Orazio, Ode 1 libro 1: traduzione e analisi

Orazio, Ode 1 libro 1: traduzione e analisi dell'ode proemiale in cui l'autore spiega la scelta della vita dedicata alla poesia

Orazio, Ode 1 libro 1: traduzione e analisi
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ORAZIO, ODE 1 LIBRO 1

Orazio, ode 1 libro 1: analisi e traduzione
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Le odi di Orazio sono una raccolta di poesie dedicate a Mecenate e Augusto e rappresentano il momento più maturo nella produzione di Orazio. La prima Ode di Orazio è dedicata a Mecenate, di cui esalta l'oroglio per l'amicizia.

ANALISI

Questo carmen è il proemiale e contiene la scelta di Orazio di una vita dedicata interamente alla poesia. Presenta la contrapposizione tra la propria scelta e quella di altri generi di vita, schematizzati in corrispondenza agli obiettivi: gloria, onori, piacere e ricchezza; però il poeta non condanna né esclude scelte esistenziali diverse dalla sua. Si inserisce in una diatriba fra filosofi e poeti: secondo i filosofi il problema era affrontato nell’ottica della vita migliore da dover realizzare, mentre per i poeti bisognava ricerca la cosa più bella.

L’intento di Orazio è di unire questi due aspetti e proporre una poesia dotta, al contrario dei neoteroi che parlavano di nugae. Orazio scrive che la poesia deve essere il premio fatto di edera delle fronti dotte, deve essere perfetta sotto il profilo artistico, con lo scopo di dare spazio a ciò che è sommamente bello e buono. Quest’ode è strutturata secondo il lucidus ordo, ossia uno schema geometrico perfetto.

I versi sono 36, distribuiti in modo che i primi due e gli ultimi due, dedicati a Mecenate, racchiudano come una cornice il testo, conferendogli una struttura circolare, mentre nella parte centrale vi sono i lebensbilder, ossia i quadri di vita, dove è inserita anche la scelta del poeta. I lebensbilder sono quadretti di vita altrui in quattro sequenze, corrispondenti ai quattro tipi fondamentali di vita. Il primo è il bios filodoxos, ossia la vita che cerca la gloria e l’onore, rappresentata dall’atleta olimpionico e dal candidato politico, il secondo è il bios filocrematos, la vita che cerca la ricchezza, presentata dal latifondista, dal contadino che si arricchisce e dal mercante, poi vi è la bios filedonas, cioè la vita che cerca il piacere come l’epicureo, il soldato o il cacciatore, e infine la bios filosofos, che cerca la sapienza e rappresenta la scelta del poeta stesso.

TRADUZIONE

O Mecenate, disceso da antenati re, o mia difesa e mia dolce gloria, vi sono quelli a cui piace raccogliere con il carro la polvere di Olimpia e la meta evitata dalle ruote infuocate e la palma che dà gloria innalzano agli dei, signori delle terre:  questo (gioisce) se la folla dei volubili quiriti gareggia nell’innalzarlo ai triplici onori, quello (gioisce) se ha ammassato nel proprio granaio tutto (il grano) che si spazza dalle aie libiche. Giammai potresti neppure con le condizioni attaliche allontanare chi prova piacere a sarchiare i campi paterni, così che su nave Cipria solchi, marinaio pavido, il mare Mirtoo. Mentre il commerciante teme l’africo che soffia con le onde del mare Icario e loda la tranquillità e i campi del suo paese; ma subito fa riparare le navi squassate e non sopporta la mediocre povertà.

C’è chi non disprezza i bicchieri di massico invecchiato e nè di spendere una parte della giornata destinata  agli affari e ora sdraiato con le membra sotto un verde corbezzolo, ora presso una sorgente mormorante di acqua sacra. La vita militare piace a molti e piace il suono della tuba unito a quello della cornetta e (a molti piacciono) le guerre odiose per le madri. Rimane sotto il cielo freddo il cacciatore immemore della dolce sposa, sia che sia stata avvistata una cerca dai cani fedeli, sia che un cinghiale marsico abbia rotto le ritorte reti. L’edere, premio delle fronti dotte, mi uniscano agli dei del cielo e il gelido bosco (delle Muse) e le danze delle ninfe con i cori dei satiri mi separino dal volgo, se Euterpe non mi proibisce il flauto e Polimnia non rifiuta di accordare la lira di Lesbo. E se tu mi porrai  tra i poeti lirici, con il capo alto levato toccherò le stelle.

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