Opere di Demostene: Contro Conone, Sulle Simmorie, Per i Megalopolitani e Sulla libertà dei Rodii
Contro Conone e le orazioni politiche più importanti di Demostene, quali: Sulle Simmorie, Per i Megalopolitani e Sulla libertà dei Rodii. Riassunto delle opere dell'oratore ateniese
OPERE DI DEMOSTENE: ORAZIONI
Il corpus delle opere di Demostene comprende sessantuno orazioni, di cui almeno venti di attribuzione impossibile o dubbia, cinquantasei proemi e sei lettere certamente spurie. Fra le orazioni, sono difese come Demostene/eniche, con buone ragioni, quella intitolata "Sulla finanza" e la "Quarta Filippica", a torto, invece, quella intitolata "Su Alonneso", il cui autore è Egesippo.
DEMOSTENE: CONTRO CONONE
Fra le orazioni composte per i processi civili, si distingue tra tutte, quella intitolata "Contro Conone". Si tratta di un discorso piuttosto breve, in cui si parla di Aristone, un giovane che ha subito molti soprusi durante la carriera militare e successivamente è stato spogliato, percosso e gettato nel fango dal convenuto. Demostene descrive in maniera dettagliata e realistica le bravate e gli scherzi dei commilitoni di Aristone. La vita di una guarnigione militare viene narrata nei suoi tratti più tipici, rappresentati soprattutto dagli scherni e dall'arroganza indisciplinata di alcuni soldati.
La parte più celebre di questa orazione è quella in cui è raccontato l'incontro occasionale durante il quale Conone, il militare ateniese che conseguì un'importante vittoria a Cnido, contro Pisandro, nel 394 a. C., ricorda le sue gesta, imitando il canto "dei galli vincitori" e torturando un malcapitato, il quale, alla fine, si trova nel bagno, gonfio, ferito e pieno di piaghe e, fra la urla della madre spaventata e delle ancelle atterrite, è curato dal medico.
DEMOSTENE: ORAZIONI POLITICHE
Le prime orazioni politiche di Demostene sono tutte anteriori allo scoppio della battaglia antimacedone. Fra queste, le più importanti sono: "Contro Androzione", "Contro Timocrate", "Contro Aristocrate", "Contro Leptine", "Sulle simmorie", "Per i Megalopolitani", "Sulla libertà dei Rodii".
DEMOSTENE: SULLE SIMMORIE
Il discorso "Sulle simmorie" fu composto da Demostene nel 354 a. C. e riguardava la linea politica di Eubulo. Avendo appreso la notizia dei preparativi per effettuare una guerra contro la Persia, i gruppi democratici temevano un'imminente invasione della Grecia e proposero, perciò, di organizzare una guerra preventiva. Demostene, invece, non era convinto che si sarebbe verificato un attacco imminente da parte dei Persiani e neppure che il vero nemico della Grecia fosse il Gran Re di Persia. L'oratore riteneva che sarebbe stato un grave errore assumersi il ruolo di aggressori, prendendo l'iniziativa di dichiarare guerra alla Persia, illudendosi che la battaglia si sarebbe conclusa rapidamente.
Demostene sostenne, perciò, la necessità di un rafforzamento della flotta mediante la riforma delle simmorie, ovvero dei gruppi di cittadini che avevano il compito di costruire le navi; egli propose che, date la difficoltà economiche in cui si trovavano i ricchi, il numero dei cittadini obbligati a fornire contributi per la costruzione delle navi, fosse elevato da milleduecento a duemila. Si trattava di un modo per spegnere gli entusiasmi di quelli che volevano la guerra; infatti, nessun cittadino, in un momento di per sé tanto critico e difficile, sarebbe stato disposto a versare altri denari per lo Stato; e così accadde. La proposta, avanzata da Demostene, della riforma delle simmorie, non riguardava, quindi, una politica di intervento, ma di disimpegno.
DEMOSTENE: PER I MEGALOPOLITANI
L'orazione "Per i Megalopolitani", composta nel 353 a.
C., affrontava i problemi dei rapporti fra le città egemoni della Grecia, ossia Atene, Sparta e Tebe. L'occasione per scrivere questa orazione, fu offerta dalla richiesta degli ambasciatori di Megalopoli, una città dell'Arcadia, di un'alleanza difensiva contro Sparta, la quale minacciava la loro autonomia. Sparta, però, era da molti anni legata ad Atene, e Megalopoli era alleata con Tebe.
Demostene non ebbe dubbi sulla decisione da prendere, in quanto gli interessi di Atene richiedevano di schierarsi accanto ai Megalopolitani. Callistrato, uno degli uomini politici più importanti di Atene, era riuscito a imporre l'alleanza con Sparta, quando Tebe era aveva raggiunto l'apice della sua potenza; successivamente, i Tebani, che dovevano fronteggiare le lotte contro i Focesi, si trovarono in difficoltà e Sparta cominciava a riemergere; in una situazione così complessa, era necessario sostenere i Megalopolitani, per salvaguardare gli equilibri di potere.
DEMOSTENE: SULLA LIBERTA’ DEI RODII
L'orazione "Sulla libertà dei Rodii", composta da Demostene nel 351 a. C., era incentrata sul problema di creare una nuova politica di alleanze con le altre città appartenenti alla Lega marittima. I Rodî erano stati i primi a staccarsi dalla Lega marittima, istigati dal re di Caria, Mausolo, il quale aveva poi obbligato i democratici ad andare in esilio. Costoro giunsero ad Atene e, avendo riconosciuto il loro errore, chiesero perdono agli Ateniesi e li pregarono di ripristinare l'antica alleanza.
Mentre la maggior parte degli Ateniesi non voleva assecondare la loro richiesta, Demostene, invece, prese le loro difese e si schierò dalla loro parte; egli fece ciò, non in nome di un comune ideale di libertà, ma perché vedeva nel ripristino dell'alleanza con i Rodî, un'occasione da non perdere per riconquistare l'antica influenza; infatti, l'oratore era convinto che, dopo il ritorno di questo popolo nella Lega marittima, anche altre popolazioni che si erano distaccate dall'alleanza con Atene avrebbero agito allo stesso modo e così, la capitale dell'Attica avrebbe riacquistato la supremazia che aveva ottenuto in precedenza. La proposta di Demostene fu bocciata e, a questo punto, la rottura con Eubulo era ormai inevitabile.
Altre opere di Demostene: