Ode to the west wind di Shelley: traduzione e riassunto
Ode to the west wind: traduzione e riassunto dell'opera di Percy Bysshe Shelley, uno dei più importanti poeti romantici inglesi
Ode to the West Wind: temi e caratteristiche
Ode to the west wind è stata scritta nel 1820 da Percy Bysshe Shelley, uno dei più importanti poeti inglesi, in un bosco vicino Firenze. È comporta da 14 versi ed è divisa in cinque stanze. In ogni stanza il poeta descrive gli effetti del vento sulla natura.
Il vento è considerato un potere cosmico capace di influenzare l'intero universo. le stanze sono così divise:
- Nella prima stanza il vento è descritto come l'essenza del cambiamento delle stagioni, come forza in grado di distruggere e di preservare:
- Nella seconda stanza si descrivono i suoi effetti sull'aria;
- Nella terza stanza si descrivono gli effetti del vento sopra e sotto il mare;
- Nella quarta stanza il poeta implora il vento di sollevarlo dalla sua prostrazione;
- Nell'ultima stanza il poeta si identifica col vento, diventando lui stesso profeta del cambiamento dell'umanità.
Nell'ode si trovano diverse similitudini, metafore e simbolismi. Parole chiave dell'ode sono destroyer e preserver, che sintetizzano i principali concetti dell'ode: la morte e la rinascita della società umana.
Il concetto della nuova nascita implica una visione negativa della società e sottolinea il ruolo profetico del poeta. In ultimo, nell'ode il poeta mostra il suo desiderio di rinnovamento personale e diffusione efficace di idee rivoluzionarie.
Ode to the west wind: traduzione
Ode al vento dell'Ovest
I
Oh Vento dell ‘ovest selvaggio, oh alito dell'autunno
tu, dalla cui da presenza invisibile le foglie morte
sono guidate come i fantasmi da un mago che fugge,
gialle, nere rosse e malate,
in gran numero: oh, tu
porti verso il loro invernale letto i semi alati, in cui si trovano freddi e in profondità,
come la tomba i corpi; fin che la primavera, tua azzurra sorella
soffierà la tromba, renderà la terra ricca
d'odori, (e i germogli al suon di quei suoni)
cominceranno a crescere e a respirare l’aria, su per le pianure e le colline
Spirito selvaggio, che ti muovi ovunque
per conservare e distruggere, ascolta! Ascolta!
II
Tu che hai aggrovigliato le nubi create dai vapori del mare
Ora le fai discendere come foglie cadenti, agitate da Paradiso e Ooceano
Sono come angeli di pioggia e di lampo! Sono sparse
sulla superficie blu onde fatte d’aria
Come i capelli luminosi sollevati sulla testa di una Menade furibonda (baccante, donna esageratamente esagitata)
sei come il temporale in arrivo proveniente dall'orizzonte all'altezza dello zenith,
il congiungimento delle nubi che formano una tempesta in avvicinamento.
La terra in autunno è come un grande sepolcro, la notte è la sua cupola e la cripta di questa cupola è fatta da nubi e vapore
Che vengono mescolati e si trasformano in pioggia nera fuoco e grandine: ascolta!
III
Tu svegliato dai sogni estivi dal gentile suono
Del Mediterraneo blu, nel luogo dove sta,
dalle sue calde correnti circolari
Al lato di un’isola di pomice nella Baia (vicino a Napoli),
E dopo aver visto gli antichi palazzi e le torrette addormentate
invasi da muschio azzurrato e dai fiori
E dopo aver visto le onde prodotte dal vento sull’Atlantico
Le maree che portano fogliame e legno melmoso dall'oceano, sappi
La tua voce cresce improvvisamente grigia con timore,
e la vegetazione viene influenzata dalle stagioni, (così come il vento influenza il mare)
IV
Se io fossi una foglia morta tu mi sospingeresti
Se fossi una nube rapida per volare con te
Un'onda mossa dal tuo potere, potrei condividere
L’impeto della tua potenza, sarei soltanto un po’ meno libero
di te, O incontrollabile! se almeno fossi come ero
nella mia gioventù e potessi essere
il compagno del tuo viaggio nel cielo
come allora, quando, per superare le tue celestiali velocità
difficilmente sembrerebbe un sogno; allora non avrei pregato tanto
Se non avessi avuto così bisogno di te
Oh! Sollevami come un’onda, una foglia,, una nuvola
Al di sopra delle spine della vita! Io sanguino
un pesante fardello di ore mi ha piegato e incatenato
Uno come te: indomito, veloce e fiero.
V
Fa di me la tua lira, come lo è anche la foresta:
che importa se le mie foglie cadono come le sue!
Il tumulto delle tue potenti armonie
trarrà da entrambi un profondo tono autunnale,
dolce anche se triste. Sii tu, o fiero spirito,
il mio spirito! Sii tu me, o impetuoso!
Guida i miei pensieri morti su per l'universo,
come foglie appassite per affrettare una nuova nascita!
per l'incantesimo di questo verso, diffondi,
come ceneri e faville da un focolare inestinguibile,
le mie parole fra l'umanità!
Sii attraverso le mie labbra per la terra addormentata
la tromba di una profezia! O vento,
se viene l'inverno, può essere lontana la primavera?"
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