Olimpiadi: cosa sono, dove nacquero e quando si svolgono le olimpiadi del 2024
Cosa sono le Olimpiadi e chi le ha ideate? Tutte queste domande tornano alla ribalta con l'inizio dei Giochi Olimpici del 2024
Indice
Olimpiadi e l'ideale olimpico
Il 2024 segna il ritorno delle Olimpiadi, una manifestazione sportiva che ha origini antiche e che riunisce tutte le nazioni del mondo. Essa è ispirata da un ideale olimpico simboleggiato dalla bandiera dei Giochi, la cui caratteristica distintiva è lo sfondo bianco con cinque cerchi intrecciati di colore diverso, che identificano la fratellanza dei popoli riuniti nel nome dello sport.
Ma cosa sono le Olimpiadi, quando si svolgono e chi le ha inventate? Vediamo tutto quello che c’è da sapere sui Giochi olimpici e quale è la differenza tra le Olimpiadi antiche e le Olimpiadi moderne.
Cosa sono le Olimpiadi
Possiamo definire i Giochi olimpici come una manifestazione sportiva internazionale, a cadenza quadriennale, in cui i migliori atleti del mondo si sfidano in varie discipline (46 estive e 15 invernali). Il complesso delle competizioni è governato dal Comitè International Olympique (contraddistinto dall’acronimo CIO), che ha sede a Losanna, in Svizzera, a cui compete l’organizzazione dei Giochi e il controllo sulla loro regolarità.
L’obiettivo delle Olimpiadi è esaltare lo sport, inteso quale momento di unione, promuovendo l’abbattimento di ogni barriera tra i popoli. Secondo De Coubertin, l'incontro tra popoli differenti per lingua, uso, costumi rappresentava un modo per confrontarsi con la gara.
Le Olimpiadi moderne sono state affiancate dai Giochi Olimpici invernali (che non sempre vengono ospitati dalla stessa Nazione delle Olimpiadi estive), introdotti nel 1924 a Sapporo, e a partire dal 1960, dalle Paralimpiadi, dedicate agli atleti disabili.
Le Olimpiadi si svolgono ogni quattro anni in una città diversa. Finora l'Italia ha ospitato i Giochi in tre occasioni:
- Giochi olimpici invernali del 1956 a Cortina d'Ampezzo;
- Giochi olimpici estivi del 1960 a Roma;
- Giochi olimpici invernali del 2006 a Torino.
La procedura di selezione è, in parte, codificata dalla Carta Olimpica e prevede due fasi, in cui la città che ambisce a fregiarsi del titolo di città olimpica si candida al CIO attraverso i Comitati Olimpici Nazionali (in Italia figura il CONI, ad esempio) e deve rispondere a due questionari (il secondo subordinato al superamento del primo) valutati rispettivamente dal CIO e da una commissione creata appositamente da quest’ultimo. Le valutazioni afferiscono a molteplici aspetti che si intersecano con la competizione, tra cui l'impatto ambientale, le infrastrutture e l'esperienza maturata ospitando altre gare sportive.
Per quanto riguarda le discipline, non esiste una regola in merito all'elenco delle gare in programma. Eppure, per tradizione consuetudinaria, si considerano ormai obbligatorie le specialità classiche, vale a dire le stesse in cui si cimentavano i mitici atleti greci (come, ad esempio, corse, lanci, salti, lotta, e via discorrendo), mentre per gli sport moderni, come il calcio, la pallacanestro, il tennis, l'hockey su prato e altri, spetta al Paese ospitante la decisione di ammetterli o no ai Giochi.
La fiamma olimpica viene accesa ad Olimpia, che come vedremo è la patria delle Olimpiadi dell'antichità, per poi essere portata da una staffetta di tedofori fino alla città che ospita i Giochi, dove servirà per accendere il braciere olimpico; quest’ultimo verrà spento una volta conclusa la manifestazione.
Olimpiadi: simbolo e motto
Il simbolo delle Olimpiadi è, come anticipato in apertura, una bandiera, che venne introdotta ad Anversa nel 1920 ed issata ad ogni edizione dei Giochi. È caratterizzata da uno sfondo bianco e dalla presenza di cinque cerchi intrecciati di tonalità diverse. I colori scelti identificano ogni continente (blu=Oceania; nero=Africa; rosso=America; giallo=Asia; verde=Europa), mentre l’intreccio dei cerchi simboleggia idealmente l’abbraccio tra i popoli.
Il motto delle Olimpiadi è stato “Citius, Altius, Fortius”, che in latino significa “più veloce, più alto, più forte”, secondo un’espressione coniata nel 1894 da Pierre De Coubertin in occasione della creazione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), seppure utilizzata ufficialmente soltanto a partire dalle Olimpiadi di Parigi del 1924. Il motto è stato aggiornato il 20 luglio 2021, durante la 138ª sessione del CIO svoltasi a Tokyo in occasione dei Giochi della XXXII Olimpiade, in “Citius, Altius, Fortius – Communiter”, che può essere tradotto in "più veloce, più alto, più forte - insieme".
Le Olimpiadi antiche
I Giochi Olimpici affondano le proprie radici nell’antichità. Furono, infatti, tra i più importanti dei quattro giochi celebrati dai greci e si svolgevano ogni quattro anni, a partire dal 776 a.C., nella città di Olimpia. A tale manifestazione partecipavano soltanto gli uomini, mentre le donne prendevano parte ai giochi Erei, ossia delle gare di atletica femminile dedicate alla dea Era che si tenevano presso lo stadio di Olimpia.
Gli atleti che vi partecipavano non avevano alcun compenso e venivano selezionati in base alle loro capacità e forza fisica da giudici severi; gli schiavi erano, invece, esclusi da ogni competizione. I giudici, poi, erano soliti premiare gli atleti vittoriosi con una corona di alloro, che garantiva una certa fama.
Queste manifestazioni, che inizialmente comprendevano le discipline del pugilato, pentathlon, pancrazio e corsa di cavalli, durarono per tutta l’epoca romana, per poi finire soppresse nel IV secolo d.C. per volontà dell’imperatore Teodosio, poiché ritenute da quest’ultimo come spettacolo pagano.
Le Olimpiadi moderne
Fu Pierre de Coubertin a ripristinare i Giochi Olimpici, in un’epoca dilaniata dalle guerre che animavano l’Europa in quel periodo (non ultimo, il conflitto franco-prussiano). Il pedagogista e storico francese, infatti, era convinto che le Olimpiadi fossero un momento di confronto tra i giovani delle diverse nazioni, nonché un modo di competere sano e puramente agonistico, senza odi e rancori.
Riecheggia, in tal senso, la frase-simbolo di questa manifestazione, promossa da colui che rispolverò le Olimpiadi: “La cosa importante nei Giochi Olimpici non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale nella vita non è conquistare ma combattere bene” (De Coubertin).
La data chiave è il 1894. Al termine di un congresso internazionale alla Sorbona di Parigi, venne decretata l’istituzione del CIO e l’indizione dei primi giochi olimpici dell’età moderna: a fare da apripista fu proprio Atene il 6 aprile del 1896.
Proprio i greci tentarono di rivendicare la loro centralità, spinti dall’enorme successo delle prime manifestazioni – alle quali parteciparono ben 13 nazioni e quasi 250 partecipanti che si sfidavano in nove discipline – ma il CIO decise, proprio per evidenziare il carattere universale e globale dei Giochi, che questi ultimi avrebbero dovuto essere organizzati di volta in volta in una nazione diversa, mantenendo sempre il ciclo quadriennale ereditato dai Giochi olimpici dell’antichità.
Soltanto in tre occasioni non ebbero svolgimento, a causa degli avvenimenti bellici, come nel 1916 con l’inizio della prima guerra mondiale e in occasione della seconda guerra mondiale.
Contrariamente alle Olimpiadi antiche, in quelle moderne agli atleti vittoriosi viene riconosciuto un premio; i primi tre, inoltre, ricevono rispettivamente una medaglia d'oro, una medaglia d'argento e una di bronzo.
Per maggiori approfondimenti sulla storia delle Olimpiadi moderne, vi consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato.
Olimpiadi 2024: quando si svolgono e dove
L'excursus storico ci permette, adesso, di focalizzarci sul presente. Le Olimpiadi 2024, infatti, sono ormai ad un passo. Si svolgeranno in "quel" di Parigi, nella finestra temporale compresa tra il 26 luglio e l'11 agosto, e le novità sono già rilevanti: per la prima volta nella storia, la cerimonia di apertura (in programma venerdì 26 luglio alle ore 19:30) non si terrà in uno stadio, ma vedrà gli atleti percorrere la Senna su una barca "griffata" con le bandiere del proprio paese di appartenenza.
Una rivoluzione che spinge le aspettative: gli organizzatori, infatti, si aspettano che circa 500mila persone assisteranno gratuitamente all’evento, alle quali vanno sommate gli oltre 100mila paganti.