Olympe de Gouges: biografia, pensiero e il suo ruolo nella Rivoluzione francese
Indice
1Olympe de Gouges
Olympe de Gouges (pseudonimo di Marie Gouze) è considerata una femminista ante litteram, una scrittrice di questioni sociali e una sostenitrice di riforme radicali, che combatte tutta la vita per sensibilizzare l'opinione pubblica sul ruolo della donna.
La madre è Anne Olympe Mouisset, figlia di un drappiere appartenente alla piccola borghesia di Montauban, vicino a Tolosa, sposata con il macellaio Pierre Gouze: nascono quattro figli, dei quali arrivano all’età adulta solo la secondogenita Jeanne e la terzogenita Marie (che userà poi lo pseudonimo di Olympe).
La paternità di Marie è però estremamente incerta. Il padrino di Anne Olympe è il marchese de Pompignan, Jean-Jacques Le Franc de Caix, autore di discreto talento di varie opere e di alcuni pezzi teatrali, che rimedia persino un'accusa di plagio da parte di Voltaire.
La relazione tra il marchese e la sua protetta diventa con il passare del tempo sempre più stretta, tanto che viene allontanato più volte dalla città in modo da tenerlo lontano dalla ragazza, che viene fatta sposare nel 1737 con Pierre Gouze.
Marie Gouze nasce a Montauban nel 1748 e da subito il padrino della madre cerca di occuparsi della sua educazione, ma per ragioni personali Anne Olympe rifiuta qualsiasi aiuto.
Alla fine l’educazione della bambina risulta piuttosto limitata, per le scarse possibilità di studio riservate a una ragazza della piccola borghesia e anche perché in casa si parla occitano, di conseguenza il francese è conosciuto da Marie come una seconda lingua, parlato poco e scritto peggio. Frequenta la scuola delle Orsoline della sua città.
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2Nasce Olympe de Gouges
Il destino di ragazza di provincia si realizza con il classico matrimonio di convenienza. Il 24 ottobre 1765 Marie viene fatta sposare a 16 anni con un cliente del padre, Louis-Yves Aubry, ufficiale dell'Intendente di quasi 30 anni più vecchio di lei.
Come ricorda la stessa scrittrice, non è un matrimonio di convenienza dato che il marito non è ricco, né d’amore: il matrimonio dura appena un anno, lasciandola madre di un figlio, Pierre Aubry, e vedova del marito a neanche vent’anni.
Decide molto in fretta che la vita di provincia non fa per lei e nel 1770 si sposta a Parigi a casa della sorella, sposata con un medico. Marie è giovane, bella e tutelata dal suo status sociale di vedova. La capitale offre molte possibilità e lei sceglie di informarsi e arricchirsi culturalmente:
- si sceglie uno pseudonimo, riprendendo uno dei nomi della madre e ingentilendo il proprio cognome, diventa così Olympe de Gouges;
- si sceglie un nuovo compagno, Jacques Bietrix de Rozières funzionario della marina e imprenditore dei trasporti nell'esercito, con le giuste conoscenze che le passa una rendita annua e le permette di mantenersi facendo contemporaneamente studiare il figlio.
3Olympe e l’amore per il teatro
Si gode la vita frequentando i circoli culturali e difendendo strenuamente da critiche maligne e proposte inopportune la libertà raggiunta.
Se essere additata come una cortigiana non le pesa, essere quasi analfabeta le crea enormi problemi: sente tutto il peso di un’istruzione lacunosa e di bassa qualità e cerca allora di rimediare mettendosi a leggere e a scrivere con grande volontà. Si appassiona al teatro, tanto da creare una sua compagnia itinerante e iniziare a comporre delle opere originali, basate sulla sua sensibilità e sulle sue idee:
- Zamore e Mirza o il naufragio felice (1784);
- Il matrimonio inaspettato di Cherubino (1786) contro i matrimoni combinati;
- Riflessione sugli uomini neri (1788);
- La marcia dei neri e La necessità del divorzio (1790).
Dopo la rivoluzione il teatro diventa più autonomo nella scelta dei pezzi, ma gli intenti abolizionisti contenuti nelle sue opere rimangono comunque malvisti.
All’interno dei circoli conosce la marchesa di Montesson e grazie a lei si propone come autrice alla Comedie Francaise, dei suoi scritti teatrali l'unico ad arrivare sul palco è Zamore e Mirza o il naufragio felice, rappresentato alla Comedie Francaise nel 1792, con il titolo La schiavitù dei neri o il naufragio felice: provoca reazioni scandalizzate nel pubblico, il sindaco ne ordina il ritiro dal repertorio del teatro e lei rischia l’arresto.
4Il pensiero politico e sociale di Olympe
Prende a cuore le cause che sente più vicine, come il divorzio, la gestione dei reparti maternità degli ospedali con la richiesta di standard igienici conformi negli ospedali (dove una donna su 4 muore di parto), l’abolizione della schiavitù, i diritti degli orfani e delle ragazze madri. Si oppone alla prigione per debiti e alla monacazione forzata per le ragazze senza dote.
Nel 1788 pubblica l’opera Mémoire de Madame de Valmont sur l’ingratitude et la cruauté de la famille de Flaucourt, un testo parzialmente autobiografico, che secondo l'autrice riporta le trascrizioni di alcune lettere del marchese de Pompignan a sua madre, cui vengono negati aiuti economici e dove si allude alla possibile paternità della piccola Marie.
Sceglie di pubblicarlo come fosse il proprio epistolario personale, ma aspetta qualche anno dopo la morte del marchese per non attirarsi ulteriori polemiche.
Nel 1789 pubblica ben 12 petizioni per l'Assemblea Costituente, tutte incentrate sulla protezione e sulla tutela dei componenti più fragili della società, ad esempio richiede a gran voce ricoveri per anziani indigenti e asili per i figli degli operai.
5La Dichiarazione dei diritti della donna e del cittadino
La sua fama è dovuta al testo giuridico Déclaration des droits de la femme et de la citoyenne pubblicato nel 1791. Si tratta della replica al testo adottato all'Assemblea nazionale due anni prima, dove afferma che donne e uomini hanno pari diritti e che i bambini nati fuori dal matrimonio devono avere lo stesso trattamento degli eredi legittimi.
De Gouges non si accontenta di una dichiarazione troppo generica ma elenca con precisione quali siano questi diritti della donna, compresa la possibilità di:
- partecipare alla gestione del potere a tutti i livelli di governo,
- esprimere la sua opinione pubblicamente,
- dichiarare il nome del padre dei suoi figli, rendendo in questo modo gli uomini legalmente obbligati al mantenimento dei figli illegittimi.
Il testo è un terremoto dal punto di vista morale e normativo, racchiude anche una riflessione sulla indispensabile parità di trattamento nella mansione lavorativa, per poi concentrarsi sul regime matrimoniale, includendo:
- un appello all’abolizione del matrimonio religioso da sostituire con un contratto sociale tra uomo e donna che si impegnano a gestire in maniera equa la ricchezza e a suddividerla tra i figli anche in caso di separazione dei due coniugi,
- il diritto di proprietà della donna indipendentemente dallo stato coniugale.
6La vendetta di Marat
Olympe de Gouges è di fatto un'attivista dei diritti civili in un’epoca che a malapena prende in considerazione lo stato sociale. Le sue posizioni contro la pena di morte, la schiavitù e la guerra le portano molte antipatie, ma saranno le sue considerazioni politiche a condannarla.
Dopo la Rivoluzione, nel 1792 viene proclamata la Repubblica e inizia ufficialmente il processo a Luigi XVI. Olympe si schiera pubblicamente con i Girondini difendendo l’ex sovrano.
Si è più volte dichiarata sfavorevole alla repubblica e sostenitrice di una monarchia costituzionale, ma il momento è pessimo per ribadire questi concetti: viene accusata di essere filomonarchica e si cerca in più modi di farla tacere.
Lei non ci sta e firma comunque un manifesto Le tre urne, dove invoca un governo federale, che permetta a ogni dipartimento di far scegliere mediante voto popolare la forma di governo ai cittadini.
Consapevole dei rischi osserva e denuncia pubblicamente le derive più estremiste del nuovo governo, stampando degli opuscoli contro Marat e nell’ottobre 1792 il manifesto intitolato Pronostic sur Maximilien Robespierre, par un animal amphibie.
Nel 1793 con la caduta dei Girondini si apre la fase conosciuta come Regime del Terrore.
Olympe de Gouges viene arrestata il 20 luglio e incarcerata per tre mesi; processata al Tribunale rivoluzionario con un procedimento farsa senza neanche un avvocato difensore, viene condannata per tradimento e ghigliottinata il 3 novembre.