Orientamento post diploma: perché è importante

Conoscersi meglio e imparare a comprendere le proprie attitudini, ecco i punti cardine dell'orientamento post diploma, in vista dell'università

Orientamento post diploma: perché è importante
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Orientamento post diploma: perché è importante

Orientamento post diploma
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Cosa accade dopo l’esame di maturità? I giovani studenti si ritrovano dinanzi a una delle scelte più importanti della propria vita. Una singola decisione che avrà un impatto determinante sui successivi anni di vita. Nella maggior parte dei casi, si vive questo momento nella più totale incertezza. Si ha la convinzione di voler proseguire gli studi ma, di fatto, non un’idea chiarissima sul miglior percorso per raggiungere i propri obiettivi. La situazione si complica ulteriormente se in famiglia non si hanno esempi diretti.

Al tempo stesso, però, il discorso può farsi complesso anche in presenza di uno o due genitori laureati. Potrebbero infatti avere in mente un futuro accademico ben diverso da quello del diretto interessato. Considerando tutto ciò, è facile comprendere quanto l’orientamento post diploma sia di importanza cruciale (Test orientamento universitario: scopri per quale facoltà sei più portato!). Avere un’idea precisa degli sbocchi professionali, ricevendo al tempo stesso consigli sui corsi di laurea più adatti alla propria indole, non ha prezzo.

Cos’è il test di orientamento post diploma

Nonostante la giovane età, ai neodiplomati viene chiesto di prendere una decisione cruciale, che potrebbe dettare il percorso della propria vita. Se è vero che alcuni hanno un’idea ben precisa del proprio percorso, al netto del fatto che potrebbe modificarsi nel corso del tempo, altri vivono nell’ansia scatenata dall’incertezza.

Soprattutto per questa seconda categoria di soggetti, il test d’orientamento è qualcosa di utile e, in alcuni casi, salvifico. Si tratta in pratica di una prova attitudinale, che mira a porre lo studente dinanzi a un processo di autovalutazione.

Test e prova non sono realmente termini che aiutano a comprendere l’idea che è alla base di tutto ciò. Si tratta infatti di un confronto onesto con se stessi. Pur tenendo conto di come l’esito non rappresenti una verità assoluta e indiscutibile, di certo aiuterà a garantire maggior chiarezza nei ragazzi meno decisi sul proprio domani lavorativo.

Come detto, scegliere il percorso di studi non è cosa semplice, anzi. Tutti si sono ritrovati nella stessa condizione. Ciò per evidenziare come non ci sia nulla di sbagliato nell’avere un semplice “non lo so” come risposta all’annosa domanda: “Cosa vuoi fare nella vita?”.

L’orientamento post diploma è cruciale per esplorare quella che è la propria personalità, conoscendosi meglio. Nello specifico, consiste in una serie di domande psicoattitudinali, il cui fine è quello di far emergere le propensioni dei singoli studenti. Sulla base delle inclinazioni poste in evidenza, si potrà infine indicare uno o più percorsi di studi universitari particolarmente adatti. Tutto ciò potrebbe anche generare delle ipotesi di iscrizioni ad atenei mai presi in considerazione, di fatto ampliando la mente del candidato. In sintesi, è un aiuto nella scelta, di certo non un obbligo, un’ispirazione in una fase complessa e dubbiosa.

Perché è utile il test di orientamento post diploma

Superata la soglia dei 30 anni, è possibile guardarsi indietro e analizzarsi. In questa fase della nostra vita, forse per la prima volta siamo in grado di autoanalizzarci in toto, riconoscendo pregi e difetti del proprio carattere. Sappiamo quali sono gli sbagli commessi e quali le scelte che non rimpiangeremo mai. Col senno di poi, tornassimo indietro, faremmo di certo qualcosa di diverso, non soltanto in ambito scolastico.

Ecco, tutto ciò è vero a 30-32 anni, ma la scelta del percorso universitario è richiesta a 18, quando il livello di esperienze è minimo, così come il grado di conoscenza di sé. È facile capire, dunque, come qualsiasi aiuto per mettere a fuoco gli anni di studio che si hanno davanti è ben accetto. Ecco, dunque, tutti i vantaggi dell’orientamento post diploma:

  • Per alcuni il test di orientamento è una sorta di sessione di autoanalisi. Ogni domanda mira a gettare luce su un aspetto ben specifico del proprio essere. I quesiti sono mirati e studiati per aprire la mente. Provare a conoscersi costringe a riflettere su interessi, preferenze, abilità, propensioni, valori e non solo. Nascosto in un questionario potrebbe celarsi un’attitudine sconosciuta o ignorata, che in realtà ha molta più importanza per sé di quanto si immaginasse;
  • Molti ragazzi sono aggrappati a una certa idea di futuro fin da piccoli. Il loro futuro sembra segnato, il che genera una certa dose di invidia nei soggetti più indecisi. Restare però così ancorati a un’idea, magari sviluppata durante l’infanzia, non è sempre la scelta ideale. Il tempo ci cambia, così come il bagaglio d’esperienze. Per questo motivo è sempre importante prestare la massima attenzione al test di orientamento post diploma, anche se si è certi d’avere già la risposta. Esplorare le proprie opzioni non è mai qualcosa di inutile. Prima di decidere, sarebbe il caso di valutare approfonditamente tutti i settori. Un modo per avere anche un piano B, in caso di evoluzioni personali inattese;
  • Il test, insieme con il confronto con i docenti, offre un vero e proprio supporto nella pianificazione degli anni che verranno. I ragazzi ottengono informazioni su carriere, corsi di studio e competenze richieste per approcciarsi a determinati settori. Al tempo stesso, è bene comprendere come sia possibile realizzare una data carriera attraverso differenti percorsi di studio. Molti giornalisti sono laureati in giurisprudenza, ad esempio;
  • Il test di orientamento post laurea non è la soluzione definitiva a quel senso d’ansia che opprime un po’ tutti al termine delle scuole superiori. Consente però di risparmiare tempo ed energia. È un momento di assoluta onestà con se stessi, al fine di evitare un gravoso errore, che potrebbe tramutarsi in anni di sofferenza mentale e sensi di colpa. Spesso la risposta che si ottiene non è univoca, anzi nella maggior parte dei casi non lo è. Ciò vuol dire ricevere un supporto nell’escludere alcune opzioni certamente distanti dalle proprie inclinazioni, concentrandosi su un ventaglio decisamente più papabile.

Orientamento post diploma: non solo un test

Per quanto possa avere la sua importanza, parlare di orientamento per i neodiplomati vuol dire molto di più.

Comprende anche un approfondito questionario, ma non inizia e termina con esso.

Si tratta di un vero e proprio percorso formativo, la cui durata può andare da 10 a 15 ore, in media. I giovani vengono affiancati da docenti, ricercatori universitari, professori e non solo. Questo aspetto varia a seconda del tipo di organizzazione locale.

Prima ancora di spingere gli studenti a guardarsi dentro, analizzandosi, si offrirà loro una sorta di finestra sul domani. Tutto ciò che hanno, nella maggior parte dei casi, è un insieme di testi di presentazione di differenti facoltà, che non rappresentano la realtà dei fatti. Gli esperti in materia sapranno offrire il frutto della propria esperienza, maturata in anni di studio e lavoro.

A ciò si aggiunge una dettagliata presentazione di quelle che sono le esperienze didattiche disponibili, fornendo consigli preziosi sulla base delle analisi condotte sulle singole personalità e attitudini.

Ecco gli obiettivi finali:

  • conoscere e comprendere il contesto di formazione superiore;
  • ottenere informazioni dettagliate sulle varie proposte formative;
  • maturare esperienza di didattica disciplinare, laboratoriale e partecipativa;
  • autovalutare le proprie conoscenze;
  • consolidare competenze;
  • conoscere i vari settori del lavoro, con possibili sbocchi occupazionali.

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