La Pasqua ebraica: storia, simboli e tradizioni
Storia della Pasqua ebraica: origini, simboli e tradizioni di questa importante celebrazione che ricorda la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù
Indice
La Pasqua ebraica
La Pasqua ebraica, dall’ebraico Pesach, è una delle feste più importanti della tradizione ebraica. Questa ricorrenza festeggia la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù d’Egitto.
Ma vediamo le origini e le tradizioni di questa importante celebrazione che si svolge nel mese ebraico di Nissàn.
Pasqua ebraica: origini
La Pasqua, in origine, era probabilmente legata all'attività pastorale e agricola delle popolazioni nomadi del Vicino Oriente, le quali praticavano questa celebrazione per offrire le primizie del gregge e per offrire i primi raccolti della terre, tra cui il frumento.
Questa festa assunse un nuovo significato con Mosè, diventando la celebrazione annuale nel quale si ricorda la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù d'Egitto, attraverso il passaggio del mar Rosso. La fuga dall’Egitto del popolo ebraico viene raccontata nel libro Esodo, presente sia nella Torah ebraica e che nella Bibbia cristiana. Mosè, prima di lasciare l’Egitto, istruì il popolo ebraico e ordinò alle famiglie di sacrificare un agnello di un anno di età e di segnare con il sangue dell’animale gli stipiti delle porte di casa. In questo modo, i primogeniti ebrei si sarebbero salvati dall’ultima piaga d’Egitto che, invece, coinvolse i primogeniti egiziani. Gli ebrei furono liberati dalla schiavitù e iniziarono il viaggio verso la Terra Promessa.
In terra d’Israele questa festa dura sette giorni, fuori d’Israele, invece, la Pasqua ha una durata di otto giorni.
La Pasqua ebraica: simboli e tradizioni
Anche se nel corso degli secoli ci sono state modifiche e variazioni, il rituale della Pasqua ebraica rimane sostanzialmente lo stesso.
Tra i simboli più importanti c'è sicuramente il pane azzimo (matzà), che rimanda alla veloce fuga degli ebrei, essi, infatti, lasciarono l'Egitto così in fretta da non avere il tempo necessario alla lievitazione del pane. Per questo motivo, durante la Pasqua è vietato mangiare e possedere alimenti lievitati. Per questo si mangia il pane azzimo, pane non lievitato, simbolo dell'asprezza della schiavitù.
La prima sera è fortemente simbolica poiché si celebra il Seder ("ordine"), cena ricca di tradizioni e usanze. In questa occasione vengono rievocare le fasi dell'Esodo, si legge il testo della Haggada, ovvero la raccolta di interpretazioni rabbiniche che narra l'uscita dall'Egitto e si intonano canti. La storia della liberazione degli ebrei dalla schiavitù viene rievocata anche attraverso la consumazione di cibi e bevande durante la cena: si consumano vino, pane azzimo, erbe amare e la salsa Charoset per ricordare le gioie e i dolori del popolo ebraico.
La festa di Pasqua è una celebrazione molto sentita, carica di significato storico-culturale per gli ebrei di tutto il mondo che continuano a celebrarla con grande devozione.
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