La paura del futuro nell'adolescenza

Nel corso dell'adolescenza una delle paure più comuni è la paura del futuro e, in questo stato d'animo, ha il suo peso anche il contesto sociale ed economico in cui si vive.

Cos'è la paura del futuro?

Nel periodo di passaggio dalla fanciullezza all’età adulta, una delle paure più diffuse è sicuramente la paura del futuro, alimentata negli ultimi anni da una situazione geopolitica ed economica che spinge a mettere in discussione le scelte dei giovani.

Adolescenza: età di cambiamenti e scelte importanti

Come gestire la paura del futuro
Come gestire la paura del futuro — Fonte: getty-images

Come ormai noto, il periodo dell’adolescenza, che va circa dai 13 ai 18 anni, rappresenta per gli esseri umani un periodo di enormi cambiamenti: fisici, cognitivi, relazionali, emotivi e sessuali. Si tratta infatti del momento di vita in cui si costruiscono le basi dell’identità adulta, ci si distacca dalla famiglia, si esplora il mondo e si inizia a guardare più lontano. Tutti questi cambiamenti richiedono molte energie, creano confusione e talvolta sono alla base di malesseri psicofisici importanti. Inoltre, nell’arco di questi anni ricadono decisioni molto importanti, come la scelta di continuare o meno il percorso di studi e quale lavoro o carriera si vuole intraprendere.
Tutte queste richieste però non sono supportate da una base biologica che permetta ai giovani di compiere scelte così importanti: le aree del cervello che dovrebbero occuparsi di queste funzioni non sono infatti ancora del tutto sviluppate.

Insicurezza e paura del futuro

Quando a tutto ciò che succede a livello biologico, ormonale e mentale aggiungiamo l’instabilità dell’ambiente esterno, il risultato è quello di una paura del futuro intensa e, talvolta, paralizzante.
Ciò che spesso ci si chiede è proprio se il gioco ne vale la candela, se abbia senso impegnarsi e fare sacrifici senza avere la benché minima certezza di ciò che sarà. A livello di salute mentale, tutto ciò ha un impatto considerevole, generando spesso un senso generale di apatia, abulia, mancanza di interesse e la perdita di ogni speranza.
Tutto ciò si traduce in altissimi livelli di ansia e depressione, sempre più diffuse tra i giovani, specialmente se non  supportati, che a loro volta rendono il passaggio all’età adulta e la capacità di prendere decisioni importanti, ancora più problematici.

Come aiutare i giovani a guardare al futuro senza timore

Girarsi dall’altra parte ed etichettare i giovani come inetti, serve a ben poco. La responsabilità di aiutarli in questo processo così delicato e complesso ricade sugli adulti che li circondano. è quindi necessario mettere a loro disposizione più strumenti e sostegno possibili per poter trovare la propria strada, tra questi potrebbe essere utile:

  • coinvolgerli maggiormente nelle attività quotidiane e ricreative: fare sport insieme, viaggiare, andare al museo, tutto ciò che può stimolare creatività e curiosità;
  • non far sentire a loro la responsabilità economica: parlare di soldi, bollette e spese con tono preoccupato e colpevolizzante non fa che aumentare ansia e difficoltà nella presa di decisioni;
  • suggerire un supporto psicologico: in questa sede si può infatti lavorare sull’orientamento e lo sviluppo di risorse cognitive, emotive e socio relazionali indispensabili per la vita adulta;
  • mettere da parte giudizi e preconcetti: va bene esprimere il proprio parere, essere autorevoli e offrire soluzioni alternative, ma è necessario anche lasciar spazio alle capacità dei giovani per lo sviluppo dell’autonomia;

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