Parigi val bene un Erasmus

Da Bari alla tour Eiffel: i cinque mesi di Luca capitato nella capitale francese per caso, ma innamoratosi in un batter d'occhio della sua atmosfera

Parigi val bene un Erasmus

Frenetica, meravigliosa tanto che la rivivrei subito. Avete già capito che mi sono letteralmente innamorato di Parigi, dei parigini e dei francesi in genere, vero? E dire che mi sono ritrovato lì quasi per caso, catapultato da Bari direttamente sotto la Tour Eiffel.

Si trattava infatti dell’unica opzione offertami dal Prof. per completare la mia tesi all’estero attraverso attività di laboratorio. La mia voglia di Erasmus era comunque talmente tanta che non potevo dire di no. Così dalla Puglia alla Francia il passo è stato breve e neanche troppo difficile visto che l’Università di Parigi mi ha persino trovato una camera. Devo dire che sono stato fortunato. L’Università mi ha procurato una camera singola. L’unica cosa che mi hanno imposto è stata di allungare di un mese l’Erasmus, in modo tale da poter occupare la stanza per l’intero semestre francese.

Devo dire che anche altri miei amici non hanno perso troppo tempo per trovare casa. Ad esempio Filippo si è mosso attraverso internet ed ha fatto qualche telefonata dall’Italia, premunendosi di un alloggio ancor prima di partire. La mia fortuna si è prolungata anche nel costo dell’alloggio. La stanza mi è costata infatti solo 350 euro al mese. Mi ritengo fortunato perchè Parigi solitamente è ben più cara, tanto che tra tutti i miei amici nessuno se l’è cavata con meno di 400 euro a stanza.

Qualche difficoltà in più l’ho incontrata invece con la lingua, anche se mi sono bastate poche settimane per rinfrescare le reminiscenze delle scuole medie. Ricordavo praticamente nulla e per rispolverare il mio francese è stato importante non frequentare solo italiani. Ho prediletto gruppi misti, dove per interaggire ero costretto ad avventurarmi con il francese. I parigini non sono troppo accoglienti. Tengo a specificare parigini perchè per la mia esperienza il resto dei francesi è molto amichevole ed addirittura al sud sono molto simili agli italiani: in questo devo dire di essere rimasto molto sorpreso perchè la mia idea dei « cugini » d’oltralpe non era poi troppo positiva.

Dall’università sono stato aiutato solo in parte, in quanto in Francia, come dicevo prima, sono andato a completare la mia tesi di laurea. In questo senso la mia esperienza non è molto indicativa per raccontare l’essenza delle università francesi in quanto con la mia attività di laboratorio ho praticamente faticato quanto avrei fatto in Italia. Qualcosa però l’ho notata, anche interaggendo con altri ragazzi erasmus, italiani e non.

Le differenze rispetto all’Italia ci sono e non sono poche. Innanzitutto noi Erasmus siamo avvantaggiati, sarebbe sbagliato negarlo. Inoltre in tanti mi hanno raccontato di sentirsi praticamente come al liceo, con tanto di compiti a casa, da svolgere per il giorno successivo alla lezione. Immagino che per uno studente francese, non avvantaggiato come gli erasmus, tutto ciò possa essere piuttosto pesante.



Parigi l’ho girata in lungo e in largo. In questo i trasporti mi hanno aiutato e non poco. Funzionano benissimo! La metro è aperta fino all’una di notte. Ed anche quando il servizio si interrompe ci sono gli autobus notturni che sono molto efficienti, raggiungendo tutte le zone della città. I costi sono chiaramente superiori a quelli italiani. Una corsa semplice costa 1 euro e 40 centesimi. L’abbonamento mensile costa invece 51,5 euro ed è valido sia per la metro che per gli autobus di superficie. Vi consiglio di fare molta attenzione ai controlli che spesso vengono effettuati anche da personale in borghese. La multa se vi beccano è di 45 euro.

Probabilmente se avessi potuto scegliere avrei scelto di andare in Spagna a fare l’Erasmus. Nonostante tutto da un punto di vista del divertimento però Parigi non mi ha affatto deluso. C’era sempre qualcosa da fare. Io preferisco non consigliare niente in particolare anche perchè il bello di questa città è la sua capacità di sorprenderti ogni volta. Ribadisco solamente che di posti dove divertirsi ce ne sono tanti. Ad esempio c’è il Mix, una discoteca che per gli studenti Erasmus è completamente gratuita. Comunque ci si diverte ovunque, spendendo cifre assolutamente abbordabili. Per una birra si va dai 4 ai 6 euro. Per mangiare circa 10-15 euro.

Approposito di cibo, mi sono letteralmente innamorato delle crepes. Le ho mangiate in ogni forma e dimensione, non facendomi mancare nessun gusto. La cosa bella di Parigi è che si può assaggiare qualsiasi tipo di cucina, dalla messicana, all’indiana, passando per la greca e cinese, fino, ovviamente e meno male, all’italiana. Almeno per questo però l’Italia mi è mancata, anche se io a Parigi ci tornerei di corsa.

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