Olimpia Pamphili: vita e pensiero di una delle protagoniste della Roma del XVII secolo

Vita e pensiero di Olimpia Pamphili, figura predominante della scena politica romana del ‘600, donna potentissima veniva chiamata "la Pimpaccia". Per lei venne creato il detto "chi dice donna dice danno"
Olimpia Pamphili: vita e pensiero di una delle protagoniste della Roma del XVII secolo
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1Chi è stata Donna Olimpia detta la Pimpaccia?

Ritratto di Olimpia Maidalchini in Pamphili
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Donna Olimpia è una delle figure predominanti della scena politica romana del ‘600. Passata alla storia come icona del nepotismo, di fatto riveste il ruolo di consigliera privata del papa, detenendo un potere mai visto prima nelle mani di una donna, all’interno poi di un ambiente rigidamente maschile e gerarchico. 

La sua storia è tuttora controversa, poiché nel tempo è stata oggetto di leggende e pettegolezzi, ma rimane una presenza fondamentale di uno dei periodi più politicizzati della storia papale, il governo di Innocenzo X. 

2Una giovane ribelle

Olimpia Maidalchini nasce a Viterbo da Sforza e Vittoria Gualtieri. I suoi genitori appartengono a una famiglia nobile di medio rango: il padre è un funzionario della Dogana pontificia, mentre la madre appartiene all'aristocrazia di Orvieto.

Il patrimonio familiare non è abbastanza grande per fornire la dote nuziale alle tre figlie e per non disperderlo il padre decide di destinarlo all’unico figlio maschio. Così Orsola e Margherita diventano suore presso il convento di San Domenico, lo stesso convento dove anche la sorella Olimpia viene collocata per essere adeguatamente educata. In realtà l’educazione delle ragazze, anche se di buona famiglia, è grossolana e Olimpia impara a leggere e scrivere e poco altro.

Una volta maggiorenne, il suo carattere forte e volitivo stravolge i piani familiari: si rifiuta di prendere i voti come le sorelle e la famiglia la accontenta cercandole un buon partito.

3Sposarsi per essere libera

Villa Doria Pamphili al Gianicolo, Roma. Villa del XVII secolo situata all'interno di un ampio giardino pubblico
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Si sposa il 28 settembre 1608 con Paolo Nini, ricco proprietario terriero ed erede di un'importante famiglia di Viterbo; rimane quindi in un contesto provinciale dal punto di vista sociale e politico, ma si assicura la libertà dalla vita religiosa alla quale è destinata.

Il matrimonio è a suo modo sfortunato: nascono due figli che non raggiungono l’anno di età e anche il marito muore dopo appena tre anni, ma Olimpia diventa unica erede di una fortuna.

Forte della ricchezza acquisita, la giovane vedova cerca di nuovo di fare un buon matrimonio, ma questa volta punta a un ambiente più prestigioso. Grazie allo zio Paolo Gualtieri, conosce Pamphilio Pamphili, esponente della nobiltà romana e più vecchio di lei di quasi trent'anni; si sposano nel novembre del 1612 tenendo a mente ciascuno il proprio obiettivo: per lei continuare la scalata sociale appena intrapresa, per lui rimpolpare le casse di famiglia grazie alla ricca dote della giovane vedova.

4Il clan Pamphili

La nuova famiglia da quasi due secoli ha un ruolo di rilievo nell'ambiente nobiliare romano e, al momento dell’arrivo di Olimpia, uno dei suoi componenti è un ecclesiastico importante. Il fratello minore del marito, Giovanni Battista, dopo gli studi presso i Gesuiti e una laurea in giurisprudenza, è uno dei legali del Concistoro.

Con notevole arguzia, Olimpia capisce che il modo più veloce per conquistare il potere e consolidare quello già in possesso della famiglia consiste nello spianare la carriera ecclesiastica al cognato. Diventa amica di Giovanni Battista e impiega la propria dote per creare occasioni e relazioni che gli favoriscano la salita al trono pontificio: organizza eventi, anche se il contesto nel quale è cresciuta non la rendono particolarmente disinvolta nelle occasioni di socialità, invita le persone giuste, talvolta le gratifica, o meglio le corrompe per far mettere una parola buona sul lavoro del cognato.

5Vita familiare

Olimpia Maidalchini Pamphili
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La frenetica attività sociale è però oscurata dall’assenza di eredi per qualche tempo; Maria Flaminia, la prima figlia nasce solo nel 1619.

Intanto il cognato diventa nunzio nel 1621 trasferendosi a Napoli, dove porta anche il fratello con moglie e figlioletta; qui il 21 febbraio 1622 nasce Camillo, l’erede maschio tanto desiderato. Nella città partenopea, non si arresta l'attività sociale di Olimpia, che continua a costruire una rete di relazioni prestigiose a vantaggio dei Pamphili.

Tornano a Roma nel 1625 stabilendosi a piazza Navona nel palazzo di famiglia, dove nel 1629 nasce Costanza, la terza figlia; mentre Giovanni Battista diventa nunzio in Spagna dal 1626 al 1630 e viene ordinato cardinale nel 1629.

6La scalata sociale di Olimpia Pamphili

Per consolidare la propria posizione i Pamphili hanno bisogno di un secondo maschio, da avviare alla carriera ecclesiastica, ma nel 1639 Pamphilo muore.

Il cardinale diventa capo della famiglia e, non potendo occuparsene personalmente, incarica la cognata Olimpia di amministrare le risorse familiari. È il suo momento, Olimpia organizza subito il matrimonio della primogenita, che nel 1640 sposa il marchese Andrea Giustiniani, e continua a cercare nuovi sostenitori per la carriera del cognato.

Alla morte di Urbano VIII si apre il conclave per eleggere il nuovo papa e il 14 settembre 1644 viene eletto Giovanni Battista Pamphilj con il nome di Innocenzo X; ora Olimpia è la nobildonna più importante di Roma.

7Papa Innocenzo X

Ritratto di Papa Innocenzo X (Roma, 1574-1655). Olio su tela di Diego Velasquez
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L’ascesa dei Pamphili spaventa più di una fazione, tanto che durante il conclave molti temono la possibile intromissione della cognata del papa, infatti Olimpia ottiene numerosi benefici e si prende determinate libertà che sconcertano gli osservatori. Il giorno della cerimonia, il papa neoeletto fa persino deviare il corteo per impartire la benedizione alla nipotina e in seguito donna Olimpia visita quotidianamente gli appartamenti papali per dei colloqui privati o compare in prima fila in occasione di cerimonie pubbliche

Continua anche l’incessante lavoro diplomatico della famiglia: 

  • Costanza, l’altra figlia di Olimpia, si sposa con Niccolò Ludovisi principe di Piombino, e questi come l'altro genero, ottiene le cariche militari tradizionalmente destinate alla famiglia del pontefice regnante;
  • Camillo viene nominato cardinal nipote, anche se non ha preso i voti, ed è costretto ad affiancare lo zio, nonostante la manifesta inesperienza.

Il rapporto tra il nuovo pontefice e la potente cognata si fa sempre più stretto: nel settembre del 1644 Innocenzo X fa testamento legando alla cognata Olimpia tutti i suoi beni

8Il tradimento di Camillo Pamphili

Villa Doria Pamphili a Roma: costruita nel XVII secolo per Camillo Pamphili, nipote di Papa Innocenzo X, su progetto di Alessandro Algardi
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La trama intessuta da donna Olimpia si interrompe bruscamente nel 1646: il figlio Camillo manifesta l'intenzione di abbandonare la vita religiosa per poi rinunciare alla carica il 7 gennaio 1647.

Dopo alcuni tentativi della madre di sfruttare un eventuale matrimonio del figlio, Camillo sposa un'altra Olimpia, principessa e ultima erede dell'immenso patrimonio della famiglia Aldobrandini e vedova del principe Paolo Borghese. La madre e lo zio pontefice non assistono alla cerimonia, svolta in maniera assai semplice visto il lignaggio dei due sposi, per varie ragioni: perché la madre avrebbe preferito un'alleanza con la famiglia Barberini, o perché il papa non perdona così facilmente al nipote il rifiuto della carica e la madre Olimpia non può che allinearsi alla condotta del pontefice.

I due sposi rimangono per molto tempo a Frascati, "esiliati" per volere del papa in attesa di placare la crisi politica scatenata dalla rinuncia del cardinal nipote.

9Olimpia Pamphili detta la papessa

Palazzo Pamphili, Roma
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Il nuovo cardinal nipote è un altro parente, Francesco Maidalchini, ma ha appena 17 anni e la nomina viene malvista sia dal governo pontificio, che dagli stessi parenti del papa: sia le due sorelle suore del pontefice e che le due figlie di Olimpia giudicano come scelta inopportuna la nomina del ragazzo, perché considerato un elemento estraneo che potrebbe causare squilibri nella politica familiare. 

Nel frattempo il papa non riesce a formare un governo adeguato e l'invadenza della cognata gli attira sempre più critiche

Donna Olimpia non se ne cura e infittisce le visite al papa e, anche se il suo intervento sul governo è molto limitato, nelle sue mani è soprattutto la "politica interna" di Roma, cioè l'assegnazione di doni e cariche secondo le proprie simpatie e la convenienza politica:

  • preleva i soldi dalle casse papali per ingrandire il palazzo dei Pamphili e nella piazza sottostante fa costruire la chiesa di Sant'Agnese e la fontana dei Fiumi;
  • fa costruire una villa in campagna fuori dalla porta di S. Pancrazio;
  • ottiene il possesso delle terre dell’abbazia abbandonata di San Martino al Cimino nel 1645 e lo fa ristrutturare su progetto dell'architetto Marc'Antonio De Rossi;
  • nel 1649 fa trafugare le reliquie di Santa Francesca Romana dalle monache di Tor de' Specchi e le porta nel suo feudo.

10Nuovi attriti in famiglia

La nuora Olimpia è incinta ma è ancora bandita da Roma; rientra di nascosto nella capitale con la protezione dei Farnese e viene accolta nel loro palazzo con la protezione di suor Agata, una delle sorelle del papa. Il 24 giugno 1648 nasce Giovambattista Pamphili; il pontefice è felicissimo dell’arrivo del nuovo erede, battezzato in suo onore e perdona al nipote le scelte passate permettendogli di rientrare a Roma.

Il 1650 è l'anno del Giubileo, data fondamentale che segna però il culmine della soffocante presenza di donna Olimpia, che partecipa in prima fila ad ogni singolo evento ufficiale. 

Innocenzo X elegge un altro cardinal nipote, anche questo parente anche se alla lontana, Camillo Astalli, ma questa scelta si rivela oculata: il nuovo eletto è competente, determinato e gli viene concesso l'usufrutto del palazzo di piazza Navona, dove risiede donna Olimpia. Si tratta della prima di una serie di manovre tese a contenere lo strapotere della donna; inoltre il papa le toglie il diritto di disporre liberamente dei beni della famiglia e le comunica di voler valutare personalmente le persone da inserire al servizio del Pamphili, togliendole ogni autonomia. 

Olimpia recepisce il messaggio e si ritira a vita privata

11Riconciliazione

Il papa inizia ad accusare la fatica del potere e dal 1651 si avvale della collaborazione di un nuovo segretario, svincolando definitivamente il governo dall’influsso di donna Olimpia. Questa riprende le fila del suo piano di promozione familiare, grazie anche alla nuova armonia raggiunta grazie alla mediazione di suor Agata Pamphili e alla nascita del secondo maschio di Camillo, Benedetto.

Con il benestare dei parenti, riesce ad organizzare il matrimonio della nipotina, Olimpia Giustiniani di appena 12 anni, con il principe di Palestrina Maffeo Barberini, stringendo un'alleanza tra le due principali famiglie che gravitano intorno al soglio papale.

Lo scopo è avvicinarsi ai Barberini che sono da sempre legati alla Francia e al cardinal Mazzarino e scalzare Camillo Astalli (che è invece filospagnolo). Benché le nozze si svolgano nel giugno del 1653, la ragazzina si rifiuta di lasciare il palazzo di famiglia e di consumare il matrimonio; la nonna obbliga la nipote a traslocare solo in novembre, evidentemente spiazzata da una carattere forte come il suo.

12Donna Olimpia, da principessa a esiliata

Fabio Chigi, papa Alessandro VII (1655-1667)
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Il 12 ottobre 1653 Innocenzo X, che solitamente non si allontana mai da Roma, si reca in visita a Viterbo e a San Martino al Cimino, eregendolo a principato e trasformando Olimpia in principessa.

L’anno seguente il papa e Olimpia si nominano reciprocamente eredi nei testamenti, ma in dicembre Innocenzo X si ammala al rientro di una passeggiata.

Dopo una lunga agonia, durante la quale i cardinali vietano l'ingresso negli appartamenti papali a donna Olimpia, il papa muore il 7 gennaio del 1655.

Il conclave successivo segna una evidente volontà di distaccarsi dal precedente pontificato, anche gli antichi alleati della nobildonna le voltano le spalle e ogni tentativo di manovrare l’elezione fallisce. Il 7 aprile viene eletto Fabio Chigi con il nome di Alessandro VII.

Il nuovo papa è un antico nemico di Olimpia e vuole impostare il nuovo governo con il massimo rigore; per lei è l’esilio, prima a Orvieto, poi a Viterbo e San Martino al Cimino, dove muore di peste il 26 settembre 1657.