può sentire un po' spaesati, senz'altro nel tempo sarà sempre più facile capire cosa dicano le persone attorno a noi, imparare lo slang, i modi di dire, le espressioni più colloquiali, e imparare quindi a parlare come un vero nativo.
Imparare una lingua straniera - qualunque essa sia, ma soprattutto quella inglese - è utilissimo anche per il lavoro: ci sono tantissimi motivi per cui è importante imparare una lingua per la propria carriera professionale, e li abbamo raccolti tutti qui:
Ampliare il proprio CV per il lavoro
Prima della pandemia una ricerca UE sull'efficacia dell'Erasmus mostrava che il 72% dei ragazzi che aveva usufruito del programma era stato agevolato nella ricerca di lavoro proprio dall'esperienza trascorsa all'estero, e che l’80% degli Erasmus è stato assunto da un’azienda o altro entro tre mesi dal conseguimento della laurea.
In effetti è facile capire il perché: chi fa l'Erasmus deve imparare a stare per un lungo periodo lontano da casa, confrontarsi con nuove culture, affrontare esami in lingua, sopravvivere potendo contare solo sulle sue forze. Per un potenziale datore di lavoro, tutto questo rappresenta un inestimabile patrimonio di hard e soft skills: ovvero, tutte quelle competenze tecniche e comportamentali che rendono un candidato più adatto di un altro per un determinato ruolo.
Ma a volte la questione è anche più sottile: guardare all'estero per la propria formazione - e dunque non per un periodo limitato come l'Erasmus, ma magari per l'intero ciclo di studi universitari - amplia la possibilità di frequentare corsi di livello superiore in determinati settori, e dunque di rincorrere davvero l'eccellenza.
Per i datori di lavoro, sapere che si è frequentato un determinato corso di studi nel posto giusto, e soprattutto che lo si è fatto in lingua, ha un importante valore.
Sviluppare le soft skills
Chiamare un medico in inglese, risolvere in francese un problema con l'affitto, trovarsi nel bel mezzo di una festa con persone provenienti da tutto il mondo, convivere con ragazzi la cui cultura è molto distante dalla nostra, impararne le usanze e trovare dei punti di contatto...queste sono solo alcune delle cose che potranno capitarti se deciderei di studiare all'estero, in Europa e non solo.
Quando tornerai a casa sarai probabilmente una persona diversa, cambiata: saprai fare affidamento sulle tue forze, avrai amici sparsi per il mondo, potrai raccontare mille avventure vissute mentre - semplicemente - conducevi la tua vita, per il solo fatto che ti sarai trovato in situazioni diverse da quelle che avresti vissuto restando in Italia. Sono tutte cose che entreranno a far parte del tuo bagaglio personale e ti aiuteranno nella vita personale e nel lavoro.
Tra le soft skills che svilupperai ci saranno quindi sicuramente almeno queste: problem solving, mediazione, gestione dei conflitti, flessibilità. Non poco, no?
Avere nuove prospettive di vita
Studiare all'estero - che sia per un periodo limitato o più lungo - ti servirà soprattutto a darti delle nuove opportunità di vita una volta tornato in Italia. Potrai decidere, ad esempio, di andare a lavorare fuori dalla tua nazione, oppure troverai il paese e il popolo dei tuoi sogni, quello che ti fa sentire "a casa lontano da casa". Se sarà così, aver già fatto un'esperienza all'estero ti permetterà di pianificare con più serenità il tuo futuro, e fare progetti a medio-lungo termine sapendo già in parte quello che potrai aspettarti da un tipo di vita diverso da quello che avresti restando in Italia.
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