Occupazioni scolastiche novembre 2022: perché e cosa si rischia
Cosa si rischia oggi con le occupazioni scolastiche? La situazione in alcuni licei di Roma occupati e il focus sulla nuova norma sui rave party
OCCUPAZIONI SCOLASTICHE
Torna il periodo delle occupazioni scolastiche: da inizio novembre, alcuni licei romani - a cui si sono aggiunti nella giornata di ieri il Tasso e il Montessori - hanno dichiarato la scuola occupata. Le motivazioni sono diverse tra loro: c'è chi chiede la creazione di un nuovo patto sociale, rifiutando le accuse di snobismo e superiorità rispetto ad altri istituti della Capitale, chi mette l'accento sulla trasformazione dlela scuola in chiave aziendale, e chi condanna i disinvestimenti nelle scuole, spesso in condizioni precarie e fatiscenti.
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Se alcuni istituti occupati sono ancora in mano ai ragazzi da giorni, in altri i Dirigenti scolastici stanno passando agli interventi diretti delle forze dell'ordine. L'ufficio scolastico regionale, in una nota ai presidi, ha infatti chiesto di “denunciare formalmente il reato di interruzione del pubblico servizio e di chiedere lo sgombero dell’edificio, avendo cura di identificare, nella denuncia, quanti più possibile degli occupanti”.
del resto, come abbiamo ricordato più volte, occupare la scuola è un reato disciplinato dall'articolo 633 del codice penale, che prevede pene per gli occupanti, soprattutto in caso di danni a cose o persone, maggiorenni o minorenni. I dirigenti scolastici, di fronte a questo tipo di evento, si tutelano proprio per questa ragione informando l'autorità giudiziaria di quanto avviene tra i banchi.
Ma le cose quest'anno potrebbero avere una piega ancora diversa. È dei giorni scorsi il dibattito sulla discussa norma del governo sui rave party, nata per disciplinare questo tipo di manifestazione, ma che nella sua redazione rischierebbe di far rientrare nella fattispecie anche altri tipi di manifestazione del dissenso. Cosa significa? Che le pene per l'occupazione abusiva di un bene per dare vita a un rave potrebbero ricadere anche su chi decida di occupare una scuola.
Ma le cose stanno esattamente così?
OCCUPAZIONE SCOLASTICA: REATI E PENE
Non esattamente. Perché proprio nei giorni scorsi la maggioranza di governo ha fatto un piccolo dietrofront rispetto alla prima redazione della norma: le pene per gli occupanti sono state ridotte e sono state vietate le intercettazioni telefoniche autorizzate inizialmente.
Non solo: la fattispecie del reato dovrebbe essere molto più chiara, definendo meglio i raduni e con un riferimento più esplicito all’uso di sostanze stupefacenti e alla presenza di un numero molto più consistente di persone (inizialmente fissato a 50).
La legge non è ancora stata discussa in Parlamento, cosa che dovrebbe avvenire fra qualche giorno. Ma per sapere come sarà la sua forma definitiva, bisognerà attendere la votazione e successivamente la promulgazione. Quel che è certo è che - norma o no - la pena per l'invasione arbitraria di immobile, già oggi può prevedere fino a due anni di reclusione. Dunque, attenzione ai reati.