Pascoli: le 10 cose che devi sapere per superare l'interrogazione
10 cose che devi sapere su Giovanni Pascoli per superare l'interrogazione: scopri quali sono i punti da tenere a mente
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Giovanni Pascoli
Giovanni Pascoli è uno degli autori più prolifici e studiati del Novecento. Interprete principale della poesia simbolista italiana, è anche uno dei più complessi da memorizzare, per le tante figure retoriche di cui sono costellate le sue poesie.
Conosciuto principalmente per la poetica del Fanciullino, ha in realtà molti temi nascosti all'interno delle sue opere, cosa che rende necessaria una buona preparazione per affrontare al meglio compiti e interrogazioni. Ecco quindi le 10 cose che devi assolutamente tenere a mente se vuoi ottenere un buon voto in un'interrogazione su Pascoli.
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10 cose da sapere su Giovanni Pascoli
Ecco quali sono le cose che devi tenere a mente se vuoi superare un compito o un'interrogazione su Pascoli:
- Uno degli anni di svolta per Giovanni Pascoli è il 1867. In quell'anno, la morte del padre rompe la serenità familiare, ma i lutti non terminano. L’anno successivo muore la madre e poi la sorella e due fratelli. Questi eventi drammatici avranno grandissima influenza sulla vita del poeta e sulla sua produzione.
Negli anni 1882-95 ricostruisce il nido familiare assieme alle sorelle, ma questo lo fa chiudere al mondo esterno e alimenta ancora di più il suo pessimismo già presente. - Myricae è la prima raccolta poetica di Giovanni Pascoli. Inizia con un compendio di 22 poesie, che arriva a 152 nell'ultima versione. Il titolo viene dalla quinta bucolica di Virgilio, dove le piccole tamerici (myricae in latino) indicano la poesia umile. Per questo, la raccolta si compone di poesie brevi che ritraggono la vita campestre e la natura attraverso immagini, suoni, colori e impressioni. Gli oggetti intorno ai quali il poeta si concentra si caricano di valenze simboliche. A questo si aggiunge l’immagine ricorrente dei familiari morti del poeta.
- I Poemetti di Pascoli sono più lirici e meno narrativi: si tratta di racconti campestri in cui si parla di un mondo rurale e dei suoi valori: la vita contadina è per Pascoli una sorta di rifugio dai mali del mondo e dalla storia. Tornano anche qui le atmosfere mortifere richiamate dai simboli.
Importante dal punto di vista metrico, è l'uso della terzina dantesca. - I Canti di Castelvecchio sono collegati alla sua prima raccolta anche dal punto di vista stilistico, ma vedono anche tornare alcuni temi della seconda (la vita campestre, in particolare). Castelvecchio è il paese nel quale il poeta si rifugia nei momenti di riposo e al quale rimanda il titolo, sia il paese natale, luogo del nido perduto. Non mancano ancora temi come il sesso, vissuto con turbamento, e la morte, rifugio finale.
- I Poemi conviviali - il cui nome deriva dall'essere stati pubblicati in gran parte sulla rivista Il Convito - comprendono poemetti dedicati a personaggi e fatti del mito e della storia antica, dalla Grecia fino al Cristianesimo delle origini. la lingua ricalca stilemi classici, ma anche qui tornano i soliti temi pascoliani.
- Il decadentismo di Pascoli è leggeremente diverso da quello di altri autori italiani e stranieri a lui contemporanei. Ciò che lo classifica come un poeta decadente è la crisi della scienza e del positivismo che manifesta nell'ultimo periodo della sua vita, ma anche la rappresentazione della realtà attraverso valenze simboliche, che si legano al mistero che c'è al di là delle stesse.
Altro elemento tipico del decadentismo in Pascoli è il pessimismo, che nasce dalla morte di suo padre, vittima del male del mondo, e che non trova sollievo neppure nella ricerca di una fratellanza tanto agognata. - La poetica del fanciullino è espressa nell'omonimo saggio del 1897. Pascoli dice che il poeta deve guardare il mondo con li occhi di un fanciullino, e lasciarsi andare allo stupore. la poesia di Pascoli diventa in questo modo conoscenza prerazionale, non logica, al punto che il poeta riesce, con la sua capacità, a cogliere anche i simboli irrazionali e le verità più misteriose. Il poeta è quindi un veggente: rispetto agli altri uomini si nutre di mistero ed è in grado di decifrarlo.
- I temi principali di Pascoli sono: la natura e la campagna (generalmente idealizzate), le piccole cose (tutte ugualmente degne di entrare in letteratura ed essere menzionate), le vicende autobiografiche (che in genere prendono le mosse dalla morte del padre, come X agosto), e infine il mito e la storia antica (che prendono invece ispirazione dalla sua formazione classica).
- La poesia per Pascoli ha un'utilità morale e sociale, secondo i dettami dell'estetismo. La poesia pura di Pascoli è portatrice di un grande messaggio sociale, una sorta di utopia umanitaria, il sogno irrealizzabile di un mondo migliore.
- Pascoli si occupa di politica attivamente fino al 1879, anno in cui, da aderente al partito socialista, viene incarcerato per tre mesi. Una volta uscito, smette la sua carriera politica, lasciandosi andare unicamente al supporto interventista per la guerra coloniale del 1911 con la poesia La grande proletaria si è mossa.
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