Omero, Iliade di Alessandro Baricco
Omero, Iliade di Alessandro Baricco: scheda libro del romanzo con riassunto della trama e descrizione dei personaggi. Di cosa parla il libro
Indice
Omero, Iliade, di Alessandro Baricco
Omero, Iliade è un libro dello scrittore italiano contemporaneo Alessandro Baricco, che racconta in prosa i fatti narrati nell'Iliade di Omero.
Il poema epico scritto da Omero prende una nuova luce attraverso la sua narrazione: vediamo qui il riassunto della trama e la descrizione dei personaggi.
Omero, Iliade, trama
Paride è innamorato della bella Elena, sposa di Menelao, la rapisce e la porta con sé a Troia. Menelao, offeso, dichiara guerra ai troiani appoggiato dal fratello Agamennone, re degli achei, che saccheggiano periodicamente le città vicine.
Dall'inizio dell'assedio di Troia sono passati nove anni, e gli Achei hanno bisogno di rifornimenti. Li cercano a Tebe, dove Agamennone vede una ragazza, Criseide, e la porta con sé per renderla sua schiava. Crise, padre di Criseide e sacerdote di Apollo, va da Agamennone a richiedere indietro sua figlia, ma Agamennone lo scaccia malamente: causa così l'ira degli dei, che si vendicano con una terribile pestilenza nel campo acheo.
Agamennone interpella Calcante, famoso indovino. È lui a dichiarare che la causa di questa pestilenza è il rapimento di Criseide,e che solo la sua restituzione potrà placare gli dei. Ma Agamennone si rifiuta: ne segue una lite con Achille, che si conclude con la richiesta di prendere con sé Briseide, schiava di Achille e parte del suo bottino, per poter restituire Criseide al padre.
La fiducia dei guerrieri verso Agamennone si affievolisce dopo l’ingiustizia riservata ad Achille, il più forte e valoroso fra i guerrieri achei. Tersite, uno dei guerrieri anchei, parla ad Agamennone a nome di molti dei suoi compagni, ma viene picchiato. Agamennone però, dà ai guerrieri una ragione per combattere: la speranza di un ritorno a casa.
L'esercito dunque avanza mentre anche i nemici schierati gli vanno incontro. Paride, figlio di Priamo, avanzò davanti a tutti sfidando i principi achei, finché non si mostra Menelao, che lo fa fuggire. Ettore, eroe troiano, gli parla e Paride si decide a sfidare in duello Menelao: il vincitore avrebbe ottenuto Elena e tutte le sue ricchezze.
Il giorno del duello Elena si trova nelle sue stanze, quando una figlia di Priamo la va a chiamare e le spiega ciò che sta accadendo. Corre allora alle porte Scee dove Priamo le chiede informazioni su tutti i principi Achei, suoi nemici.
Poi chiamano il re di Troia, che ha il compito di stipulare la pace. Quando tutto è compiuto Priamo chiede di ritornare in città per non vedere suo figlio combattere contro Menelao. Il duello si conclude con Menelao che sta per dare il colpo di grazia a Paride, ma quest'ultimo riesce a fuggire e a ritrovarsi nelle stanze di Elena, che si concede a colui che tutti considerano ormai un codardo.
Pàndaro, un altro guerriero troiano, colpisce Menelao a tradimento con la sua freccia. Lo ferisce, mentre i troiani continuano ad avanzare approfittando del momento della confusione degli achei. La situazione si capovolge in favore di questi ultimi quando scende in battaglia Diomede, figlio di Tideo.
Ettore ascolta il consiglio di Eleno, figlio di Priamo, che va in città per chiedere alla madre di pregare Atena per avere il suo sostegno. prima di tornare in battaglia Ettore va a casa ma non trova la moglie e il figlio, scoprendo che sono corsi alle porte Scee temendo per lui. Ettore corre loro incontro, trovandoli in lacrime, e qui può dare l'addio a sua moglie Andromaca e a suo figlio Astianatte. Entrambi tornano in casa e piangono l'uomo, di cui già prevedono la sorte.
Ettore combatte, poi sfida i principi achei, che lo temono. Infine tocca ad Aiace Telamonio, con cui combatte fino al calare del sole, congedandosi scambiandosi doni preziosi.
Dopo aver brindato, Nestore propone ai principi achei di costruire un muro attorno alle navi, ma nessuno accoglie quell’idea. La mattina seguente arriva un’ambasciata troiana che offre agli achei le ricchezze di Elena e altri doni in aggiunta per compensarli del tradimento, ma gli achei rifiutano. Si stabilisce un giorno di tregua per raccogliere i caduti e bruciare i corpi secondo l’usanza. Lo stesso giorno gli achei costruiscono finalmente un alto muro attorno alle navi come aveva consigliato Nestore.
Il giorno seguente la battaglia ricomincia, ma questa volta sono i troiani ad arrivare fin sotto il muro costruito dagli achei: quando arriva la sera è la prima volta che Ettore non riporta il suo esercito dentro le mura.
Un giorno, cinque uomini vanno alla tenda di Achille. Sono i più cari all’eroe, inviati da Agamennone per chiedere ad Achille di tornare a combattere offrendogli splendidi doni. Lui però rifiuta.
Il vecchio Fenice cerca di convincerlo, ma inutilmente. I cinque uomini, comunque, riescono a portare ad Agamennone la notizia che Achille scenderà in battaglia solo quando Ettore arriverà alle sue navi e non a quelle degli achei.
Quella notte Agamennone non riesce a prendere sonno e va da Nestore per decidere su da farsi, poi vanno a chiamare Ulisse ed infine Diomede. Si siedono in uno spiazzo e decidono chi andrà nell’accampamento troiano per capire la strategia del nemico.
Si offrono Ulisse e Diomede e partono immediatamente. Durante il tragitto sorprendono un soldato troiano, Dolone, che sta cercando di spiare gli achei.Lo catturano, ottengono da lui delle informazioni - come ad esempio il fatto che l'accampamento dei Traci sia la parte non protetta del campo nemico - e infine lo uccidono, offrendolo in sacrificio ad Atena.
Diomede uccide poi tutti i dodici Traci nella tenda insieme a Reso, re alleato ai troiani. Ulisse prende i cavalli e la carrozza del re e scappano verso le navi achee. Prima, però, prendono il corpo del soldato ucciso e lo issano sulla poppa della nave, come dono per Atena.
Nei giorni successivi gli Achei perdono molti uomini, e tanti altri vengono feriti: Agamennone, Ulisse Macaone.
Patroclo viene mandato da Achille a chiedere come stia Macaone e Nestore resta sorpreso nel sapere che ad Achille interessano le sorti degli Achei.
Inoltre, Patroclo chiede ad Achille le sue armi da indossare in battaglia per spaventare i troiani.
La guerra continua e i troiani attaccano il muro con Sarpedonte. Intanto anche Ettore, scagliando un'enorme pietra appuntita, scardina una delle porte. Ormai i troiani oltrepassano il muro da ogni parte. Gli achei non sanno se scappare o continuare a combattere,ma decidono di continuare. Anche i troiani fanno lo stesso, con Ettore a capo.
Gli achei si rianimano, Aiace colpisce Ettore.
Achille dà a Patroclo le sue armi, facendogli promettere che non combatterà realmente. Ma questo preso dal furore della battaglia inizia a combattere, uccidendo eroi e uomini valorosi fra cui Sarpedonte.
A un tratto una lancia lo colpisce al centro della schiena: è Euforbo, che però poi fugge, lasciando che sia Ettore a finirlo. Prima di morire dice che ad ucciderlo sono stati prima gli dei, poi Euforbo e poi Ettore, e prevede la sua morte per mano di Achille.
Ettore accetta il suo destino, e indossa le armi che una volta erano appartenute al glorioso Achille. I due eserciti combattono sul corpo di Patroclo per cercare di impossessarsene. Mandano poi Antiloco ad informare Achille della morte di Patroclo. Achille decide di tornare a combattere con la sua nuova armatura e Agamennone gli dà grandi doni, compresa Briseide.
In battaglia si scontra con Enea, protetto dagli dei, e che infatti riesce a salvarsi fuggendo.
I troiani terrorizzati si gettano nel fiume per cercare salvezza, ma Achille li uccide. Tutti i sopravvissuti troiani si rifugiano nella città tranne uno: Ettore.
Achille si avvicina ad Ettore, che fugge. I due corrono per tre volte attorno alle mura finché Deiforbo, fratello di Ettore, esce dalla città e si unisce ad Ettore dandogli il coraggio per affrontare Achille.
Quando però iniziò il vero duello, Deiforbo fugge. Achille infila la spada in un punto scoperto dall’armatura, dove il collo si appoggia alla spalla. Ettore ormai in fin di vita lo supplica di non lasciare il suo corpo alle bestie, ma Achille lega il nemico al carro e lo trascina tutto intorno alle mura di Troia. Il padre e la madre si gettano a terra dal dolore.
Una sera Priamo decide di andare da Achille per chiedere in cambio di splendidi doni il corpo di suo figlio. Riesce a suscitare la pietà di Achille paragonandosi a suo padre.
Molto tempo dopo queste vicende un uomo giunto naufrago nella terra dei Feaci, ad un banchetto in suo onore si commuoverà ascoltando un cantastorie di nome Demodoco narrare le gesta dei guerrieri che combatterono nella guerra di Troia e di un uomo che con il suo ingegno progettò un cavallo di legno che diede la vittoria agli achei contro i troiani. Quell’uomo di così tanto ingegno che adesso si commuove per un cantastorie è Ulisse.
Omero, Iliade: personaggi
Vediamo brevemente la descrizione dei personaggi che compaiono nel testo:
- Criseide: figlia di Crise, viene rapita da Agamennone dopo la distruzione di Tebe, e il ruo rapimento causa l'epidemia di peste tra gli Achei
- Crise: padre di Criseide, sacerdote di Apollo
- Agamennone: capo dell’esercito acheo, figlio di Atreo, guida gli Achei
- Achille: il più valoroso e forte fra i guerrieri achei, figlio di Peleo, secondo la leggenda è un guerriero immortale e invincibile tranne che per il tallone, suo punto debole.
- Calcante: il più famoso tra gli indovini, aveva predetto la sciagura che si sarebbe abbattuta sugli achei se Agamennone non avesse restituito Criseide.
- Tersite: guerriero zoppo e brutto, prova a parlare con Agamennone per convincerlo a restituire la schiava di Achille.
- Ettore: figlio di Priamo, sposo di Andromaca e padre di Astianatte, il più forte guerriero troiano, ucciso da Achille in duello.
- Menelao: sposo di Elena, uno dei migliori guerrieri achei, fratello di Agamennone, figlio di Atreo.
- Elena: Moglie di Menelao ma rapita da Paride e portata a Troia.
- Paride: figlio di Priamo, rapitore e amante di Elena. Non combatte se non in uno scontro con Menelao durante il quale fugge.
- Priamo: re di Troia, padre di molti figli tra cui Ettore e Paride.
- Ulisse: guerriero molto astuto, è l'ideatore del cavallo di legno.
- Pandaro: colpisce Menelao a tradimento con una sua freccia dopo lo scontro tra lui e Paride. Originario di Zelea, figlio di Licaone, abile con arco e frecce.
- Enea: figlio di Anchise, eroe a capo dei Danai.
- La nutrice: cura il piccolo Astianatte, e assiste in prima persona all’incontro tra Ettore e Andromaca prima che l’uomo parta per la guerra.
- Astianatte: figlio di Ettore e Andromaca, figlio molto amato. Accudito prevalentemente dalla nutrice. Verrà lanciato dalle mura di Troia da Pirro, figlio di Achille, per non proseguire la discendenza di Ettore.
- Andromaca: moglie di Ettore, sorella di cinque fratelli tutti uccisi da Achille assieme al padre, la madre morta di un malore improvviso.
- Nestore: il più vecchio di tutti gli achei e il saggio più amato e ascoltato.
- Aiace Telamonio: guerriero molto forte, uno dei migliori in campo tra gli achei.
- Diomede: figlio di Tideo; guerriero acheo che assieme ad Ulisse ruba i cavalli di Reso, re alleato ai troiani, e uccide lo stesso Reso e dodici Traci.
- Dolone: figlio di Eumede, guerriero e spia achea, ucciso da Ulisse e Diomede mentre vanno nel campo Troiano per rubare i cavalli di Reso e ucciderlo.
- Patroclo: amico e presunto amante di Achille, ucciso da Ettore mentre indossava le armi dell’amico; figlio di Menezio, cacciato dalla sua città natale in seguito all’uccisione di un ragazzo, si trasferisce assieme al padre a Ftia dove conosce Achille.
- Sarpedonte: comandante troiano, apre una breccia nel muro difensivo dei nemici, trafitto e ucciso da una lancia di Achille impugnata da Patroclo.
- Fenice: anziano comandante acheo, una sorta di maestro per gli altri guerrieri.
- Euforbo: guerriero troiano giovane e di bell’aspetto, colpisce con la sua lancia Patroclo per secondo prima del colpo di grazia di Ettore. Viene ucciso da Menelao quando tenta di prendere il corpo di Patroclo.
- Antiloco: uno dei figli di Nestore, scappato da casa cinque anni dopo la partenza del padre per la guerra e sbarcato sulle coste di Troia. Si presenta ad Achille che ne ammira il coraggio e accetta di farlo combattere al suo fianco. Comunica ad Achille la morte di Patroclo.
- Ecuba: sposa di Priamo e madre di Ettore, Paride, Cassandra e altri sedici figli.
- Demodoco: cantastorie presso l’isola dei Feaci dove Ulisse giunge naufrago. Durante un banchetto, cantando le imprese dei guerrieri nella guerra di Troia, fa commuovere Ulisse che rivela la sua identità.
- Cassandra: figlia di Priamo ed Ecuba, destinata ad avere premonizioni e a dire sempre la verità ma a non essere mai creduta, come all’entrata del cavallo di legno cerca di avvisare il padre, ma senza successo.
L'audiolezione sull'Iliade
Ascolta la nostra audiolezione sull'Iliade dal nostro podcast
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