Per questo mi chiamo Giovanni | Video

Per questo mi chiamo Giovanni: la video lezione sul libro di Luigi Garlando che tratta il tema della mafia

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Per questo mi chiamo Giovanni

Per questo mi chiamo Giovanni è un romanzo di Luigi Garlando uscito nel 2004. La prefazione è stata scritta da Maria Falcone, sorella del magistrato Giovanni Falcone, ucciso a Capaci da Cosa nostra nel 1992.

Riassunto

Per questo mi chiamo Giovanni: video lezione con Chiara Famooss
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Giovanni è un ragazzo che sta per compiere 10 anni. Per il giorno del suo compleanno il padre Luigi gli regala una giornata molto particolare da vivere insieme, al termine della quale gli spiegherà perché si chiama Giovanni. Giovanni si alza presto, fa colazione e parte con il padre Luigi per andare alla spiaggia di Mondello, vicino Palermo. Durante il tragitto il padre si sofferma in alcuni punti della città e comincia a parlare dei luoghi che vedono, dicendo cose come: “qui è nato un mio amico che faceva il magistrato”, gli dice, o “questa è la casa dove viveva” o “il suo impegno per la giustizia era più forte di qualunque altra cosa”.

Ma Giovanni, all’inizio, non capisce. Arrivati alla spiaggia i due si fanno il bagno, e dopo essersi stancati per aver giocato nell’acqua, il padre inizia il suo racconto. Spiega al figlio che ha scelto il nome Giovanni ispirandosi a un grande uomo che ha combattuto la Mafia, Giovanni Falcone. Falcone era un magistrato che aveva combattuto con forza la Mafia. Giovanni si appassiona alla storia e chiede al padre di continuare. Luigi racconta a suo figlio i metodi che usa la Mafia per arruolare nuove forze, del giuramento che fanno gli uomini d’onore e di come si può paragonare la Mafia ad un carciofo: le foglie esterne sono le persone che contano poco e al centro, il cuore, il capo clan.

Nel pomeriggio si trasferiscono lungo l’autostrada nei pressi di Capaci, dove possono osservare uno spettacolo della natura: avvolto tra le verdi valle in lontananza c'è lo splendido mare azzurro siciliano. Qui gli racconta la fine di Giovanni Falcone, ucciso dalla Mafia insieme a sua moglie: il 23 maggio 1992, nei pressi di Capaci, 500 chili di tritolo nascosti sotto un tunnel che attraversa l’autostrada, hanno ucciso il magistrato.

Il padre gli racconta anche un’altra storia personale: era titolare di quattro negozi di giocattoli a Palermo, ma la Mafia per garantirgli la “protezione” chiedeva il pizzo. Non volendo sottostare al ricatto, il padre si era rivolto alla giustizia denunciando il fatto e facendo arrestare i due mafiosi. Per tutta risposta la mafia gli aveva bruciato il negozio più grande che aveva. Ad assistere alla scena era presente la moglie di Luigi, incinta: per lo spavento aveva iniziato ad avere le doglie. Per questo motivo ed in onore di Giovanni Falcone, ha chiamato il figlio Giovanni. Il libro finisce con la visita di Giovanni alla sorella di Falcone.

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