Riforma Gelmini: i nuovi istituti professionali
Di Barbara Leone.Dall'anno scolastico 2010/2011 gli istituti professionali italiani sono suddivisi in due settori e 6 indirizzi specifici ed offrono una formazione diretta non solo al mondo del lavoro, ma anche agli studi universitari
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Con l'entrata in vigore della riforma della scuola del Ministro Gelmini, dall'anno scolastico 2010/2011, i nuovi istituti professionali sono divisi in due settori: "Servizi" ed "Industria ed Artigianato".
Gli istituti professionali sono considerati come percorsi quinquennali che offrono una solida base di istruzione generale e tecnico professionale per acquisire la cultura del settore produttivo di riferimento in una visione sistemica.
Nello specifico i nuovi istituti offrono più saperi e competenze coerenti con le esigenze formative delle filiere di riferimento (produzione di beni e/o servizi); più capacità di rispondere alle richieste di personalizzazione dei prodotti e dei servizi; più competenze nell'uso di tecnologie e metodologie innovative in contesti applicativi.

Si distinguono dagli istituti tecnici perché sono strettamente legati a filiere produttive di rilevanza nazionale.
Gli istituti professionali si caratterizzano infatti per un tipo di istruzione che consente agli studenti di sviluppare i saperi e le competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento.
Gli istituti professionali durano 5 anni e sono suddivisi in due bienni e un quinto anno, al termine del quale gli studenti conseguono il diploma di istruzione professionale, utile anche ai fini della continuazione degli studi in qualsiasi facoltà universitaria.
Il quinto anno è inoltre finalizzato ad un migliore raccordo tra scuola e istruzione superiore e alla preparazione all’inserimento nella vita lavorativa.
Sono previste 1056 ore annuali, pari a circa 32 ore settimanali.
L'organizzazione didattica degli istituti professionali passa da 5 settori e 27 indirizzi a 2 settori e 6 indirizzi:
- Settore dei servizi:
Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale;
Servizi socio-sanitari;
Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera;
Servizi commerciali;
- Settore industria e artigianato:
Produzioni industriali e artigianali;
Manutenzione e assistenza tecnica.
I laboratori e le tecnologie applicate assumono un ruolo centrale nella didattica.
Dopo il completamento degli studi secondari anche i diplomati degli istituti professionali avranno ulteriori opportunità oltre all’inserimento nel mondo del lavoro e all’iscrizione all’università:
– iscrizione a percorsi brevi di 800/1000 ore per conseguire una specializzazione tecnica superiore (IFTS) per rispondere ai fabbisogni formativi del territorio;
– iscrizione a percorsi biennali per conseguire un diploma di tecnico superiore nelle aree tecnologiche più avanzate presso gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), in via di costituzione.
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