Le operazioni di mercato aperto e su iniziativa delle controparti

Approfondimento sulle operazioni di mercato aperto e sulle operazioni su iniziativa delle controparti: cosa sono, caratteristiche e classificazione

Le operazioni di mercato aperto e su iniziativa delle controparti
getty-images

LE OPERAZIONI DI MERCATO APERTO

Le operazioni di mercato aperto e su iniziativa delle controparti
Fonte: getty-images

Le operazioni di mercato aperto sono classificate in: operazioni di rifinanziamento ed emissioni di certificati di debito della BCE.

Le operazioni di rifinanziamento consistono nella stipulazione di contratti pronti contro termine tra i vari istituti di credito nazionali e le rispettive banche centrali.

Possono essere effettuati pronti contro termine di due diversi tipi a seconda dello scopo per cui sono fatti:

  • pronti contro termine di impiego, in cui l'istituto di credito acquista titoli mobiliari dalla banca centrale del suo Paese per poi rivendere a scadenza i titoli stessi a un prezzo maggiorato. Questa operazione, che per gli istituti di credito privati è conveniente in quanto il prezzo a termine come sappiamo è sempre maggiore del prezzo a pronti, serve per eseguire una politica economica restrittiva, infatti se le varie banche private investono nei pronti contro termine emessi dalla banca centrale del loro Paese, vuol dire che avranno meno risorse da impiegare altrimenti e quindi si riduce seppure temporaneamente la quantità di moneta in circolazione e quindi si ha anche una riduzione della base monetaria;
  • pronti contro termine di finanziamento, che hanno esattamente lo scopo opposto. In questo caso infatti è la banca centrale che acquista dalle banche private i titoli mobiliari e pronti per poi rivenderli a termine a un prezzo maggiorato.

In questo caso quindi le banche private hanno un costo di finanziamento costituito dalla differenza tra il prezzo a termine e quello a pronti e soprattutto però hanno momentaneamente una maggiore disponibilità di moneta da impiegare, quindi si ha un aumento della quantità di moneta in circolazione e quindi un'espansione della base monetaria;

Certificati di debito della BCE, la cui remuneratività è data dalla differenza tra il prezzo di emissione sotto la pari e il valore nominale rimborsato a scadenza, la cui durata massima è di 1 anno.

In tutte queste operazioni è di fatto la Banca Centrale Europea a influenzare il comportamento delle banche private, manovrando i tassi dei pronti contro termine.

Infatti se la banca centrale vuole realizzare una politica espansiva della base monetaria, farà in modo che per le banche sia conveniente indebitarsi presso le rispettive banche nazionali e quindi definirà dei tassi bassi per i pronti contro termine di finanziamento in maniera tale che le banche siano invogliate a ricorrere a questo strumento di finanziamento e quindi aumentino le loro disponibilità liquide espandendo così la base monetaria.

Al contrario, se la BCE vuole fare una politica restrittiva, farò in modo che i tassi dei pronti contro termine di impiego siano alti, in modo da invogliare le banche private a impegnare le loro risorse monetarie investendole nei pronti contro termine di impiego.

Se le banche investono le loro risorse nei P/T di impiego infatti, queste risorse vengono tolte dalla circolazione, diminuisce quindi temporaneamente la quantità di risorse monetarie in circolazione e si attua quindi una politica restrittiva della base monetaria.

Per i certificati della BCE vale lo stesso discorso: se la BCE vuole fare una politica restrittiva, farà in modo che essi risultino convenienti per le banche private che in questo modo investono in questi certificati di debito riducendo temporaneamente la quantità di risorse a loro disposizione e riducendo quindi nel complesso la base monetaria.

LE OPERAZIONI SU INIZIATIVA DELLE CONTROPARTI

Le operazioni su iniziativa delle controparti sono operazioni di brevissima durata (sono dette overnight, infatti durano dal pomeriggio di un giorno fino al mattino del giorno successivo) che vengono appunto proposte dagli istituti di credito privati alle rispettive banche centrali.

Possono essere sia richieste di finanziamenti (e quindi indebitamenti delle banche private nei confronti delle banche centrali), sia depositi (e quindi si ha l'indebitamento della banca centrale nei confronti della banca privata che ha effettuato il deposito).

Ovviamente anche in questo caso i tassi passivi e attivi su queste operazioni sono definiti dalla BCE, che metterà tassi bassi nel caso in cui desideri invogliare le banche private ad indebitarsi aumentando così le loro disponibilità monetarie ed espandendo quindi la base monetaria mentre al contrario metterà tassi alti nel caso in cui desideri che le banche private investano le loro disponibilità monetarie riducendo così momentaneamente la quantità di moneta a loro disposizione e riducendo quindi momentaneamente la base monetaria.

Un consiglio in più